CANTO XXXII – L’allegoria della Chiesa

L allegoria Canto XXXII della Chiesa TEMPO LUOGO Mercoledì 13 aprile 1300, intorno alle 11 antimeridiane Canto 32 PERSONAGGI Paradiso Terrestre Dante Stazio Matelda Beatrice Sommario « (vv. 1-69) Processione all albero di Adamo. Sonno di Dante Dante è completamente assorbito dalla contemplazione del santo riso di Beatrice quando le tre donne (le virtù teologali Purgatorio XXXI) lo obbligano a distogliere lo sguardo. Si accorge allora, non appena la sua vista abbagliata recupera le normali facoltà, che la processione si sta rimettendo in marcia, verso oriente; insieme a Stazio e a Matelda egli la segue finché si arresta di fronte a un albero privo di fronde (l albero della conoscenza del bene e del male, spogliato dal peccato originale). Beatrice scende dal carro e tutti levano un canto in lode del grifone, che si astiene dal lacerarne con il becco la corteccia; il grifone risponde che così si preserva il fondamento della giustizia, poi lega il timone del carro all albero, che subito si ammanta di una prodigiosa fioritura color porpora; si innalza un canto celestiale, che induce il sonno nel poeta. « (vv. 70-108) Risveglio di Dante. Mutazione della processione Dante viene risvegliato da uno splendore e da una voce: aprendo gli occhi vede solo Matelda, che alla sua domanda «Dov è Beatrice? risponde additando la beata ai piedi dell albero della conoscenza, mentre il grifone risale al cielo, seguito dalla processione. Intorno a Beatrice, seduta sulla nuda terra, come a guardia del carro, vi sono le sette donne (le virtù teologali e cardinali), che reggono le fiamme dei sette candelabri. Ella si rivolge a Dante profetizzandogli la salvezza eterna e ingiungendogli di scrivere ciò che vede a vantaggio dell umanità corrotta. « (vv. 109-160) L allegoria del carro Veloce come un fulmine, un aquila (l Impero) piomba sull albero dilaniandone corteccia e fronde (prime PARADISO persecuzioni contro i cristiani) e colpendo il carro (la Chiesa) con tanta violenza che essa sbanda come nave in tempesta. Poi una volpe magra e affamata (l eresia, priva del buon cibo della verità), si annida nel fondo del carro, ma Beatrice (la scienza della Rivelazione) le rivolge aspre accuse e la scaccia (persecuzione degli eretici in nome della parola di Dio). Scende di nuovo l aquila, che depone le sue penne all interno del carro (cessione del potere temporale alla Chiesa). La terra si apre e ne esce un drago (il demonio dello scisma) che con la coda asporta una parte del carro (lo scisma rompe l unità del mondo cristiano). La struttura sconnessa del carro si copre di penne dell aquila forse offerte con buone intenzioni (permettere alla Chiesa di soccorrere i poveri) fino alle ruote e al timone (le alte cariche ecclesiastiche); dal carro spuntano allora sette teste (i sette peccati capitali), tre bicornute (i peccati che offendono Dio e il prossimo: superbia, invidia, avarizia), e quattro con un corno solo (i peccati che offendono solo il prossimo: gola, lussuria, accidia, ira). Ritta sul carro mostruoso appare una meretrice discinta (la Curia romana corrotta), dallo sguardo lascivo, che amoreggia con un gigante (Filippo IV il Bello), il quale la castiga duramente quando la donna tenta di sottrarsi alla sua protezione (lo «schiaffo di Anagni al papa Bonifacio VIII, offeso da emissari di Filippo il Bello); infine, il gigante scioglie il mostro dall albero e lo trascina via con sé (trasferimento della sede papale ad Avignone). TERRESTRE

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato