La Divina Commedia

visionaria di Dante tocca in questo canto uno dei Lasuoipotenza vertici più alti, affascinando il lettore per forza figurativa ed efficacia poetica. Il poeta costruisce una grande macchina allegorica con la quale mostra la storia della cristianità organizzandola in due momenti narrativi, staccati da un sonno di beatitudine che viene indotto in Dante da un canto dolcissimo. Il primo momento riguarda la venuta di Cristo, che suggella la pace tra Dio e l umanità e fonda la Chiesa, vincolandola all obbedienza della legge divina; nel secondo momento, articolato in una serie di quadri successivi, viene ripercorsa la vicenda terrena della Chiesa, dalle persecuzioni delle prime comunità cristiane al tempo contemporaneo a Dante, segnato dalla corruzione della Curia e dalla soggezione alla casa di Francia, che il poeta-pellegrino figura con impeto profetico, Tant eran li occhi miei fissi e attenti a disbramarsi la decenne sete, 3 che li altri sensi m eran tutti spenti. Ed essi quinci e quindi avien parete di non caler così lo santo riso 6 a sé traéli con l antica rete! ; quando per forza mi fu vòlto il viso ver la sinistra mia da quelle dee, 9 perch io udi da loro un «Troppo fiso! ; e la disposizion ch a veder èe ne li occhi pur testé dal sol percossi, 12 sanza la vista alquanto esser mi fée. Ma poi ch al poco il viso riformossi (e dico al poco per rispetto al molto 15 sensibile onde a forza mi rimossi), vidi n sul braccio destro esser rivolto lo glor oso essercito, e tornarsi 18 col sole e con le sette fiamme al volto. Come sotto li scudi per salvarsi volgesi schiera, e sé gira col segno, 21 prima che possa tutta in sé mutarsi; quella milizia del celeste regno che procedeva, tutta trapassonne 24 pria che piegasse il carro il primo legno. Indi a le rote si tornar le donne, e l grifon mosse il benedetto carco 27 sì, che però nulla penna crollonne. La bella donna che mi trasse al varco e Stazio e io seguitavam la rota 30 che fé l orbita sua con minore arco. Sì passeggiando l alta selva vòta, colpa di quella ch al serpente crese, 33 temprava i passi un angelica nota. Forse in tre voli tanto spazio prese disfrenata saetta, quanto eramo 36 rimossi, quando B atrice scese. trattandosi di eventi successivi al periodo in cui si compie il suo viaggio ultraterreno; per questo motivo il canto è stato definito l Apocalisse di Dante, perché riprende, adeguandolo al suo tempo, il motivo della visione profetica e della venuta dell Anticristo. I temi portanti del canto sono due: l investitura poetica di Dante, che riceve da Beatrice il compito di raccontare ciò che vede, in pro del mondo che mal vive, e la condanna del potere temporale della Chiesa, che ne ha soffocato la missione spirituale portandola alla rovina; tema, quest ultimo, che percorre tutta la Commedia, ma che qui raggiunge spietata evidenza figurativa con l immagine della puttana sciolta che siede sopra il carro, pronta ad approfittare di ogni occasione, amoreggiando con un feroce drudo che la avvilisce e sottomette. (vv. 1-69) Processione all albero di Adamo. Sonno di Dante 1-18 Tanto i miei occhi erano sgranati e assorti a saziarsi (disbramarsi) della sete decennale quanto gli altri miei sensi erano chiusi a ogni ricezione (spenti). Ed essi (gli altri sensi) avevano dall una e dall altra parte (quinci e quindi) una parete di indifferenza (non caler) così il santo sorriso li traeva a sé con la seduzione di un tempo (l antica rete)! ; quando quelle donne divine (le tre virtù teologali) mi costrinsero (per forza) a girare il viso verso la mia sinistra, perché io udii loro dire: «(La guarda) troppo fissamente! , e la facoltà visiva che è (tipica) degli occhi appena (pur testé) abbagliati (percossi) dal sole mi rese temporaneamente (alquanto) cieco (sanza la vista). Ma quando la vista si riabituò a una luce meno intensa (al poco) (e dico meno intensa in relazione allo splendore di Beatrice dal quale forzatamente mi distolsi), vidi il glorioso corteo girare verso destra, e ritornare indietro con in fronte il sole e le sette fiamme (dei candelabri). 19-36 Come un esercito in colonna (schiera), riparandosi sotto gli scudi per proteggersi, inverte la direzione di marcia (volgesi) a partire dalle insegne (segno), e poi seguono via via le altre squadre (e sé gira), finché tutto (la colonna) ha cambiato direzione; (così) procedeva l avanguardia (milizia) di quell esercito celeste, che ci sfilò davanti per intero (tutta trapassonne) prima che il carro voltasse il timone (primo legno). Poi le donne tornarono ad affiancarsi alle ruote del carro, e il grifone avviò il suo carico santo (il carro) in modo tale che nessuna delle sue piume si mosse (crollonne). La bella donna (Matelda) che mi condusse al passaggio (del fiume Lete) e Stazio e io seguivamo la ruota che nella conversione aveva disegnato l arco più stretto (la ruota destra). Camminando così nella foresta alta e deserta di abitanti (vota), a causa di quella che credette al serpente (Eva), un canto (nota) angelico ritmava (temprava) i passi. Ci eravamo spostati (rimossi) per uno spazio corrispondente forse a una freccia lanciata vigorosamente (disfrenata saetta) per tre volte (tre voli), quando Beatrice scese. Purgatorio L allegoria della Chiesa 549

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato