La Divina Commedia

622 Canto IX 43-51 E a ciò non pensa la gente che vive oggi (presente) tra Tagliamento e Adige, e per quanto sia colpita (per esser battuta) ancora non si pente; ma presto accadrà che Padova farà cambiare colore (con il sangue) all acqua della palude che bagna Vicenza, per il fatto che gli abitanti (le genti) sono restii (crude) a compiere il proprio dovere (verso l Impero); e dove si congiungono le acque del Sile e del Cagnano (a Treviso), tiranneggia e si comporta con arroganza un tale (Rizzardo da Camino), mentre già per lui si sta preparando la rete (ragna). 52-63 Anche Feltre piangerà il tradimento (difalta) del suo empio vescovo, il quale sarà così turpe che mai per un simile delitto si finì in carcere (malta). Troppo grande dovrebbe essere il recipiente (bigoncia) che contenesse tutto il sangue ferrarese, e stancherebbe chi lo volesse pesare a oncia a oncia, (sangue) che questo prete generoso (cortese) regalerà per mostrarsi fedele al suo partito; e tali doni saranno adeguati alle abitudini di quella terra. In alto (nell Empireo) si trovano intelligenze angeliche (specchi) che voi chiamate Troni, da cui Dio in quanto giudice si riflette luminoso a noi beati; così che questi discorsi ci paiono giusti . (vv. 64-108) Folchetto di Marsiglia 64-72 A questo punto tacque; e mi mostrò (fecemi sembiante) di aver rivolto la sua attenzione ad altro, a causa della danza (rota) in cui entrò com era prima di parlarmi. L altro spirito gioioso (Folchetto di Marsiglia), che già mi era noto come una perla preziosa (per cara cosa), si fece ai miei occhi come un fine rubino (balasso) in cui il sole rifletta i suoi raggi. Nel Paradiso (là sù) per l accrescersi della gioia (Per letiziar) si accresce lo splendore, come in Terra si avviva il riso; ma nell Inferno (giù) la figura si rabbuia quando l anima è angosciata (trista). 73-87 Io dissi: «Dio vede tutto, e la tua vista penetra in lui (s inluia), o spirito beato, così che nessun desiderio può restarti nascosto (di sé... esser fuia: esser ladro di sé). Dunque la tua voce, che sempre rallegra (trastulla) il cielo insieme al canto dei Serafini, quegli angeli (fuochi pii) che si avvolgono come in un saio (coculla) entro sei ali, perché non soddisfa i miei desideri? Io certo non aspetterei la tua domanda, se mi immedesimassi nei tuoi pensieri (m intuassi) come tu penetri nei miei (t inmii) . «Il mar Mediterraneo, più grande avvallamento in cui si riversa all esterno del proprio circuito (fuor) l acqua di quel mare che circonda tutta la Terra (l oceano) , incominciarono le sue parole, «si estende tanto, tra le due sponde opposte (dell Africa e dell Equatore), in senso contrario a quello del sole, che rende meridiano quel luogo dove all inizio suole fare da orizzonte. 88-102 Io nacqui sulle rive di quel mare tra l Ebro e il Magra, che per un breve tratto divide (parte) la Liguria dalla Toscana. Avendo quasi in comune il tramonto (occaso) e il sorgere (orto) del sole si trovano Bugia (in Algeria) e la città dove nacqui (Marsiglia), la quale un tempo riscaldò le acque del suo mare con il sangue dei suoi abitanti. Le persone che conobbero il mio nome mi chiamarono Folco, e il cielo di Venere è ora segnato (s imprenta) E ciò non pensa la turba presente che Tagliamento e Adice richiude, 45 né per esser battuta ancor si pente; ma tosto fia che Padova al palude cangerà l acqua che Vincenza bagna, 48 per essere al dover le genti crude; e dove Sile e Cagnan s accompagna, tal signoreggia e va con la testa alta, 51 che già per lui carpir si fa la ragna. Piangerà Feltro ancora la difalta de l empio suo pastor, che sarà sconcia 54 sì, che per simil non s entrò in malta. Troppo sarebbe larga la bigoncia che ricevesse il sangue ferrarese, 57 e stanco chi l pesasse a oncia a oncia, che donerà questo prete cortese per mostrarsi di parte; e cotai doni 60 conformi fieno al viver del paese. Sù sono specchi, voi dicete Troni, onde refulge a noi Dio giudicante; 63 sì che questi parlar ne paion buoni . Qui si tacette; e fecemi sembiante che fosse ad altro volta, per la rota 66 in che si mise com era davante. L altra letizia, che m era già nota per cara cosa, mi si fece in vista 69 qual fin balasso in che lo sol percuota. Per letiziar là sù fulgor s acquista, sì come riso qui; ma giù s abbuia 72 l ombra di fuor, come la mente è trista. «Dio vede tutto, e tuo veder s inluia , diss io, «beato spirto, sì che nulla 75 voglia di sé a te puot esser fuia. Dunque la voce tua, che l ciel trastulla sempre col canto di quei fuochi pii 78 che di sei ali facen la coculla, perché non satisface a miei disii? Già non attendere io tua dimanda, 81 s io m intuassi, come tu t inmii . «La maggior valle in che l acqua si spanda , incominciaro allor le sue parole, 84 «fuor di quel mar che la terra inghirlanda, tra discordanti liti contra l sole tanto sen va, che fa merid ano 87 là dove l orizzonte pria far suole. Di quella valle fu io litorano tra Ebro e Macra, che per cammin corto 90 parte lo Genovese dal Toscano. Ad un occaso quasi e ad un orto Buggea siede e la terra ond io fui, 93 che fé del sangue suo già caldo il porto. Folco mi disse quella gente a cui

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato