La Divina Commedia

Quinci sù vo per non esser più cieco; donna è di sopra che m acquista grazia, 60 per che l mortal per vostro mondo reco. Ma se la vostra maggior voglia sazia tosto divegna, sì che l ciel v alberghi 63 ch è pien d amore e più ampio si spazia, ditemi, acciò ch ancor carte ne verghi, chi siete voi, e chi è quella turba 66 che se ne va di retro a vostri terghi . Non altrimenti stupido si turba lo montanaro, e rimirando ammuta, 69 quando rozzo e salvatico s inurba, che ciascun ombra fece in sua paruta; ma poi che furon di stupore scarche, 72 lo qual ne li alti cuor tosto s attuta, «Beato te, che de le nostre marche , ricominciò colei che pria m inchiese, 75 «per morir meglio, esper enza imbarche! La gente che non vien con noi, offese di ciò per che già Cesar, tr unfando, 78 Regina contra sé chiamar s intese: però si parton Soddoma gridando, rimproverando a sé, com hai udito, 81 e aiutan l arsura vergognando. Nostro peccato fu ermafrodito; ma perché non servammo umana legge, 84 seguendo come bestie l appetito, 59. donna è di sopra: Beatrice, sempre an- nunciata come la donna che lo attende sulla vetta del Purgatorio e che si è al soccorso levata (Inferno II, 65), per implorare in cielo la redenzione per Dante. 61. se: formula augurale con valore ottativo: possa, vi auguro che. 62-63. l ciel ... spazia: è l Empireo, pien d a more perché sede di Dio e dei beati, e più am pio spazia, perché è l infinito, che non esiste materialmente, e si estende al di là di tutti gli altri cieli compresi in esso. il cielo immobile, la sede di Dio. 64. ditemi ... verghi: Dante vuol conoscere quelle anime per trascriverne il nome nella sua opera, cosicché vengano ricordate sulla Terra, procurando loro possibilmente dei suffragi da parte di parenti. L espressione introduce anche il tema della scrittura letteraria dominante nella seconda parte del canto. 67-70. Non altrimenti ... paruta: la similitudine è tra la meraviglia delle anime alla conferma che Dante è vivo e l espressione di muto stupore sul volto del montanaro, rozzo e salvatico, quando, per la prima volta si trova davanti alle meraviglie della città. Buti suggerisce che Dante rappresenti una situazione familiare nella sua Firenze, dove era frequente l inurbarsi di gente dal contado. Da qui salgo verso il cielo per non essere più accecato (dal peccato); nel cielo c è una donna che ha ottenuto per me la Grazia divina per la quale porto il mio corpo mortale nel vostro mondo. 61-75 Ma possa essere al più presto esaudito il vostro più grande desiderio, cosicché vi accolga il cielo che è pieno d amore e si estende più di tutti gli altri (l Empireo), ditemi, in modo che io possa scriverne (nella mia opera), chi siete voi e chi è quella schiera di anime che procede in direzione opposta alle vostre spalle . Non diversamente si turba il montanaro stupefatto e, guardandosi intorno, ammutolisce quando rozzo e selvatico si reca in città per la prima volta, così si mostrò nel suo aspetto ogni anima; ma dopo che si furono liberate dallo stupore, che nei cuori nobili presto si attenua, «Beato te , riprese a dire quello spirito che prima mi aveva rivolto la domanda, «che dalla visita alle nostre contrade (marche) acquisti esperienza per poi morire in grazia di Dio. 76-81 La schiera di anime che procedono in direzione opposta alla nostra si rese colpevole di quel peccato per il quale Cesare, mentre celebrava il trionfo, sentì i soldati chiamarlo per scherno Regina ; perciò si allontanano gridando: Sodoma , rimproverandosi il peccato, come hai udito, e vergognandosi accrescono l efficacia della pena. 82-87 Il nostro peccato di lussuria fu commesso con persone di altro sesso, ma perché non osservammo la giusta misura della ragione, seguendo come be- 73. marche: nel sistema feudale erano terri- tori di confine, più grandi delle contee, situate nelle parti non troppo sicure dell Impero. Qui il termine è usato in senso generico col significato di «zona , «territorio . 74. colei: è l anima che si è rivolta a Dante prima dell arrivo della schiera degli omosessuali. 75. imbarche: Guinizzelli, di cui però non è ancora stato fatto il nome, continua a esprimersi in un linguaggio impreziosito da metafore di raffinata cultura ( nota ai vv. 22-24). 77-78. di ciò ... s intese: l episodio è riferito da Svetonio nella Vita dei Cesari (I, 49, 1-4), in cui si narra che alcuni avversari chiamassero il condottiero «regina alludendo ai suoi rapporti omosessuali con il re di Bitinia, Nicomede. Durante il trionfo contro i Galli i soldati, cui in tali occasioni veniva permessa qualunque licenza, cantavano: Gallias Caesar subegit, Nicomedes Caesarem (Cesare sottomise la Gallia, Nicomede Cesare). Dante attinge alla fonte medievale di Uguccione da Pisa che, nelle sue Magnae derivationes, fonde gli episodi di vilipendio nei confronti di Cesare. 79-81. Soddoma ... vergognando: gridare esempi del proprio vizio costituisce per le anime un aggravio della pena, perché si ver- gognano del peccaro commesso: il tormento morale aggiunto a quello fisico agevola l espiazione. 82. ermafrodito: l aggettivo è usato al posto di eterosessuale, per dire che il peccato di lussuria fu commesso tra persone di sesso diverso, distinguendolo da quello degli omosessuali. Ermafrodito, invece, è chi è fornito di entrambi i caratteri sessuali. Nelle Meta morfosi di Ovidio (IV, 288-388) si legge che Ermafrodito, figlio di Mercurio (Ermes) e di Venere (Afrodìte), innamoratosi della ninfa Salmace, chiese e ottenne dagli dèi di fondere il proprio corpo con quello dell amata; ne scaturì un corpo nuovo che mantenne la duplice natura maschile e femminile. 83-84. ma perché ... appetito: la natura del peccato dei lussuriosi consiste nell incontinenza, nel non seguire il freno della ragione (umana legge), lasciando libero campo alle passioni, alla parte sensitiva, e degradando così al livello degli animali. Già in Inferno V (vv. 38-39) è stata data la definizione dei peccatori di lussuria: i peccator carnali, / che la ragion sommettono al talento. Dante usa il termine bestia, come nel Convivio (II, 6): «Chi da la ragione si parte, e usa pur (solamente) la parte sensitiva, non vive uomo, ma vive bestia . Purgatorio Guido Guinizzelli 503

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato