La Divina Commedia

538 Canto XXX si sciolse in lacrime e in sospiri, che faticosamente mi uscirono dal petto attraverso la bocca e gli occhi. (vv. 100-145) L accusa di Beatrice per il traviamento di Dante 100-117 Beatrice, sempre ferma sulla sponda del carro (a sinistra), rivolse poi le sue parole agli angeli: «Voi vegliate nell eterna luce di Dio, così che né le tenebre della notte né il sonno vi nascondono la conoscenza delle azioni che il mondo compie nel proprio cammino, perciò la mia risposta si rivolge soprattutto a colui che piange sull altra riva del fiume, affinché il suo pentimento sia commisurato alla sua colpa. Non soltanto per l influsso delle sfere celesti, che indirizzano ciascuna creatura a un fine preciso secondo la virtù della stella che presiede alla sua nascita, ma per abbondanza di grazie divine, che piovono sul mondo da nuvole così alte che neppure la capacità di comprensione di noi, angeli e beati, riesce a vederle, costui nella sua giovinezza potenzialmente fu tale, che ogni attitudine naturale volta al bene avrebbe portato in lui a mirabili risultati. Ma tanto più sterile e selvatico diventa un terreno con semi cattivi e mal coltivato, quanto più esso è dotato di grande fertilità naturale. 118-145 Per qualche tempo lo guidai con la mia presenza; mostrandogli i miei occhi di giovinetta, lo conducevo con me sulla via del bene. Appena fui sulla soglia della giovinezza e morii, questi si allontanò da me e si diede a un altra. Quando da creatura corporea ero diventata puro spirito e si erano accresciute la virtù e la bellezza della mia anima, fui a lui meno cara e meno gradita; ed egli rivolse i suoi passi su una via sbagliata, seguendo false immagini di bene, che non conducono mai interamente dove promettono. Né mi servì di impetrare e ottenere dal Cielo buone ispirazioni con le quali sia in sogno sia in altri modi cercai di richiamarlo al bene; tanto poco se ne preoccupò! Cadde tanto in basso, che tutti gli argomenti erano ormai insufficienti alla sua salvezza, tranne che mostrargli le genti dannate. Per questo scesi fino alla soglia del regno dei morti (nel Limbo) e rivolsi, piangendo, le mie preghiere a Virgilio che l ha condotto fin qui. Sarebbe infranta la suprema volontà di Dio, se si passasse il Lete e fosse gustata la sua dolcissima acqua senza pagare il prezzo di un pentimento bagnato di lacrime . 104. a voi non fura: non vi impedisca di vedere; fura, dal latino furare, «sottrarre alla vista , «rubare . 119. c lto: dal latino cultus, «coltivato . spirito e acqua fessi, e con angoscia de la bocca e de li occhi uscì del petto. Ella, pur ferma in su la detta coscia del carro stando, a le sustanze pie 102 volse le sue parole così poscia: «Voi vigilate ne l etterno die, sì che notte né sonno a voi non fura 105 passo che faccia il secol per sue vie; onde la mia risposta è con più cura che m intenda colui che di là piagne, 108 perché sia colpa e duol d una misura. Non pur per ovra de le rote magne, che drizzan ciascun seme ad alcun fine 111 secondo che le stelle son compagne, ma per larghezza di grazie divine, che sì alti vapori hanno a lor piova, 114 che nostre viste là non van vicine, questi fu tal ne la sua vita nova virt almente, ch ogne abito destro 117 fatto averebbe in lui mirabil prova. Ma tanto più maligno e più silvestro si fa l terren col mal seme e non c lto, 120 quant elli ha più di buon vigor terrestro. Alcun tempo il sostenni col mio vòlto: mostrando li occhi giovanetti a lui, 123 meco il menava in dritta parte volto. Sì tosto come in su la soglia fui di mia seconda etade e mutai vita, 126 questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, e bellezza e virtù cresciuta m era, 129 fu io a lui men cara e men gradita; e volse i passi suoi per via non vera, imagini di ben seguendo false, 132 che nulla promession rendono intera. Né l impetrare ispirazion mi valse, con le quali e in sogno e altrimenti 135 lo rivocai; sì poco a lui ne calse! Tanto giù cadde, che tutti argomenti a la salute sua eran già corti, 138 fuor che mostrarli le perdute genti. Per questo visitai l uscio d i morti, e a colui che l ha qua sù condotto, 141 li preghi miei, piangendo, furon porti. Alto fato di Dio sarebbe rotto, se Letè si passasse e tal vivanda fosse gustata sanza alcuno scotto 145 di pentimento che lagrime spanda . 99 137. salute: salvezza; il termine con questo significato è presente nella Vita Nuova, in particolare nel sonetto Vede perfettamente onne salute (XXVI, 10). 143-144. tal vivanda ... scotto: i due termi- ni sono in relazione tra loro: lo scotto indica il prezzo che si pagava all oste per mangiare e bere nella taverna.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato