DONNE E DIRITTI NELLA STORIA

DONNE E DIRITTI NELLA STORIA AGENDA 2030 AGENDA 2030 OBIETTIVO OBIETTIVO 4 ISTRUZIONE DI QUALIT 5 PARIT DI GENERE Le donne in Francia nel Tre-Quattrocento PER INIZIARE > Quale pensi fosse il ruolo delle donne nel Tre-Quattrocento? > Ritieni che le donne avessero la possibilità di studiare nel Medioevo? «Non tutti gli uomini [ ] condividono l opinione che sia male l educazione per le donne. ben vero che molti tra quelli meno istruiti lo sostengono: sarebbero molto irritati se le donne ne sapessero più di loro. [ ] Se ci fosse l usanza di mandare le bambine a scuola e di insegnare loro le scienze come si fa con i bambini, imparerebbero altrettanto bene e capirebbero le sottigliezze di tutte le arti, così come essi fanno . C. di Pizan, La città delle dame, Carocci, Roma 2003 LA STORIA: CHRISTINE DE PIZAN NELLA CITT DELLE DAME Chi scrisse queste parole era una donna del Trecento che aveva compreso l importanza dell istruzione per le ragazze. Lo aveva capito anche suo padre che, cosa insolita per quei tempi, l aveva fatta studiare. Christine, questo il suo nome, scrisse per tutta la vita e questa attività divenne col tempo la sua professione. Christine o meglio Cristina nacque a Venezia nel 1365. Suo padre, originario di Pizzano (francesizzato in Pizan), vicino a Bologna, era un medico e astrologo molto famoso, chiamato per questo a svolgere la sua professione alla corte di Carlo V il Saggio, re di Francia. Quando Christine giunse a Parigi aveva quattro anni. Grazie al padre imparò a leggere e a scrivere, la madre invece avrebbe voluto vederla occupata con ago e filo , per prepararla al matrimonio secondo quanto previsto per una ragazza a quell epoca. Christine crebbe tra moltissimi libri: quelli del padre, ma anche quelli della biblioteca reale, dotata di centinaia di volumi impreziositi da miniature. La possibilità di istruirsi non era scontata per le ragazze: era già difficile che imparassero a leggere, ancora più difficile che sapessero scrivere, rarissimo che potessero avere a disposizione una biblioteca così ricca. 30 A quindici anni sposò un uomo più grande di lei, che lavorava a corte come segretario del re. Il loro fu un matrimonio felice. Da allora, pur non dimenticando lo studio e la lettura, fu soprattutto moglie e madre. Ma la sorte, la «fortuna , come la chiamava lei, mutò. Nel 1380 morì il loro protettore, il re Carlo V; alcuni anni dopo morì anche l amato padre e, dopo dieci anni di matrimonio, morì anche il marito. Christine aveva solo 25 anni quando divenne vedova, tuttavia decise di non risposarsi più e rimase sola a dover provvedere ai tre figli e alla madre. Queste esperienze dolorose la cambiarono profondamente ma trovò in sé la forza che le permise di andare avanti e reagire: dovette difendersi da creditori che volevano raggirarla e si impegnò in azioni legali, cercando per anni di recuperare quanto le spettava come eredità. In questo periodo ricominciò a leggere e cominciò a scrivere: scriveva per sé, sulla solitudine, su come era cambiata la sua vita, sul marito che le mancava. Scriveva poesie e ballate, in francese naturalmente. Christine frequentava gli ambienti di corte e aveva moltissime conoscenze che la apprezzavano e la incoraggiavano a continuare. Arrivarono anche le prime commissioni di libri: il duca Filippo di Borgogna, per primo, le chiese di redigere un opera sulla vita di Carlo V, suo fratello. Christine si mise al lavoro e la realizzò intervistando persone che come lei lo avevano conosciuto e consultando documenti reperiti in diverse biblioteche. Per il rigore con cui lavorò e per l opera che produsse, Christine è considerata la prima donna ad aver scritto un libro di storia. Da allora le committenze aumentarono, divenne famosa e la sua notorietà travalicò anche i confini della Francia. Negli anni ricevette incarichi da potenti di ogni parte politica: i fratelli di Carlo V (come Filippo di Borgogna e Giovanni duca di Berry), Isabella di Baviera (moglie del nuovo re Carlo VI), Luigi duca di Orléans ma anche il re d Inghilterra, Enrico IV. Christine non lavorò dunque per un unico signore e questo le permise di mantenere una maggiore indipendenza, oltre a garantirle anche una maggiore circolazione delle sue opere. Oltre alle poesie, Christine scriveva sugli argomenti più diversi: filosofia, politica, arte, araldica, arte militare e anche sulle tasse; se non conosceva gli argomenti, leggeva, studiava e si documentava. Si occupava anche

Percorsi di educazione civica
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