La Divina Commedia

498 Canto XXV setate, di alimento), e che si conserva quasi come una pietanza levata intatta dalla mensa (di mensa leve), acquista dal cuore la potenza di dare forma (virtute informativa) a tutte le membra dell uomo, come quell altro (sangue) che va (vane) per le vene a nutrire le membra, trasformandosi in quelle (a farsi quelle). (Questo sangue perfetto), dopo aver conosciuto un altra trasformazione (ancor digesto), scende laddove è più conveniente tacere che nominare (cioè, nei testicoli), e da qui (quindi) poi stilla sopra il sangue della donna (altrui) nel ricettacolo predisposto dalla natura (natural vasello: l utero). Lì (ivi) l uno e l altro si uniscono, l uno disponibile a subire, l altro ad agire con la virtù informativa che ha ricevuto (si preme) dal cuore (lo perfetto loco); e (il sangue maschile), unito a lui (al sangue femminile), comincia ad operare, prima facendo di entrambi un coagulo, e poi dando vita al coagulo che ha fatto rapprendere (fé constare) come materia sulla quale imprimere la sua forma (per sua matera). La virtù informativa, diventata anima (anima fatta) come quella delle piante, con la differenza che questa (del feto) è in corso di trasformazione, mentre quella (delle piante) è già conclusa (a riva), poi tanto agisce (tanto ovra poi) che presto acquista movimento e sensazione (già si move e sente) come una spugna del mare; e successivamente comincia a formare (organar) gli organi adatti alle ricezioni sensorie (le posse) delle quali è essa stessa origine (ond è semente). Ora, figliolo, la virtù informativa che trae origine dal cuore del padre (generante) si dilata e si espande là dove la natura predispone tutte le membra (a tutte membra intende: nel feto). 61-78 Ma come (il feto) si trasformi da animale in essere raziocinante (fante), tu non lo sai ancora: questo è un passaggio del ragionamento tale che indusse in errore (fé già errante) chi è più saggio di te, tanto che nei suoi studi (sua dottrina) separò (fé disgiunto) l anima dall intelletto possibile, perché non riscontrava nell uomo nessun organo atto a quest ultima funzione. Apri il cuore alla verità che sto per dirti e sappi che, non appena il cervello è perfettamente compiuto nel feto, il Creatore (lo motor primo) si rivolge a lui, lieto per tale capolavoro della natura, e gli soffia dentro uno spirito nuovo, che potenzialmente contiene tutte le forme universali (di vertù repleto), il quale attira, incorpora nella sua sostanza tutto ciò che qui trova attivo e diventa un anima sola, che nello stesso tempo vegeta, percepisce e prende coscienza di sé (in sé rigira). E affinché tu sia meno stupefatto dal discorso (meno ammiri la parola), rifletti su come il calore del sole diventa vino, quando si unisce all umore che cola dalla vite. 79-108 Quando Lachesi termina il filo della vita, (l anima) si scioglie (solvesi) dalla carne, e nella sua essenza virtuale (in virtute) porta con sé le facoltà umane (vegetativa e sensitiva) e divine (intellettiva): le facoltà sensitive (altre potenze) tutte spente, memoria, intelligenza e volontà più acutamente attive (agute) di prima. Senza fermarsi (l anima) mossa da impulso proprio (per sé stessa) cade miracolosamente (mirabilmente) su una delle due rive (del fiume Acheronte, per i dannati; del Tevere, per i salvati); qui apprende primariamente il suo destino prende nel core a tutte membra umane virtute informativa, come quello 42 ch a farsi quelle per le vene vane. Ancor digesto, scende ov è più bello tacer che dire; e quindi poscia geme 45 sovr altrui sangue in natural vasello. Ivi s accoglie l uno e l altro insieme, l un disposto a patire, e l altro a fare 48 per lo perfetto loco onde si preme; e, giunto lui, comincia ad operare coagulando prima, e poi avviva 51 ciò che per sua matera fé constare. Anima fatta la virtute attiva qual d una pianta, in tanto differente, 54 che questa è in via e quella è già a riva, tanto ovra poi, che già si move e sente, come spungo marino; e indi imprende 57 ad organar le posse ond è semente. Or si spiega, figliuolo, or si distende la virtù ch è dal cor del generante, 60 dove natura a tutte membra intende. Ma come d animal divegna fante, non vedi tu ancor: quest è tal punto, 63 che più savio di te fé già errante, sì che per sua dottrina fé disgiunto da l anima il possibile intelletto, 66 perché da lui non vide organo assunto. Apri a la verità che viene il petto; e sappi che, sì tosto come al feto 69 l articular del cerebro è perfetto, lo motor primo a lui si volge lieto sovra tant arte di natura, e spira 72 spirito novo, di vertù repleto, che ciò che trova attivo quivi, tira in sua sustanzia, e fassi un alma sola, 75 che vive e sente e sé in sé rigira. E perché meno ammiri la parola, guarda il calor del sol che si fa vino, 78 giunto a l omor che de la vite cola. Quando Làchesis non ha più del lino, solvesi da la carne, e in virtute 81 ne porta seco e l umano e l divino: l altre potenze tutte quante mute; memoria, intelligenza e volontade 84 in atto molto più che prima agute. Sanza restarsi, per sé stessa cade mirabilmente a l una de le rive; 87 quivi conosce prima le sue strade. Tosto che loco lì la circunscrive, la virtù formativa raggia intorno 90 così e quanto ne le membra vive.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato