La Divina Commedia

e vidi così grandi come antichi, con quel de la Sannella, quel de l Arca, 93 e Soldanieri e Ardinghi e Bostichi. Sovra la porta ch al presente è carca di nova fellonia di tanto peso 96 che tosto fia iattura de la barca, erano i Ravignani, ond è disceso il conte Guido e qualunque del nome 99 de l alto Bellincione ha poscia preso. Quel de la Pressa sapeva già come regger si vuole, e avea Galigaio 102 dorata in casa sua già l elsa e l pome. Grand era già la colonna del Vaio, Sacchetti, Giuochi, Fifanti e Barucci 105 e Galli e quei ch arrossan per lo staio. Lo ceppo di che nacquero i Calfucci era già grande, e già eran tratti 108 a le curule Sizii e Arrigucci. Oh quali io vidi quei che son disfatti per lor superbia! e le palle de l oro 111 fiorian Fiorenza in tutt i suoi gran fatti. Così facieno i padri di coloro che, sempre che la vostra chiesa vaca, 114 si fanno grassi stando a consistoro. L oltracotata schiatta che s indraca dietro a chi fugge, e a chi mostra l dente 117 o ver la borsa, com agnel si placa, già venìa sù, ma di picciola gente; sì che non piacque ad Ubertin Donato 120 che po il suocero il fé lor parente. Già era l Caponsacco nel mercato disceso giù da Fiesole, e già era 123 buon cittadino Giuda e Infangato. Io dirò cosa incredibile e vera: nel picciol cerchio s entrava per porta 126 che si nomava da quei de la Pera. Ciascun che de la bella insegna porta del gran barone il cui nome e l cui pregio 129 la festa di Tommaso riconforta, da esso ebbe milizia e privilegio; avvegna che con popol si rauni 132 oggi colui che la fascia col fregio. Già eran Gualterotti e Importuni; e ancor saria Borgo più qu eto, 135 se di novi vicin fosser digiuni. La casa di che nacque il vostro fleto, per lo giusto disdegno che v ha morti 138 e puose fine al vostro viver lieto, era onorata, essa e suoi consorti: o Buondelmonte, quanto mal fuggisti 141 le nozze s e per li altrui conforti! dei dell Arca, dei Soldanieri, degli Ardinghi e dei Bostichi. Presso porta San Piero, che ora è piena di recente malvagità, così grave che presto sarà la rovina (iattura) dello Stato fiorentino (barca), vi erano i Ravignani, da cui discende il conte Guido Guerra e chiunque ha poi desunto il nome dal nobile Bellincione. 100-108 La famiglia della Pressa sapeva già governare e i Galigai avevano già in casa l elsa e il pomo della spada (erano già stati insigniti della dignità di cavalieri). Erano già grandi la famiglia dei Pigli, Sacchetti, Giuochi, Fifanti e Barucci e Galli e Chiaramontesi, che ancora arrossiscono per la frode dello staio. La famiglia (ceppo) da cui nacquero i Calfucci era già grande, e già erano stati chiamati alle più alte cariche pubbliche (curuli) i Sizii e gli Arrigucci. 109-114 Oh, quanto potenti (quali) vidi gli Uberti, che ora sono caduti in rovina per la loro superbia! e l insegna dei Lamberti (le palle de l oro) dava lustro a Firenze in tutte le sue grandi imprese. Così facevano gli antenati delle famiglie (Visdomini e Tosinghi) i quali, quando (sempre che) la vostra sede vescovile è vacante, ne approfittano per arricchirsi (si fanno grassi) sedendo nel collegio ecclesiastico (consistoro). 115-123 La prepotente schiatta degli Adimari, che infierisce (s indraca) contro coloro che fuggono, ma si fa umile come un agnello davanti a chi le mostra i denti o le offre la borsa, già iniziava l ascesa, ma modesta era la sua origine (di picciola gente), tanto che a Ubertino Donati non piacque che il suocero Bellincione Berti lo facesse poi diventare loro parente. I Caponsacchi erano già scesi da Fiesole e abitavano nei pressi del Mercato Vecchio, ed erano già diventati cittadini ragguardevoli i Giudi e gli Infangati. 124-132 Io dirò una cosa incredibile eppure vera: nella cerchia antica si entrava per una porta che prendeva nome dalla famiglia dei della Pera. Tutti quelli che si fregiano della bella insegna di Ugo il Grande (del gran barone), la cui fama e le cui opere sono commemorate nel giorno festivo di san Tommaso, ricevettero da lui la dignità cavalleresca (milizia) e tale privilegio; sebbene (avvegna che) oggi uno che adorna quell insegna col fregio d oro si schieri (si rauni) con il popolo. 133-141 Già fiorivano i Gualterotti e gli Importuni; e anche oggi Borgo Santi Apostoli sarebbe più tranquillo se fossero stati privi di nuovi vicini. La casata degli Amidei da cui si originò il vostro pianto (fleto), a causa del loro legittimo sdegno che vi ha portati alla rovina e ha posto fine alla vostra vita serena e pacifica, era onorata, essa e i suoi congiunti (Uccellini e Gherardini): o Buondelmonte, quanto facesti male a venir meno alla promessa di nozze con una donna di quella famiglia per istigazione altrui (per li altrui conforti)! Paradiso La Firenze antica 673

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato