La Divina Commedia

Mentre che sì per l orlo, uno innanzi altro, ce n andavamo, e spesso il buon maestro 3 diceami: «Guarda: giovi ch io ti scaltro ; feriami il sole in su l omero destro, che già, raggiando, tutto l occidente 6 mutava in bianco aspetto di cilestro; e io facea con l ombra più rovente parer la fiamma; e pur a tanto indizio 9 vidi molt ombre, andando, poner mente. Questa fu la cagion che diede inizio loro a parlar di me; e cominciarsi 12 a dir: «Colui non par corpo fittizio ; poi verso me, quanto pot an farsi, certi si fero, sempre con riguardo 15 di non uscir dove non fosser arsi. «O tu che vai, non per esser più tardo, ma forse reverente, a li altri dopo, 18 rispondi a me che n sete e n foco ardo. Né solo a me la tua risposta è uopo; ché tutti questi n hanno maggior sete 21 che d acqua fredda Indo o Et opo. Dinne com è che fai di te parete al sol, pur come tu non fossi ancora 24 di morte intrato dentro da la rete . Sì mi parlava un d essi; e io mi fora già manifesto, s io non fossi atteso 27 ad altra novità ch apparve allora; ché per lo mezzo del cammino acceso venne gente col viso incontro a questa, 30 la qual mi fece a rimirar sospeso. 1-3. Mentre ... ti scaltro: Virgilio, Dante e Stazio sono giunti sulla settima cornice, dove sono costretti a camminare sul margine, perché lo spazio centrale è occupato dal fuoco che, respinto verso l interno da un vento proveniente dal basso, lascia agibile solo un piccolo spazio dove possono procedere l uno dietro l altro. La via su cui procede Dante è pericolosa, ed ecco sollecito intervenire Virgilio a sostenerlo e a consigliarlo. Uno degli antichi commentatori, il Buti, ha colto il significato allegorico della situazione: «...ti scorgo e faccio pratico de la via per la via stretta tra i vizi; imperò che agevolmente si potrebbe cadere, necessaria è la guida della ragione . Il termine scaltro è usato come verbo nel significato di «ti rendo accorto , «ti metto in guardia . 4-6. feriami ... cilestro: il canto precedente si era aperto con una notazione temporale, che permetteva di collocare alle due del pomeriggio la salita dalla sesta alla settima cornice. Ora sappiamo che il sole è rivolto verso sud, i raggi colpiscono il braccio destro di Dante quasi orizzontalmente e il cielo sta cambiando di colore; perciò si può dedurre che (vv. 1-51) Le due schiere dei lussuriosi 1-9 Mentre procedevamo così lungo il margine esterno della cornice, uno davanti all altro, e spesso il buon maestro mi diceva: «Sta attento: è necessario (giovi) che io ti metta in guardia ; il sole, che ormai con i suoi raggi imbiancava l azzurro del cielo verso occidente, mi colpiva sulla spalla destra; e io con l ombra proiettata dal corpo sulla fiamma, la facevo apparire ancora più rossa (rovente); e vidi che molte anime, mentre continuavano a cam-minare, prestavano attenzione proprio a questo indizio (l ombra) così piccolo. 10-15 Questo fu il motivo che diede loro lo spunto per parlare di me; e cominciavano a dirsi: «Questo non sembra un corpo inconsistente (fittizio) ; poi alcune di esse si accostarono a me, per quanto fu loro possibile, facendo sempre attenzione (con riguardo) a non uscire dalle fiamme nelle quali ardevano. 16-24 «O tu che cammini dietro agli altri due, non perché sei più lento, ma forse in segno di reverenza, rispondi a me che ardo per la sete (di sapere) e per il fuoco (dell espiazione). E la tua risposta è necessaria (è uopo) non solo a me, perché tutte queste anime hanno un desiderio maggiore di quanto non ne abbiano dell acqua fresca gli abitanti dell Etiopia e dell India. Dicci come accade che tu faccia con la tua persona impedimento (fai di te parete) ai raggi del sole, proprio come se non fossi ancora caduto nella rete della morte . 25-30 Così mi parlava una di quelle anime; e io mi sarei subito (già) manifestato, se non fossi stato attratto da un fatto nuovo che apparve proprio in quel momento; perché nella parte centrale della cornice invasa dalle fiamme venne una schiera di anime in senso contrario a quella con cui io parlavo, e tale vista mi fece rimanere sospeso a guardarle con stupore. sono passate circa due ore da quando i poeti avevano iniziato la salita della scala ( Purga torio XXV) e che ora siamo nel pomeriggio inoltrato. 7-8. e io ... fiamma: Dante introduce una scena ricca di sfumature cromatiche: la parte del cielo rivolta a occidente da azzurrino sta diventando bianco lattiginoso, le fiamme, che alla luce del sole sono di un colore arancione, divengono più vivide, di una tonalità rosso cupo, nella zona oscurata dall ombra che il poeta proietta. 9. andando: tutta la Cantica è caratterizzata dall incessante movimento delle anime: esse avanzano, procedono, corrono, sospinte dal desiderio di espiare; ogni sosta, anche la più breve, le allontana dalla beatitudine. 10-12. questa ... a dir: le anime si accorgono che Dante è vivo perché proietta ombra (non è l ombra che attrae la loro attenzione, ma il colore più intenso delle fiamme su cui quell ombra si proietta), quel fenomeno suscita curiosità e stupore, e si manifesta in questo parlottare tra di loro, quasi a confermarsi l un l altra che sono proprio in presenza di un evento straordinario. 14. fero: forma sincopata per fecerono, fecero. 15. di non uscir ... arsi: le anime dei lus- suriosi sono combattute tra il desiderio di soddisfare la loro curiosità, fermandosi ad osservare Dante, e la volontà penitenziale che le spinge a non interrompere la pena. 16-17. O tu: è la formula di cortesia. 18. che n sete e n foco ardo: ardo per la sete di conoscere (ma anche per l arsura del fuoco) e per la fiamma in cui brucio (ma anche allegoricamente l ansia dell espiazione). -foco: Parole in chiaro. 19. uopo: Parole in chiaro 21. che d acqua ... Et opo: il paragone è tra la sete intesa delle anime e quella delle popolazioni che vivono in zone desertiche. 22-24. Dinne la rete: la terzina contraddistinta da un registro linguistico elegante e la metafora della morte pescatrice indirettamente presentano Guinizzelli come persona colta, avvezza ai modi della «cortesia . 29. venne ... questa: la schiera che procede nella direzione opposta a quella dei lussuriosi con cui Dante sta parlando è quella dei sodomiti (vv. 76-78): essi peccarono contro natura e, caso unico in tutto il Purgatorio, essi si muovono in senso orario da destra a sinistra. 30. rimirar: latinismo mirari, meravigliarsi. Purgatorio Guido Guinizzelli 501

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato