CANTO XVIII – L’aquila della giustizia

L aquila Canto XVIII della giustizia TEMPO LUOGO BEATI VISIONE DI BEATITUDINE Mercoledì 30 marzo (o 13 aprile) 1300, sera Quinto Cielo: Cielo di Marte. Sesto Cielo: Cielo di Giove Spiriti combattenti per la fede (Marte). Spiriti giusti (Giove) Gli spiriti militanti formano una grande croce di luci di varia grandezza e intensità e scorrono da un braccio all altro. Gli spiriti giusti cantano e danzano disponendosi come lettere che formano frasi di elogio della giustizia quali Diligite iustitiam e Qui iudicatis terram. La M finale si trasforma nell immagine di un aquila luminosa. Sommario « (vv. 1-18) Dante e il futuro esilio Un assorto silenzio segue la profezia di Cacciaguida. Il nobile avo e il poeta tacciono entrambi, finché Beatrice distoglie Dante dai suoi pensieri, ricordandogli che Dio allevia e ripara ogni torto subito da chi ripone fiducia in lui. « (vv. 19-51) Congedo di Cacciaguida Beatrice invita Dante a rivolgere altrove la sua attenzione. Dalla più intensa luminosità dell anima di Cacciaguida, Dante comprende che il suo avo desidera mostrargli altri beati del Cielo di Marte. Man mano che Cacciaguida indica gli spiriti a Dante, essi si manifestano con un movimento più rapido e risplendendo di un bagliore accecante come quello del fulmine. Si tratta di spiriti combattenti per la fede che in vita ebbero grande fama: Giosuè, il condottiero che prese il posto di Mosè e guidò il popolo ebraico nella Terra promessa; Giuda Maccabeo, che liberò gli Ebrei dalla tirannide del re di Siria; l imperatore Carlo Magno e il suo fedele paladino Orlando, campioni nella lotta contro gli infedeli; Guglielmo d Orange, consigliere di Carlo Magno e figura centrale di alcune canzoni di gesta, e il suo fedele servo Rinoardo; Goffredo di Buglione, guida della prima crociata, e Roberto il Guiscardo, duca di Puglia e di Calabria. Infine, Cacciaguida si riunisce, cantando con pari letizia e maestria, alla schiera degli spiriti militanti. CORI ANGELICI Virtù (Marte) - Dominazioni (Giove) Canto 18 PERSONAGGI Dante Beatrice Cacciaguida Giosuè Giuda Maccabeo Carlo Magno Orlando Guglielmo d Orange Renoardo Goffredo di Buglione Roberto il Guiscardo « (vv. 52-114) Ascesa al Cielo di Giove e l immagine dell aquila Dante si volge a Beatrice e dall accresciuto splendore della beata il poeta comprende di essere asceso al Cielo di Giove, che appare di colore argenteo dopo la luce rossa di Marte. Le anime si manifestano disponendosi in forma di lettere luminose, Dante-autore sospende la narrazione per invocare l aiuto delle Muse nel riferire la sublime visione; ed ecco che riprende il racconto: nelle lettere che via via compaiono Dante legge Diligite iustitiam e Qui iudicatis terram («Amate la giustizia, voi che giudicate la Terra ; sono due versetti biblici). Infine le anime si fermano nella figurazione della M, alla quale si aggiungono altre luci sino a formare dapprima un giglio araldico e poi un aquila. « (vv. 115-136) Condanna del cattivo esempio della Chiesa Dante-autore prega la virtù divina che fa muovere il Cielo di Giove, esortandola a punire la corruzione della Curia papale, che come una fosca nube oscura la giustizia in Terra; si rivolge poi alla milizia del ciel, invitandola a pregare per quanti in Terra vengono traviati a causa del cattivo esempio dei pontefici che (come Giovanni XXII), per avidità di ricchezza e di potere, fanno un uso spregiudicato delle loro prerogative, per esempio usando la scomunica come arma per colpire i nemici. IOVE Spiriti g ELO G I iu C 6° O MARTE Spiriti m sti ilita L CIE nt ° i 5

La Divina Commedia
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