CANTO XXVII – Alle soglie del Paradiso Terrestre

Alle soglie del Paradiso Canto XXVII Terrestre TEMPO Dal tramonto di martedì 29 marzo (o 12 aprile ) 1300 all alba di mercoledì LUOGO Settima cornice; soglia del Paradiso Terrestre PECCATORI PENA Lussuriosi (settima cornice) Camminano in mezzo alle fiamme, come contrappasso per essersi lasciati travolgere, in vita, dalla passione amorosa. Canto 27 PERSONAGGI Dante Virgilio Stazio Angelo della castità Angelo guardiano Sommario « (vv. 1-63) L angelo della castità. Passaggio tra le fiamme Il sole è al tramonto quando l angelo della castità, dopo aver cantato Beati i puri di cuore (la sesta beatitudine evangelica), invita i tre poeti a entrare nella cortina di fiamme, passaggio indispensabile per accedere alla scala successiva. Dante è preso da terrore, e Virgilio cerca di convincerlo con argomenti razionali ma, vista la loro inutilità, gli rammenta che Beatrice lo aspetta oltre il fuoco. A quelle parole Dante vince i timori e, preceduto da Virgilio e seguito da Stazio, oltrepassa il muro di fuoco. Al di là li attende una luce intensamente vivida da cui proviene una voce che li sollecita a proseguire rapidamente prima che cali la notte, durante la quale nel Purgatorio non è possibile avanzare. « (vv. 64-108) Sogno di Dante « (vv. 109-142) Salita al Paradiso Terrestre. Compiuta purificazione di Dante Appena imboccata la scala che conduce al Paradiso Terreste annotta, per cui i pellegrini sono costretti a coricarsi sui gradini. Colmo di pace e di serenità, Dante si addormenta e sogna una donna bella e giovane che coglie fiori in un prato dicendo di essere Lia e di voler farne una ghirlanda per adornarsi, mentre sua sorella Rachele siede davanti allo specchio ad ammirarsi. Le due sorelle sono simbolo, rispettivamente, della vita attiva e della vita contemplativa: le due vie per giungere alla felicità terrena. All alba Dante si risveglia e riprende il cammino con tanta energia e desiderio che gli sembra di volare. Giunti sull ultimo gradino, Virgilio lo guarda intensamente e gli rivolge un discorso solenne e velato di malinconia: il suo compito è finito, perché sono giunti nel luogo in cui le qualità morali e razionali non bastano a proseguire; Dante non ha più bisogno della sua guida poiché egli può ora seguire il suo arbitrio, divenuto libero, diritto e sano; pertanto, è pienamente padrone di se stesso, e come tale Virgilio lo riconosce e lo onora. 7a Cornice LUSSURIOSI

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato