La Divina Commedia

E come l uom che di trottare è lasso, lascia andar li compagni, e sì passeggia 72 fin che si sfoghi l affollar del casso, sì lasciò trapassar la santa greggia Forese, e dietro meco sen veniva, 75 dicendo: «Quando fia ch io ti riveggia? . «Non so , rispuos io lui, «quant io mi viva; ma già non f a il tornar mio tantosto, 78 ch io non sia col voler prima a la riva; però che l loco u fui a viver posto, di giorno in giorno più di ben si spolpa, 81 e a trista ruina par disposto . «Or va , diss el; «che quei che più n ha colpa, vegg o a coda d una bestia tratto 84 inver la valle ove mai non si scolpa. La bestia ad ogne passo va più ratto, crescendo sempre, fin ch ella il percuote, 87 e lascia il corpo vilmente disfatto. Non hanno molto a volger quelle ruote , e drizzò li ochi al ciel, «che ti fia chiaro 90 ciò che l mio dir più dichiarar non puote. Tu ti rimani omai; ché l tempo è caro in questo regno, sì ch io perdo troppo 93 venendo teco sì a paro a paro . Qual esce alcuna volta di gualoppo lo cavalier di schiera che cavalchi, 96 e va per farsi onor del primo intoppo, tal si partì da noi con maggior valchi; e io rimasi in via con esso i due 99 che fuor del mondo sì gran marescalchi. E quando innanzi a noi intrato fue, che li occhi miei si fero a lui seguaci, 102 come la mente a le parole sue, parvermi i rami gravidi e vivaci d un altro pomo, e non molto lontani 105 per esser pur allora vòlto in laci. 70. trottare: i verbi di movimento e di velo- cità caratterizzano Forese, che trotta come gli altri golosi, poi passeggia con Dante e quando lo saluterà galoppa (vv. 94-97) per raggiungere i compagni di espiazione. 78. a la riva: può essere la riva del Tevere, dove le anime destinate al Purgatorio sono prelevate dall angelo nocchiero, oppure la spiaggia alle pendici del Purgatorio. 79-82. però che ... quei che più n ha colpa: Firenze, indicata con una perifrasi ( l loco u fui a viver posto), è sempre più nido di corruzione e violenza. Forese, quasi a consolare l amico, predice la terribile punizione divina per chi è causa prima delle discordie interne della città: suo fratello Corso Donati, capo dei Neri, ancora indicato con una perifrasi (quei che più n ha colpa). Corso Donati fu uomo violento e rissoso. Condannato a morte nel 1300, rientrò a Fi- 70-75 E come chi è stanco di correre lascia andare (avanti) i compagni e va al passo finché non si calmi l affanno del petto, così Forese lasciò passare oltre la schiera delle anime destinate alla salvezza, e veniva dietro a me dicendo: «Quando sarà che io ti potrò rivedere? . 76-81 Io gli risposi: «Non so quanto io vivrò; ma il mio ritorno non sarà mai tanto veloce che io non giunga prima con il desiderio alla riva (del Purgatorio), perché la città dove fui destinato a vivere di giorno in giorno si spoglia del bene, e appare avviata a una triste rovina . 82-87 Disse Forese: «Ora va, che io vedo colui che ha maggior responsabilità di ciò (Corso Donati), trascinato alla coda di una bestia verso l abisso dove non c è rimedio al peccato (l Inferno). La bestia procede a ogni passo più rapida, accelerando sempre più finché non lo colpisce e lascia il suo corpo orribilmente straziato. 88-93 Non dovranno girare molto quei cieli (non passeranno molti anni) , e alzò gli occhi al cielo, «che ti sarà chiaro ciò che le mie parole non possono chiarire di più. Tu rimani pure indietro, perché il tempo è prezioso in questo regno, cosicché io ne perderei troppo venendo così di pari passo con te . 94-99 Come talvolta un cavaliere esce al galoppo da una schiera a cavallo e la precede per farsi onore al primo scontro, così egli si allontanò da noi con passi più lunghi; e io rimasi a continuare il mio cammino con quei due che nel mondo furono così grandi maestri. (vv. 100-129) L albero simbolico e gli esempi di gola punita 100-105 E quando si fu allontanato da noi tanto che i miei occhi lo seguirono con fatica, come la mia mente coglieva a fatica il senso delle sue parole, mi apparvero i rami pieni di frutti e verdeggianti di un altro albero, e non molto lontano, dato che io solo allora mi ero girato da quella parte. renze l anno successivo al seguito di Carlo di Valois, il fratello del re di Francia chiamato dal papa Bonifacio VIII. La sua politica di vendette contro i Bianchi e la sua condotta ambigua gli attirarono l ostilità generale. Nel 1308 (otto anni dopo il momento del viaggio oltremondano di Dante), accusato di tradimento, fu costretto a fuggire dalla città, ma fu catturato dai soldati: nel tentativo di fuga restò impigliato a una staffa e venne trascinato a lungo dal cavallo finché un soldato lo uccise. 83-87. vegg o ... disfatto: Dante rappresenta la morte di Corso Donati (trascinato e sballottato qua e là contro sassi, alberi, sporgenze del terreno) come un evento apocalittico, in cui si compie la vendetta divina contro il peccatore, sotto forma di visione profetica (vegg o), che rende più vivo e immediato il quadro della rappresentazione. 91-93. Tu ti rimani paro a paro: Forese lascia indietro Dante il cui passo è lento, per raggiungere gli altri penitenti sul cammino della purificazione: l espiazione consiste nel correre attraverso la cornice e passare più volte davanti all albero, dove la pena si acuisce, poiché il desiderio di mangiare i frutti rimane insoddisfatto. 98. con esso i due: insieme a Virgilio e Stazio. 99. marescalchi: grandi maestri di sapienza. Il termine di origine germanica indicava il maestro d armi e di cavalli, poi un dignitario di corte; è entrato nella nostra lingua attraverso il francese maréchal con il significato di «maresciallo . 100-105. E quando ... in laci: mentre Forese si allontana fino a scomparire dalla vista, Dante ha continuato a camminare con Virgilio e Stazio, quando si accorge di essere giun- Purgatorio Bonagiunta Orbicciani 485

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato