La Divina Commedia

502 Canto XXVI 31-42 Nel punto in cui si incontrano (Lì), io vedo da entrambe le schiere tutte le anime (ciascun ombra) affrettare il passo e baciarsi l un l altra senza fermarsi, contente di questo festoso saluto fugace; nello stesso modo all interno della loro fila scura le formiche si avvicinano l una all altra con il muso, forse per chiedere notizie del cammino o dei frutti del loro lavoro. Non appena (Tosto che) le due schiere interrompono (parton) l amichevole incontro, prima ancora di fare il primo passo per procedere oltre, ogni anima si sforza di gridare più che può: le ombre arrivate per ultime: «Sodoma e Gomorra , e le altre: «Pasife entra nella vacca, perché il torello corra (a soddisfare) la sua lussuria . 43-51 Poi come le gru che volano in parte verso le montagne Rifee e in parte verso i deserti (l arene), per sfuggire le une il freddo e le altre il sole, così una schiera di anime si allontana e l altra si avvicina; e, piangendo, ricominciano i canti precedenti e gridano (gli esempi di castità) più convenienti a loro (di lussuria punita o di castità); e si riavvicinano a me, come prima, quelle stesse che mi avevano pregato di parlare, mostrandosi (ne lor sembianti) molto interessate ad ascoltare. (vv. 52-132) L incontro con Guido Guinizzelli 52-60 Io, che per due volte avevo capito ciò che era loro gradito (conoscere), incominciai: «O anime certe di ottenere la condizione di beatitudine, quando sarà il momento opportuno, le mie membra non sono rimaste sulla Terra (di là) né in età giovanile, né in età avanzata, ma sono qui con me con il loro sangue e con le articolazioni dei nervi. 31-33. Lì ... festa: in queste manifestazioni di reciproco affetto ci sono i segni antitetici della condizione peccaminosa del passato e dell ardore di carità del presente, ulteriore aggravamento del contrappasso. 34-36. così ... fortuna: la similitudine nasce da Plinio il Vecchio (Historia natu ralis, I sec. d.C.), al quale le formiche che si fermano, accostandosi con le teste l una all altra, suggeriscono l idea che possano scambiarsi informazioni, ipotesi oggi scientificamente provata, poiché si è scoperto che il veicolo di comunicazione tra questi esseri sono le antenne. Dante vede nell ammusarsi delle formiche solo un gesto d affetto: «l ammusarsi di quei minuscoli esseri è sentito anch esso dal poeta come una brieve festa; una fuggevole pausa di tenerezza e reciproco conforto nel ritmo incalzante del duro travaglio (Sapegno). 37. parton: latinismo partiri, separare, dividere, interrompere. 38. trascorra: latinismo da trans currere, correre, passare oltre. 39. sopragridar: è un grido improvviso, una voce potente che alimenta il rimorso. 40. Soddoma e Gomorra: sono le due città bibliche, distrutte dal Signore con una piog- Lì veggio d ogne parte farsi presta ciascun ombra e basciarsi una con una 33 sanza restar, contente a brieve festa; così per entro loro schiera bruna s ammusa l una con l altra formica, 36 forse a sp ar lor via e lor fortuna. Tosto che parton l accoglienza amica, prima che l primo passo lì trascorra, 39 sopragridar ciascuna s affatica: la nova gente: «Soddoma e Gomorra ; e l altra: «Ne la vacca entra Pasife, 42 perché l torello a sua lussuria corra . Poi, come grue ch a le montagne Rife volasser parte, e parte inver l arene, 45 queste del gel, quelle del sole schife, l una gente sen va, l altra sen vene; e tornan, lagrimando, a primi canti 48 e al gridar che più lor si convene; e raccostansi a me, come davanti, essi medesmi che m avean pregato, 51 attenti ad ascoltar ne lor sembianti. Io, che due volte avea visto lor grato, incominciai: «O anime sicure 54 d aver, quando che sia, di pace stato, non son rimase acerbe né mature le membra mie di là, ma son qui meco 57 col sangue suo e con le sue giunture. gia di zolfo e di fuoco, per punire il dilagante peccato di sodomia (omosessualità) degli abitanti (Genesi XIX). 41-42. Ne la vacca ... corra: viene ricordata la lussuria di Pasifae, moglie di Minosse, re di Creta. Secondo il mito, la donna, per accoppiarsi con un toro di cui si era invaghita, si fece collocare dentro una vacca di legno, costruita da Dedalo. Da questa mostruosa unione nacque il Minotauro, mezzo uomo e mezzo toro, immaginato da Dante come toro con la testa d uomo (e non uomo con la testa di toro, come voleva la tradizione classica), e collocato a guardia della ruina, tra il sesto e il settimo cerchio dell Infer no (l infamia di Creti era distesa / che fu concetta ne la falsa vacca, Inferno XII, vv. 12-13). 43-45. Poi ... schife: dopo essersi incontrate tali da sembrare formiche che si scambiano notizie (vv. 34-36), le anime girano la schiena e tornano a separarsi tra canti e grida, come le gru che volano in direzioni opposte. Le similitudini con le gru e con le formiche (vv. 34-36), molto vivaci nel paragonare il comportamento con quello del mondo animale, alludono all irrazionalità del comportamento in vita di queste anime purganti. Questa delle gru richiama quella dei lussuriosi dell Inferno (V, 46-48). Dante rappresenta il percorso dei sodomiti verso sinistra (innaturale nel Purgatorio come l innaturalità del loro peccato) con una similitudine ipotetica e l uso del congiuntivo (volasser), modo che esprime eventualità. Le montagne Rife indicano la catena di montagne Rifee o Iperboree, collocate a nord-est dell Europa, in una regione freddissima, immaginata sempre coperta di neve. 48. al gridar ... convene: le anime dei lussuriosi alternano il canto dell inno con esempi di castità e lussuria. 52. due volte ... grato: prima dell arrivo della schiera dei sodomiti Dante aveva già sentito dalle loro parole cosa potesse far piacere a quelle anime, ora lo comprende dal loro atteggiamento interessato; grato: latinismo gratum, neutro sostantivato, cosa gradita. 55-57. non son ... giunture: Dante, per dire che è vivo e che compie il viaggio per il Purgatorio con il corpo fisico, prima ricorre alla metafora del corpo che è come frutto appeso all albero della vita, poi indulge sui particolari anatomici (membra, sangue, giunture). Il poeta intende così mettere in evidenza la differenza tra il corpo fittizio e quello reale, accennata nelle parole delle anime al v. 12 (Colui non par corpo fittizio). 58. Quinci ... cieco: è necessario liberarsi dalla cecità intellettuale che offusca la mente prendendo coscienza delle conseguenze del peccato. Quinci: latinismo hince, di qui.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato