La Divina Commedia

Due cose si convegnono a l essenza di questo sacrificio: l una è quella 45 di che si fa; l altr è la convenenza. Quest ultima già mai non si cancella se non servata; e intorno di lei 48 sì preciso di sopra si favella: però necessitato fu a li Ebrei pur l offerere, ancor ch alcuna offerta 51 si permutasse, come saver dei. L altra, che per materia t è aperta, puote ben esser tal, che non si falla 54 se con altra materia si converta. Ma non trasmuti carco a la sua spalla per suo arbitrio alcun, sanza la volta 57 e de la chiave bianca e de la gialla; e ogne permutanza credi stolta, se la cosa dimessa in la sorpresa 60 come l quattro nel sei non è raccolta. Però qualunque cosa tanto pesa per suo valor che tragga ogne bilancia, 63 sodisfar non si può con altra spesa. Non prendan li mortali il voto a ciancia; siate fedeli, e a ciò far non bieci, 66 come Ieptè a la sua prima mancia; cui più si convenia dicer Mal feci , che, servando, far peggio; e così stolto 69 ritrovar puoi il gran duca de Greci, onde pianse Efigènia il suo bel volto, e fé pianger di sé i folli e i savi 72 ch udir parlar di così fatto c lto. Siate, Cristiani, a muovervi più gravi: non siate come penna ad ogne vento, 75 e non crediate ch ogne acqua vi lavi. Avete il novo e l vecchio Testamento, e l pastor de la Chiesa che vi guida; 78 questo vi basti a vostro salvamento. Se mala cupidigia altro vi grida, uomini siate, e non pecore matte, 81 sì che l Giudeo di voi tra voi non rida! Non fate com agnel che lascia il latte de la sua madre, e semplice e lascivo 84 seco medesmo a suo piacer combatte! . Così Beatrice a me com o scrivo; poi si rivolse tutta dis ante 87 a quella parte ove l mondo è più vivo. Lo suo tacere e l trasmutar sembiante puoser silenzio al mio cupido ingegno, 90 che già nuove questioni avea davante; e sì come saetta che nel segno percuote pria che sia la corda queta, 93 così corremmo nel secondo regno. 43-51 Due cose sono necessarie alla natura del voto (questo sacrificio): l una è la cosa di cui si fa sacrificio; l altra è la forma (la convenenza) con cui la si offre. Quest ultima non si può mai cancellare se non con l adempimento (se non servata); e di essa precedentemente si è parlato con tanta precisione: perciò per gli Ebrei fu prescritto (necessitato) fare offerte (l offerere), anche se alcune di queste, come devi sapere, furono poi permutate. 52-63 L altro aspetto, che ti è stato presentato come materia del voto, può ben essere tale che non si pecca (si falla) se lo si cambia con un altra materia. Ma nessuno cambi a suo arbitrio il peso (carco) che si è caricato senza che girino la chiave d argento e quella d oro (cioè senza il consenso della Chiesa); e giudica scorretta ogni sostituzione se l offerta abbandonata (dimessa) non è contenuta nella cosa presa in cambio come il quattro nel sei. Perciò qualunque materia di voto sia così pesante per quel che vale in sé da far traboccare (tragga) ogni bilancia, nessun altra offerta data in cambio può sostituirla. (vv. 64-84) Ammonimento ai cristiani 64-72 I mortali non prendano il voto alla leggera (a ciancia); mantenete fede ai voti, e nel farli non siate sconsiderati (bieci), come fu Iefte (giudice e uomo politico ebraico) nella sua prima offerta (mancia); a lui sarebbe convenuto dire Ho sbagliato , piuttosto che, mantenendo il voto, fare peggio; e altrettanto stolto puoi giudicare il grande comandante dei Greci, Agamennone, a causa del quale sua figlia Ifigenia pianse la sua bellezza e fece piangere sulla sua sorte tutti, folli e saggi, che sentirono parlare di un siffatto atto di culto (di così fatto c lto). 73-84 Voi, Cristiani, siate più prudenti (gravi) nel fare voti: non siate come piuma al vento e non crediate che qualunque acqua possa purificarvi. Avete il Nuovo e il Vecchio Testamento, e il pastore della Chiesa che vi guida; questo vi sia sufficiente per la vostra salvezza. Se un desiderio che porta al male vi induce ad altro, siate uomini razionali e non pecore insensate (matte), in modo che i Giudei che vivono tra di voi non ridano di voi! Non fate come l agnello che abbandona il latte materno, e combatte da solo ingenuo e irrequieto a suo capriccio! . (vv. 85-139) Ascesa al Cielo di Mercurio 85-93 Così mi disse Beatrice come scrivo; poi si rivolse vibrante di desiderio (tutta dis ante) verso quella parte dove l universo è più luminoso. Il suo tacere e la trasfigurazione del suo aspetto imposero silenzio al mio ingegno desideroso di sapere, che già aveva pronte nuove domande; e con la velocità della freccia che colpisce il bersaglio prima che la corda si fermi (queta), salimmo al secondo Cielo. Paradiso La dottrina del voto e il libero arbitrio 595

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato