La Divina Commedia

fu noto il nome mio; e questo cielo 96 di me s imprenta, com io fe di lui; ché più non arse la figlia di Belo, noiando e a Sicheo e a Creusa, 99 di me, infin che si convenne al pelo; né quella Rodop a che delusa fu da Demofoonte, né Alcide 102 quando Iole nel core ebbe rinchiusa. Non però qui si pente, ma si ride, non de la colpa, ch a mente non torna, 105 ma del valor ch ordinò e provide. Qui si rimira ne l arte ch addorna cotanto affetto, e discernesi l bene 108 per che l mondo di sù quel di giù torna. Ma perché tutte le tue voglie piene ten porti che son nate in questa spera, 111 procedere ancor oltre mi convene. Tu vuo saper chi è in questa lumera che qui appresso me così scintilla 114 come raggio di sole in acqua mera. Or sappi che là entro si tranquilla Raab; e a nostr ordine congiunta, 117 di lei nel sommo grado si sigilla. Da questo cielo, in cui l ombra s appunta che l vostro mondo face, pria ch altr alma 120 del tr unfo di Cristo fu assunta. Ben si convenne lei lasciar per palma in alcun cielo de l alta vittoria 123 che s acquistò con l una e l altra palma, perch ella favorò la prima gloria di Ios è in su la Terra Santa, 126 che poco tocca al papa la memoria. La tua città, che di colui è pianta che pria volse le spalle al suo fattore 129 e di cui è la nvidia tanto pianta, produce e spande il maladetto fiore c ha disv ate le pecore e li agni, 132 però che fatto ha lupo del pastore. Per questo l Evangelio e i dottor magni son derelitti, e solo ai Decretali 135 si studia, sì che pare a lor vivagni. A questo intende il papa e cardinali; non vanno i lor pensieri a Nazarette, 138 là dove Gabr ello aperse l ali. Ma Vaticano e l altre parti elette di Roma che son state cimitero a la milizia che Pietro seguette, 142 tosto libere fien de l avoltero . dalla mia luce, come io fui segnato dal suo influsso; poiché non furono consumati dalla passione più di me, almeno finché non si convenne al colore dei miei capelli (al pelo), né Didone, la figlia di Belo, offendendo Sicheo e Creusa, né Fillide di Rodope, che fu abbandonata da Demofoonte, né Ercole (Alcide) quando il suo cuore fu preso da Iole. 103-108 Ma qui in Paradiso non proviamo pentimento per questo, ma si gioisce (si ride), non del peccato, che non torna più in mente, bensì per la virtù divina (valor) che dispose gli influssi celesti e provvide alla salvezza. Qui si contempla il grande amore (affetto) di Dio nell opera divina che abbellisce (adorna) la creazione, e si distingue il fine provvidenziale ( l bene) per cui i cieli girano (torna) intorno alla Terra. (vv. 109-126) Raab, l anima più luminosa 109-117 Ma perché tutti i tuoi desideri che sono sorti in questo Cielo siano interamente appagati (piene), devo (mi convene) procedere oltre. Tu vuoi sapere chi sta dentro questa luce (lumera) che accanto a me risplende come un raggio di sole nell acqua pura (mera). Ora sappi che là dentro gode la sua pace (si tranquilla) Raab (la meretrice di Gerico della Bibbia); e poiché ella si è unita alla nostra schiera (ordine) di spiriti amanti, questa schiera riceve l impronta (si sigilla) di lei al massimo grado. 118-126 In questo Cielo, in cui termina (s appunta) il cono d ombra proiettato dalla Terra, fu assunta prima di ogni altra anima redenta dal trionfo di Cristo. Ben fu giusto che Raab fosse accolta in questo Cielo come segno (per plama) della grande vittoria che si ottenne con il sacrificio di Cristo con le sue mani (con l una e l altra palma) inchiodate sulla croce, perché ella favorì la prima gloriosa impresa di Giosuè in Terrasanta, che poco occupa (tocca) i pensieri del papa. (vv. 127-142) Invettiva e profezia di Folchetto 127-132 Firenze, la tua città, che è pianta nata dal seme di Lucifero, colui che per primo si ribellò al suo creatore (fattore) e la cui invidia fu causa di tanto pianto, conia (produce) e diffonde il maledetto fiorino (fiore) che ha traviato (disv ate) le pecore e gli agnelli (i cittadini cristiani), poiché ha trasformato il pastore (il papa) in lupo. 133-142 Per questo sono trascurati (derelitti) il Vangelo e i Padri della Chiesa (dottor magni), e si studiano solo i Decretali (testi di diritto canonico), come si vede bene dai loro margini (vivagni) annotati. A questo attendono il papa e i cardinali; i loro pensieri non sono rivolti a Nazareth, dove l arcangelo Gabriele spiegò le ali (nell annunciazione a Maria). Ma il Vaticano e gli altri luoghi insigni di Roma che sono stati luogo di martirio e sepoltura dell esercito (milizia) dei seguaci di san Pietro, presto (tosto) saranno liberati da questa profanazione (avoltero) . Paradiso Spiriti amanti: Cunizza e Folchetto 623

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato