Percorsi di educazione civica

donna e con la speranza che raccolga il suo appello), un introduzione, un preambolo, nel quale non risparmia alle donne critiche per le loro debolezze, una conclusione e un Contratto sociale, dove tratta del matrimonio e auspica rapporti paritari tra i coniugi. Ma soprattutto in questo documento De Gouges riprende i 17 articoli della Dichiarazione del 1789 facendone un interpretazione al femminile, includendo le donne come soggetti di quei diritti riconosciuti solo agli uomini. Anche le donne in quanto madri, figlie, sorelle e mogli rappresentavano la nazione; per questo secondo Olympe era necessaria una Assemblea nazionale di donne, da affiancare a quella degli uomini. De Gouges dunque faceva della differenza tra i sessi il presupposto per l estensione dei diritti dell uomo anche alle donne. Tra questi anche il diritto al voto e la partecipazione alla vita politica, come si legge all art. 10: «la donna ha il diritto di salire sul patibolo; ella deve avere ugualmente il diritto di salire sulla tribuna . Le sue preoccupazioni si rivolgevano a tematiche considerate femminili come la maternità, la tutela della donna nel matrimonio e il sostegno ai figli illegittimi (nati fuori dal matrimonio), ma si esprimeva anche a favore degli individui di colore, riguardo ai quali denunciava gravi discriminazioni. In questo documento non si parla dunque solo di donne ma anche di uomini e la sua Dichiarazione recupera perciò quei caratteri di universalità che quella del 1789 non aveva saputo assumere. Nonostante tutto il testo di de Gouges ebbe scarsa popolarità. Se dunque le posizioni di Olympe apparivano innovative e audaci per le proposte che avanzavano, le sue opinioni politiche furono tutt altro che estremiste: era favorevole alla formazione di una monarchia costituzionale e dopo la dichiarazione della repubblica iniziò a simpatizzare per i moderati girondini, criticando invece le derive rivoluzionarie, le azioni sanguinarie e le posizioni di Robespierre. Questa critica la condusse al patibolo. Alle ragioni di natura politica se ne aggiunsero altre, tra cui quella di avere tentato di oltrepassare i limiti imposti al proprio sesso, di essere stata vittima della sua stessa fantasia esaltata e di aver ambito a essere un uomo di Stato . Molte delle persone che il 3 novembre 1793 applaudirono alla sua esecuzione furono donne. Anche se il suo appello e le sue idee non avviarono in quegli anni cambiamenti sostanziali per le donne, lasciarono comunque un importante eredità, che verrà raccolta nei secoli seguenti. Nello stesso anno in cui de Gouges venne uccisa, il 1793, in pochi mesi furono giustiziate altre tre donne che erano state protagoniste, per ragioni diverse, di La prima pagina della Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. quella stagione rivoluzionaria. Le motivazioni delle condanne furono politiche, ma come testimoniato in alcuni giornali dell epoca come per il caso di de Gouges ebbero un peso rilevante il modello femminile da loro incarnato e il loro ruolo pubblico: Charlotte Corday (17 luglio), che aveva ucciso Jean-Paul Marat, sostenitore del Terrore e considerato per questo traditore della Rivoluzione; Maria Antonietta d Asburgo (16 ottobre): regina da sempre poco amata, su di lei si erano concentrate accuse relative sia alla sfera privata ( cattiva madre e moglie dai costumi dissoluti ) sia a quella pubblica, in quanto ritenuta responsabile di tradimento politico; Madame Roland (8 novembre), che si era adoperata per la carriera politica del marito, importante capo girondino, e si era impegnata con lui per ostacolare l a ce a de¬ ¤¬ac b¬ ¬ e e e c¬ de ¬ a che aveva voluto elevarsi sopra la propria natura. . . . LE DONNE E LA RIVOLUZIONE La Rivoluzione vide una grande partecipazione femminile. Molte donne in questi anni stavano acquisendo consapevolezza che il loro ruolo nella società stava cambiando e per questo avevano preso parte agli eventi con azioni e idee, sostenendo in alcuni casi le stesse 39

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Storia Triennio