Raccontata da Neifile, questa celebre novella ha per protagonista un cuoco bugiardo, non troppo intelligente e pauroso, che però – non sa nemmeno lui come – con una battuta improvvisata riesce a scampare a un grande pericolo. Siamo nella Sesta giornata, quella dedicata ai motti di spirito, in cui Boccaccio celebra le espressioni pronte e fulminee, frutto di un abile uso della parola, valore esaltato in tutto il Decameron.
T11 - Chichibio e le gru
T11
Chichibio e le gru
Decameron, VI, 4
DENTRO IL TESTO
I contenuti tematici
Chichibio cede alle lusinghe di una servetta di cui è invaghito e le dona la coscia di una gru cucinata per il suo signore, Currado. Sarà presto chiaro che Chichibio è uno sciocco: di fronte alla domanda di Currado sulla parte mancante, non gli viene di meglio che affermare una cosa palesemente assurda, cioè che le gru possiedono soltanto una coscia. Currado obietta e sta per spazientirsi, ma Chichibio insiste nella sua posizione irritante, mettendosi da solo in trappola. Forse, nel promettere l’impossibile, egli spera che l’ira di Currado sbollisca presto; questo però non avviene e il giorno dopo il cuoco si trova a dover rendere conto al suo signore. La paura gli detta una risposta divertente e Currado, che ama lo spirito, gli perdona la bugia, mutando l’ira in una risata cordiale.
Le scelte stilistiche
La novella si basa su uno stile essenziale e scarno, essendo tutta la tensione proiettata verso la battuta finale: i periodi sono brevi e i dialoghi (mimesi) prevalgono nettamente sulle sequenze narrative (diegesi). I linguaggi utilizzati dai due personaggi principali sono diversi, intonati alle rispettive classi sociali di appartenenza: Chichibio si esprime in modi popolari, comprese certe espressioni dialettali (come la frase rivolta per canzonatura a Brunetta, rr. 15-16); Currado parla invece in maniera elegante, manifestando, nel suo modo di apostrofare Chichibio, autorevolezza, ira, ma anche autocontrollo. Un momento di comunicazione tra questi due universi opposti e lontani si ha proprio nella battuta finale di Chichibio, che per un attimo è come se annullasse le distanze.
VERSO LE COMPETENZE
COMPRENDERE
1 Currado Gianfigliazzi in cani e in uccelli s’è dilettato (r. 5). A quale attività ci si riferisce?
2 Perché a tavola Currado decide di non continuare la discussione con Chichibio?
ANALIZZARE
3 Chi sono il protagonista e l’antagonista?
4 Non vid’io mai più gru che questa?, chiede Currado (r. 26). Di che genere di domanda si tratta?
5 Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
a Nella novella è presente un’accurata e ampia descrizione dei personaggi.
- V F
b Nel testo si trovano notazioni precise e approfondite sulla psicologia dei principali attori.
- V F
6 Sottolinea gli aggettivi con cui potresti descrivere il registro narrativo della novella.
comico • realistico • fiabesco • ironico • sarcastico • patetico
INTERPRETARE
7 Come descriveresti i due diversi mondi sociali cui appartengono Currado e Chichibio?
8 Perché Currado perdona Chichibio?
9 Terzo personaggio della novella, nonché motore dell’azione, è Brunetta. Quali caratteristiche di questa figura femminile possiamo ricavare dal testo?
scrivere per...
ARGOMENTARE
10 Rifletti sulle forme attuali della comunicazione politica, basate spesso sulla capacità di trarsi d’impaccio facendo ricorso a una battuta di spirito particolarmente efficace. Scrivi sul tema un testo espositivo-argomentativo di circa 30 righe.
Dibattito in classe
11 Boccaccio esalta doti l’intelligenza e l’arguzia, doti che egli ritiene indispensabili nella nuova società borghese. Sei d’accordo con lui? Credi che anche oggi una battuta arguta o una risposta pronta siano utili per cavarsela? Discutine con i compagni.
Classe di letteratura - volume 1
Dalle origini al Cinquecento