La Divina Commedia

486 Canto XXIV 106-108 Vidi sotto di essi ombre alzare le mani e gridare qualcosa verso le fronde, come bambini desiderosi, ingenui, che pregano, ma colui che è pregato non risponde, e per rendere più intenso il loro desiderio, tiene alto ciò che essi desiderano e non lo nasconde. Poi quelle anime se ne andarono, come deluse (dalla speranza di cogliere i frutti), e noi giungemmo subito al grande albero che respinge tante preghiere e lacrime. 115-120 «Passate oltre senza avvicinarvi; più in alto c è un albero che fu assaggiato da Eva, e questa pianta è derivata da quello (per la natura tentatrice) . Così una voce misteriosa parlava tra le fronde, per cui Virgilio, Stazio e io, passavamo oltre dal lato (della cornice) che si innalza, attaccati alla parete della roccia. 121-129 «Ricordatevi , diceva, «di quei maledetti (Centauri), generati da una nuvola, che sazi di cibo, combatterono Teseo con i loro petti doppi (di uomo e di cavallo); e degli Ebrei, che si mostrarono cedevoli al desiderio di bere, per cui Gedeone non li volle come compagni, quando scese dai colli contro i Madianiti . Passammo oltre così accostati a uno dei due margini della cornice, ascoltando (esempi di) peccati di gola seguiti da miseri guadagni (una punizione). (vv. 130-154) L angelo della temperanza 130-141 Poi, occupando uno spazio più largo, procedemmo per mille e più passi, riflettendo ognuno in silenzio. «Che cosa andate pensando voi tre così soli? disse una voce improvvisa; per cui io mi riscossi come fanno le bestie spaventate e giovani. Alzai la testa per vedere chi fosse; e mai si videro in una fornace vetri o metalli così lucenti e incandescenti come io vidi un angelo che diceva: «Se volete salire su, bisogna svoltare da questa parte; passa di qui chi vuole andare verso la pace . to vicino a un altro albero posto nella cornice dei golosi; in laci: là dal latino illac = avverbio di moto a luogo. 106-111. Vidi gente ... nol nasconde: le anime sono come bambini ingenui e inconsapevoli: continuano ad allungare le mani verso l oggetto desiderato, alla vista dei frutti si illudono di poter soddisfare la fame e la sete, ma tutto ciò viene loro solo esibito per rendere più tormentosa la pena. 115-117. Trapassate oltre ... esso: una misteriosa voce proveniente dall albero invita Virgilio, Stazio e Dante a passare oltre, diversamente dalle anime che lì sostano per il rito di purificazione; la voce li informa che anche il peccato di gola deriva dalla colpa originale Vidi gente sott esso alzar le mani e gridar non so che verso le fronde, 108 quasi bramosi fantolini e vani, che pregano, e l pregato non risponde, ma, per fare esser ben la voglia acuta, 111 tien alto lor disio e nol nasconde. Poi si partì sì come ricreduta; e noi venimmo al grande arbore adesso, 114 che tanti prieghi e lagrime rifiuta. «Trapassate oltre sanza farvi presso: legno è più sù che fu morso da Eva, 117 e questa pianta si levò da esso . Sì tra le frasche non so chi diceva; per che Virgilio e Stazio e io, ristretti, 120 oltre andavam dal lato che si leva. «Ricordivi , dicea, «d i maladetti nei nuvoli formati, che, satolli, 123 Tes o combatter co doppi petti; e de li Ebrei ch al ber si mostrar molli, per che no i volle Gedeon compagni, 126 quando inver Mad an discese i colli . Sì accostati a l un d i due vivagni passammo, udendo colpe de la gola 129 seguite già da miseri guadagni. Poi, rallargati per la strada sola, ben mille passi e più ci portar oltre, 132 contemplando ciascun sanza parola. «Che andate pensando sì voi sol tre? . sùbita voce disse; ond io mi scossi 135 come fan bestie spaventate e poltre. Drizzai la testa per veder chi fossi; e già mai non si videro in fornace 138 vetri o metalli sì lucenti e rossi, com io vidi un che dicea: «S a voi piace montare in sù, qui si convien dar volta; 141 quinci si va chi vuole andar per pace . di Adamo ed Eva, che mangiarono il frutto proibito e furono scacciati dall Eden. 119. Virgilio ... ristretti: superato l albero e scomparse le anime dei golosi, Virgilio, Stazio e Dante camminano stretti alla parete della roccia. 121-126. «Ricordivi ... colli: inizia la rassegna degli esempi del peccato di gola puniti. Il primo è quello dei Centauri per metà uomini e metà cavalli, posti da Dante a guardia del cerchio dei violenti ( Inferno XIII). I Centauri, nati da Issione e Nefele (in greco «nuvola ), invitati al banchetto nuziale di Piritoo e Ippodamia, si ubriacarono e tentarono di violentare le donne presenti, finché Teseo li uccise (Ovidio, Metamorfosi XII, 210-535). L altro esempio, tratto dall Antico Testamento (Giudi ci VII, 5-8), racconta che Dio suggerì all ebreo Gedeone, durante la guerra contro i Madianiti, di scegliere solo i guerrieri che avessero bevuto con parsimonia alla fonte di Arad, e di scartare gli avidi di acqua perché di carattere debole. Solo in trecento combatterono e vinsero i nemici insieme a Gedeone. La compresenza del mito classico con l esempio dei testi sacri è un altro esempio del sincretismo culturale di Dante ( nota ai vv. 13-15). 136-138. Drizzai rossi: nelle alte cornici del Purgatorio gli angeli sono apparsi a Dante avvolti in una luminosità biancastra, ora questa figura assume anche bagliori rossastri e incandescenti: più ci si avvicina al Paradiso, maggiormente rifulgono della luce abbagliante di Dio.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato