CANTO XIII – La dottrina della creazione

La dottrina Canto XIII della creazione TEMPO Mercoledì 30 marzo (o 13 aprile) 1300, sera LUOGO Quarto Cielo: Cielo del Sole BEATI Spiriti sapienti VISIONE DI BEATITUDINE Sono disposti in tre corone di luci che girano attorno a Dante e a Beatrice. CORI ANGELICI Potestà Canto 13 PERSONAGGI Dante Beatrice San Tommaso d Aquino Sommario « (vv. 1-27) Danza delle due corone di beati Le due ghirlande di sapienti, come le quindici stelle più luminose cui si aggiungono le sette stelle dell Orsa Maggiore e le due dell Orsa Minore disposte in cerchi concentrici, riprendono la loro danza e cantano insieme le lodi alla Trinità. « (vv. 28-48) Il dubbio di Dante sulla sapienza di Salomone San Tommaso ricomincia a parlare per sciogliere il dubbio di Dante suscitato dalle parole riferite a Salomone, tra i beati della prima corona: a veder tanto non surse il secondo («nessuno gli fu superiore per sapienza Paradiso X, 114), presentato come l uomo più sapiente. Dante credeva infatti che Dio avesse profuso il massimo della sapienza nel primo uomo, Adamo, e in Gesù. « (vv. 49-111) Perfezione di Adamo e Gesù. Valore di Salomone Tommaso inizia a spiegare che Dio crea tutte le cose, corruttibili e incorruttibili, e attraverso le intelligenze angeliche invia un influsso sulle creature, dalle sostanze incorruttibili dei cieli sino alle cose generate, cioè create indirettamente perché nate per generazione e quindi corruttibili. La materia delle creature e la virtù celeste non sono sempre uguali e gli individui riflettono tali differenze, in quanto imperfette. Ma nelle persone di Adamo e Cristo, creati direttamente da Dio, la luce divina è stata impressa direttamente dallo Spirito Santo, pertanto la loro natura umana è perfetta. Quando Tommaso affermava che non esiste un secondo pari a Salomone, intendeva dire che tra i re, e non tra tutti gli uomini, Salomone era il più sapiente. « (vv. 112-142) Monito di Tommaso alla prudenza nel giudicare A conclusione del suo ragionamento, san Tommaso esprime un ammonimento agli umani che devono essere prudenti nel giudicare, sia dal punto di vista intellettuale, come accaduto a filosofi e teologi, sia dal punto di vista morale. Chi oggi pecca infatti può riscattarsi, mentre chi appare virtuoso può sbagliare: solo Dio ha la facoltà di vedere la verità e giudicare gli esseri umani. OLE Spiriti sa LO S pie E I C nt ° i 4

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato