La Divina Commedia

in su la sponda del carro sinistra, quando mi volsi al suon del nome mio, 63 che di necessità qui si registra, vidi la donna che pria m appario velata sotto l angelica festa, 66 drizzar li occhi ver me di qua dal rio. Tutto che l vel che le scendea di testa, cerchiato de le fronde di Minerva, 69 non la lasciasse parer manifesta, regalmente ne l atto ancor proterva contin ò come colui che dice 72 e l più caldo parlar dietro reserva: «Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice. Come degnasti d accedere al monte? 75 non sapei tu che qui è l uom felice? . Li occhi mi cadder giù nel chiaro fonte; ma veggendomi in esso, i trassi a l erba, 78 tanta vergogna mi gravò la fronte. Così la madre al figlio par superba, com ella parve a me; perché d amaro 81 sente il sapor de la pietade acerba. Ella si tacque; e li angeli cantaro di sùbito In te, Domine, speravi ; 84 ma oltre pedes meos non passaro. Sì come neve tra le vive travi per lo dosso d Italia si congela, 87 soffiata e stretta da li venti schiavi, poi, liquefatta, in sé stessa trapela, pur che la terra che perde ombra spiri, 90 sì che par foco fonder la candela; così fui sanza lacrime e sospiri anzi l cantar di quei che notan sempre 93 dietro a le note de li etterni giri; ma poi che ntesi ne le dolci tempre lor compartire a me, par che se detto 96 avesser: Donna, perché sì lo stempre? , lo gel che m era intorno al cor ristretto, ammiraglio che controlla la ciurma (la gente che ministra): è altera, dignitosa e autoritaria, inflessibile giudice, rievoca senza indulgenza il passato del poeta. Il termine legni (navi, barche) è metonimia: la materia per l oggetto. 68. cerchiato ... Minerva: il velo bianco di Beatrice è trattenuto da una corona di ulivo ( v. 31), pianta sacra alla dea della sapienza Minerva. Nella mitologia romana Minerva, dea della sapienza e dell ingegno, è protettrice delle attività intellettuali, delle arti e dei mestieri, di ogni forma di umana operosità. Corrisponde nella mitologia greca alla dea Atena. Fra i miti relativi ad Atena, uno dei più importanti è quello che narra la sua nascita dalla testa di Zeus, che aveva inghiottito la sua sposa Metis. Spesso è rappresentata con la civetta, animale a lei sacro, oltre che con l ulivo e il serpente. a farlo b ene, così sulla sponda sinistra del carro, quando mi voltai sentendo pronunciare il mio nome, che qui scrivo per necessità, vidi la donna che prima mi era apparsa velata sotto i fiori gettati dagli angeli, volgere lo sguardo verso di me, che mi trovavo sull altra riva del fiume. 67-75 Sebbene il velo che le scendeva dal capo, incoronato da un ramo dell ulivo sacro a Minerva, non permettesse di vederla bene, sempre regalmente altera nel portamento, continuò a parlare, come un oratore che riserva per ultime le parole più aspre: «Guardami! Sono proprio io, sono proprio Beatrice. Con quale coraggio hai potuto sentirti degno di salire il monte? Non sapevi che qui l uomo è destinato alla felicità? . 76-81 I miei occhi si abbassarono sulle limpide acque del fiume; ma, riflettendomi in esse, li riportai sull erba della riva così grande fu la vergogna che mi fece chinare la fronte. Così una madre appare severa al figlio, come allora Beatrice si mostrò con me, perché l affetto ha un sapore amaro quando si manifesta con il rimprovero. 82-84 Beatrice tacque e gli angeli cantarono prontamente: «In te, o Signore, ho sperato ; ma non andarono oltre il versetto che si conclude con «i piedi miei . 85-99 Così come la neve si congela tra i rami degli alberi lungo la dorsale appenninica, per effetto del soffio dei venti provenienti dalla Schiavonia, e poi, sciogliendosi, sgocciola dalla superficie agli strati inferiori, solo che spiri il vento caldo dal Sud, dalla terra dove le ombre sono corte (l Africa equatoriale), sì che sembra un fuoco che scioglie una candela, così io rimasi congelato senza lacrime e sospiri prima che cantassero gli angeli, che sempre modulano le loro note con l armonia delle sfere celesti; ma quando colsi nelle loro dolci note che partecipavano alla mia angoscia, come se avessero detto: «Donna, perché lo mortifichi così? , quel gelo che mi si era addensato nel cuore, 70. regalmente ... proterva: permane l atteg- giamento distaccato e sdegnoso di Beatrice. 75. non sapei ... felice: nel Paradiso Terrestre è possibile la felicità perché ormai si è purificati dal peccato, qual era Adamo nell Eden prima della colpa. 76. chiaro fonte: il Lete, le cui acque sono così limpide che ci si può specchiare (Purg. XXVIII, 30). 83-84. In te ... non passaro: è l inizio del Salmo 30 di Davide. 85. Sì come neve: la similitudine inizia qui e si conclude al v. 99: vuole esprimere lo stato d animo di Dante che alle dure parole di Beatrice impietrisce al pari della neve appenninica per effetto dei venti freddi provenienti dalla Schiavonia, dalla odierna Slovenia. Ma per effetto del canto degli angeli, il cuore di Dante si scioglie in lacrime come la neve al soffio dei venti caldi africani. 86. lo dosso d Italia: sono gli Appennini, che costituiscono la dorsale della penisola. La perifrasi compare nello storico latino di età imperiale (II secolo d.C.) Svetonio (Vita Caesaris I, XLIV 3). 87-88. venti ... trapela: si noti il tono realistico della similitudine: al soffiare dei venti caldi si scioglie lo strato ghiacciato della neve che gocciola all interno, poi gradualmente si sciolgono gli strati inferiori. 89. la terra che perde ombra: la perifrasi indica l Africa. 90. sì ... candela: la neve si scioglie come la cera riscaldata dal fuoco. 95. compartire: è un infinito sostantivato. Purgatorio Beatrice 537

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato