Profezie dell’esilio

PROFEZIE DELL ESILIO Dante apprese la sua prima condanna all esilio il 17 gennaio 1302 e immagina che il viaggio nei tre regni ultraterreni sia dell aprile 1300. Nella finzione narrativa le profezie sul suo destino di esule sono annunciate dai vari personaggi incontrati da Dante-viator dopo che gli episodi storici sono avvenuti (post eventum). Oscure allusioni agli eventi pubblici e al duro destino di Dante Ciacco Terzo cerchio Golosi Inferno VI, 34-75 Il fiorentino Ciacco parla con Dante dei mali che affliggono la loro città e attribuisce all odio di parte all invidia tra borghesi e aristocratici le discordie politiche di Firenze. Il dannato profetizza il futuro della città: lo scontro tra le fazioni dei Bianchi e dei Neri sarà segnato dopo alterne vicende dalla sconfitta dei Bianchi (maggio 1300-1302). A Dante non resterà che l esilio. Farinata Sesto cerchio Eretici Inferno X, 79-81 Il colloquio tra Dante e Farinata degli Uberti, capo della fazione fiorentina dei ghibellini, è animato dalla loro passione civile. Le tappe degli scontri vanno dalla cacciata dei guelfi da Firenze (1248) alla vittoria ghibellina di Montaperti (1280) fino alla battaglia della Lastra (1304), in cui i Bianchi esiliati ripresero le armi. Segue l inquietante annuncio di Farinata: Dante sperimenterà quanto sia difficile tornare a Firenze dopo la sconfitta. Brunetto Latini Settimo cerchio Terzo girone Sodomiti Inferno XV, 61-78 Brunetto Latini, maestro di retorica di Dante, annunzia al discepolo un futuro di malvagia ostilità da parte dei fiorentini, avari, invidiosi e superbi. La dirittura morale di Dante e l onestà del suo agire politico gli dovranno dar forza per reagire alla cattiva sorte e per guardarsi dai costumi corrotti dei suoi concittadini. Vanni Fucci Ottavo cerchio Settima bolgia Ladri Inferno XXIV, 144-151 Le predizioni ascoltate da Dante-personaggio nell Inferno terminano con le parole del ladro pistoiese Vanni Fucci, guelfo nero e avversario politico del poeta. Il dannato si riferisce alla guerra del marchese Malaspina di Lucca, alleato dei Neri fiorentini, contro Pistoia, e profetizza a Dante l esilio con esplicita malvagità, perché possa soffrirne (tra la fine del 1301 e l inizio del 1302 la sconfitta dei Bianchi pistoiesi segnerà la sconfitta e la rovina dei Bianchi di Firenze). Allusioni alle vicende private di Dante: esilio, sofferenza, bisogno di aiuto Corrado Malaspina Antipurgatorio Principi negligenti Purgatorio VIII, 124-139 Il colloquio con il marchese Corrado Malaspina, che gli chiede notizie della sua famiglia, offre a Dante l opportunità di lodare la prodezza e le doti di liberalità della casata. Il signore della Lunigiana gli profetizza un evento che lo coinvolgerà prima che siano trascorsi sette anni: Dante, nella sua ansia del peregrinare, sarà ospitato dalla famiglia Malaspina, che saprà accoglierlo con liberalità. Oderisi da Gubbio Prima cornice Superbi Purgatorio XI, 133-141 Il miniatore Oderisi da Gubbio predice a Dante l esilio e l umiliazione del mendicare aiuto, ma la previsione di un destino di povertà è mitigata dalla speranza: le sofferenze che patirà da esule lo renderanno meritevole della misericordia divina. Bonagiunta Sesta cornice Golosi Purgatorio XXIV, 33 39 Il colloquio con il poeta Bonagiunta Orbicciani accenna alla cortesia di una giovane donna, Gentucca, che renderà piacevole l esilio di Dante a Lucca. Forese Donati Sesta cornice Golosi Purgatorio XXIV, 82 90 La profezia di Bonagiunta anticipa quella di Forese Donati, amico del poeta, che predice l imminente morte del proprio fratello. La rovinosa caduta di Corso Donati, crudele capo dei Neri e colpevole dei mali di Firenze, implicitamente riguarda anche Dante, coinvolto nelle turbinose vicende politiche della città. Chiarimenti di tutte le predizioni sul destino dell esilio Cacciaguida Quinto Cielo di Marte Spiriti combattenti per la fede Paradiso XVII, 46-132 Il trisavolo anzitutto annuncia l ingiusta condanna che Dante subirà (gli intrighi di Bonifacio VIII, alleato dei guelfi Neri fiorentini) e l amara sofferenza nel cercare aiuti, aggravate dalla stolta ingratitudine degli altri esuli che non si mostreranno all altezza della situazione e saranno castigati. Allora sarà un onore per Dante essersi separato da loro. L esilio, pur con le pene che comporta (umiliarsi e chiedere l ospitalità altrui), diventerà per il poeta motivo di orgoglio e gli assicurerà la possibilità di ottenere la fama presso i posteri. Cacciaguida rivela poi qual è la missione morale di Dante-poeta, ispirato da Dio, e l alto valore profetico che gli è stato concesso per una Grazia speciale: l esperienza di exul immeritus (uomo ingiustamente esule) è necessaria perché sveli nella Commedia tutto il male e l ingiustizia del mondo di cui è venuto a conoscenza. Queste verità appariranno moleste per molti ma daranno i loro frutti sublimi e risuoneranno nel tempo come messaggio di salvezza per l umanità intera. Paradiso Esilio e missione di Dante 683

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato