Percorsi di educazione civica

DONNE E DIRITTI NELLA STORIA tire di dover rinunciare a uno solo dei suoi doveri di casalinga, essa anzi impara a sentire che sta dando un significato più ampio a quei doveri . Attraverso queste argomentazioni si sovvertivano dunque le ragioni per cui le donne dovevano rimanere relegate in uno spazio privato e contemporaneamente si rassicuravano coloro che vedevano la loro azione nella sfera pubblica come una minaccia. Le suffragiste erano consapevoli di quanto la loro richiesta potesse suonare eversiva rispetto al rapporto privato tra i sessi, prova ne fu la prudenza usata nel tenere separate almeno in una prima fase le questioni del voto e della eleggibilità delle donne. Su questo tema Fawcett precisò che non si stava chiedendo che le donne diventassero membri del parlamento, rivendicandone comunque la legittimità: «Le caricature che vorrebbero essere spiritose su fragili donne che svengono alla Camera dei Comuni sotto il peso della loro responsabilità di legislatori, ci perderebbero tutto il loro brillante effetto, alla fredda luce della dura realtà . Nato a livello nazionale, il suffragismo diventò col tempo un movimento internazionale, non solo per le reti che le donne riuscirono a tessere ma anche per l impegno di alcuni personaggi di fama internazionale che sostennero la loro causa. Dalla seconda metà dell Ottocento, tutte le iniziative europee per il suffragio delle donne si ispirarono al discorso tenuto alla Camera dei Comuni dal già citato John Stuart Mill e alla sua opera La servitù delle donne, pubblicata nel 1869. Le suffragiste ritennero utile per le loro battaglie cercare appoggi politici all interno del parlamento e lo fecero cercando in un primo momento il sostegno dei liberali. Nel corso degli anni però la loro politica inconcludente le portò a cercare supporto nei laburisti, finché molte di loro non iniziarono a dubitare sulla reale volontà dei partiti politici di impegnarsi nell estensione del suffragio e cominciarono a essere più critiche e a non risparmiare azioni di protesta anche nei loro confronti. LA SECONDA FASE DEL SUFFRAGISMO INGLESE Tra la fine dell Ottocento e l inizio del Novecento le associazioni suffragiste si riorganizzarono. Nel 1897 nacque la National Union of Women s Suffrage Societies (NUWSS, Unione nazionale delle società per il suffragio femminile ), presieduta dalla stessa Garret Fawcett, che reclamava l uguaglianza nel diritto di voto «così come lo esercitano o lo eserciteranno gli uomini (equal suffrage). La sua azione si tradusse soprattutto in manifestazioni pacifiche e nella presentazione di proposte 44 di legge. Le aderenti a questa organizzazione vennero definite constitutionalist. Alcuni anni più tardi, nel 1903, visti gli scarsi risultati raccolti dalle azioni del NUWSS, Emmeline Pankhurst se ne distaccò e fondò, con le figlie Christabel, Sylvia e Adela, la Women s Social and Political Union (WSPU, Unione sociale e politica delle donne ). Questa associazione ricorse ad azioni dimostrative, a volte spettacolari , come incatenarsi davanti ai cancelli del parlamento, scrivere «Voto alle donne su un campo da golf o intervenire durante i comizi di esponenti politici. Nel 1905, per esempio, Christabel Pankhurst e Annie Kenney interruppero il comizio tenuto da un importante esponente liberale, Edward Grey, domandandogli ripetutamente se aveva intenzione di concedere il voto alle donne; la polizia intervenne e, per la reazione delle due attiviste (che sputarono addosso a un poliziotto), le arrestò. Queste suffragiste venivano definite militant o suffragette, termine usato in un primo tempo in modo dispregiativo ma che esse stesse fecero proprio, per distinguersi meglio dagli altri movimenti. In un secondo momento le loro tecniche di protesta mutarono con l intento di ottenere maggiore visibilità: le azioni si fecero più violente, come appiccare incendi, lanciare pietre contro le finestre di uffici e case o contro gli stessi poliziotti. Le manifestazioni suffragiste di questi anni videro una massiccia partecipazione, come accadde il 21 giugno del 1908 quando mezzo milione di donne provenienti da tutta l Inghilterra manifestarono per il voto nel centro di Londra. In occasione di queste manifestazioni molti furono gli arresti. Alcune suffragette incarcerate iniziarono lo sciopero della fame, intendendo la reclusione e il digiuno come un occasione per pubblicizzare la loro causa, l urgenza del suffragio femminile. La prima a utilizzare questo strumento di protesta nonviolento fu Marion Wallace Dunlop, nel 1909, imitata da centinaia di donne negli anni successivi. Le autorità, preoccupate della crescente popolarità di queste proteste, ricorsero spesso all alimentazione forzata, costringendo le donne a nutrirsi con metodi anche assai dolorosi. Per affrontare questa situazione venne approvata la legge detta «del gatto e del topo (The Cat and Mouse Act), che permetteva di scarcerare le detenute indebolite dal prolungato digiuno per poi arrestarle di nuovo, quando fossero tornate in salute, per far loro scontare tutta la pena inflitta. Tuttavia, queste misure risultarono inefficaci e spesso anzi rafforzarono il movimento. Scriveva a riguardo Pankhurst: «Quando siamo uscite dai cancelli del carcere [ ] più morte che vive, stremate, affa-

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