La Divina Commedia

è prevalentemente dottrinario, e in alcuni punti sfidaIl lacanto comprensione del lettore invitandolo a calcoli e sforzi di immaginazione (la similitudine che lo apre si distende su otto terzine particolarmente complesse), a causa del ragionamento modellato sulla Scolastica medievale. Il lungo discorso di Tommaso verte sulla dottrina della creazione, sulla distinzione tra creature perfette, come Adamo e Cristo, e creature imperfette, in quanto create da cause seconde, per poi arrivare a trattare il tema del principe giusto, il saggio Salomone, saldando il motivo morale e politico alla Imagini, chi bene intender cupe quel ch i or vidi e ritegna l image, 3 mentre ch io dico, come ferma rupe , quindici stelle che n diverse plage lo ciel avvivan di tanto sereno 6 che soperchia de l aere ogne compage; imagini quel carro a cu il seno basta del nostro cielo e notte e giorno, 9 sì ch al volger del temo non vien meno; imagini la bocca di quel corno che si comincia in punta de lo stelo 12 a cui la prima rota va dintorno, aver fatto di sé due segni in cielo, qual fece la figliuola di Minoi 15 allora che sentì di morte il gelo; e l un ne l altro aver li raggi suoi, e amendue girarsi per maniera 18 che l uno andasse al primo e l altro al poi; e avrà quasi l ombra de la vera costellazione e de la doppia danza 21 che circulava il punto dov io era: poi ch è tanto di là da nostra usanza, quanto di là dal mover de la Chiana 24 si move il ciel che tutti li altri avanza. Lì si cantò non Bacco, non Peana, ma tre persone in divina natura, 27 e in una persona essa e l umana. Compié l cantare e l volger sua misura; e attesersi a noi quei santi lumi, 30 felicitando sé di cura in cura. Ruppe il silenzio ne concordi numi poscia la luce in che mirabil vita 33 del poverel di Dio narrata fumi, e disse: «Quando l una paglia è trita, quando la sua semenza è già riposta, 36 a batter l altra dolce amor m invita. Tu credi che nel petto onde la costa si trasse per formar la bella guancia 39 il cui palato a tutto l mondo costa, trattazione teologica. Salomone chiese e ottenne da Dio non il sapere assoluto, ma la retta capacità di giudicare, caratteristica principale che deve possedere chi ha il compito di governare i popoli. La parte finale del canto è occupata dall ammonimento del santo a usare prudenza nei giudizi (ch i ho veduto tutto l verno prima / lo prun mostrarsi rigido e feroce, / poscia portar la rosa in su la cima, vv. 133-135), contrapposta alla superficialità del sentire comune (Non creda donna Berta e ser Martino, / per veder un furare, altro offerere, / vederli dentro al consiglio divino; /ché quel può surgere, e quel può cadere, vv. 139-142). (vv. 1-27) Danza delle due corone di beati 1-24 Chi desidera (cupe) capire bene quello che a questo punto vidi, immagini e mentre io parlo tenga ben salda nella mente l immagine come salda roccia quindici stelle che in diverse regioni (plage) illuminano il cielo con tanto chiarore da vincere ogni nebulosità (compage) dell atmosfera; immagini quel carro (l Orsa Maggiore) al quale è sufficiente lo spazio (seno) del nostro emisfero per il suo moto notturno e diurno, cosicché al girare del suo timone (temo) mai non tramonta; immagini l estremità (bocca) di quel corno (l Orsa Minore) che inizia nel punto più alto (cima) dell asse (stelo) intorno al quale gira (va dintorno) la prima sfera celeste (il Primo Mobile), che abbiano formato in cielo due costellazioni (segni) simili a quella in cui venne trasformata la figlia di Minosse (Arianna) quando sentì il gelo della morte; e (immagini) che i loro raggi siano concentrici (l un ne l altro aver li raggi suoi), e che entrambe ruotino in modo che l una proceda in una direzione e l altra in direzione opposta; e avrà un immagine imperfetta (quasi l ombra) della costellazione reale e della doppia danza che circondava roteando (circulava) il punto in cui mi trovavo: poiché ciò va tanto oltre la nostra esperienza (usanza), quanto il (Primo Mobile che è) il Cielo che supera in velocità tutti gli altri supera il corso (mover) del fiume Chiana (in Toscana). 25-27 Lì non si cantarono lodi a Bacco o ad Apollo (Peana), ma alle tre persone che compongono la natura divina, e questa unita a quella umana in una persona (Cristo). (vv. 28-48) Il dubbio di Dante sulla sapienza di Salomone 28-36 Il canto e la danza giunsero al termine; e quei santi spiriti volsero a noi la loro attenzione (attesersi a noi), rallegrandosi nel passare da una cura all altra. Ruppe poi il silenzio tra i beati (numi) concordi quella luce (Tommaso d Aquino) che mi aveva narrato la vita del poverello di Dio (san Francesco), e disse: «Quando una parte delle spighe (paglia) è stata battuta (trita) e il suo seme (semenza) è già custodito (nel granaio), l amore divino mi stimola a battere l altra. 37-48 Tu credi che nel petto (di Adamo), da cui si trasse la costola per formare il bel volto di Eva, il Paradiso La dottrina della creazione 653

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato