La Divina Commedia

l anima sua, ch è tua e mia serocchia, venendo sù, non potea venir sola, 30 però ch al nostro modo non adocchia. Ond io fui tratto fuor de l ampia gola d inferno per mostrarli, e mosterrolli 33 oltre, quanto l potrà menar mia scola. Ma dimmi, se tu sai, perché tai crolli diè dianzi l monte, e perché tutto ad una 36 parve gridare infino a suoi piè molli . Sì mi diè, dimandando, per la cruna del mio disio, che pur con la speranza 39 si fece la mia sete men digiuna. Quei cominciò: «Cosa non è che sanza ordine senta la relig one 42 de la montagna, o che sia fuor d usanza. Libero è qui da ogne alterazione: di quel che l ciel da sé in sé riceve 45 esser ci puote, e non d altro, cagione. Per che non pioggia, non grando, non neve, non rugiada, non brina più sù cade 48 che la scaletta di tre gradi breve; nuvole spesse non paion né rade, né coruscar, né figlia di Taumante, 51 che di là cangia sovente contrade; secco vapor non surge più avante ch al sommo d i tre gradi ch io parlai, 54 dov ha l vicario di Pietro le piante. Trema forse più giù poco o assai; perciò non potrebbe procedere nel suo viaggio senza una guida. Virgilio, per dire a Stazio che Dante è ancora vivo, ricorre al mito delle Parche (o Moire): le tre divinità presiedono al destino degli uomini dalla nascita alla morte, rappresentato da una matassa di filo che Cloto pone sulla conocchia, Làchesi fila e Atropo taglia il filo al momento della morte dell uomo. La conocchia, detta anche «rocca , è un bastone su cui viene disposta la matassa da filare; qui indica la matassa da filare. Il termine serocchia, o sirocchia, è frequente nel linguaggio medievale, dal latino sororcula, diminutivo di soror, sorella. 31-33. Ond io ... scola: Virgilio ribadisce la sua funzione di guida, ma anche i limiti della conoscenza razionale e, quindi, del suo compito. L espressione ampia gola indica il Limbo (che significa «orlo ), il cerchio più largo della voragine infernale. 34-36. Ma dimmi ... molli: mentre la montagna del Purgatorio era scossa dal terremoto, Dante e Virgilio hanno sentito intonare in coro da tutte (ad una) le anime il Gloria in excelsis Deo, e ora Virgilio chiede a Stazio spiegazione di quel canto. 37-39. Sì mi diè ... digiuna: due le metafore in questa terzina. La prima è inserita in una similitudine che, con un tocco rapido, uomo e avvolge (compila), la sua anima, che è tua e mia sorella (serocchia), venendo su, non poteva venire da sola, perché (unita al corpo) non vede chiaramente (la verità) come noi. Perciò io fui tratto fuori dall ampia voragine infernale per guidarlo, e lo guiderò ancora, finché potrà condurlo il mio insegnamento (scola). 34-39 Ma spiegami, se lo sai, perché poco fa il monte ha avuto sussulti così forti (tai crolli diè) e perché tutto all unisono parve gridare fino alle sue pendici, bagnate dal mare (piè molli) . Virgilio, con la sua domanda, infilò così bene il filo nella cruna dell ago (penetrò con tale precisione nel vivo) del mio desiderio, che con la sola speranza (di una risposta) la mia sete (di sapere) si fece meno intensa. (vv. 40-72) Spiegazione di Stazio: la causa del terremoto 40-42 Quello spirito cominciò: «Non c è alcuna cosa che il sacro monte possa avvertire al di fuori dell assetto (religione) prestabilito (da Dio) o che sia fuori dalla consuetudine (usanza). 43-57 Questo luogo (qui) è libero da ogni perturbazione atmosferica: l unica causa che può esserci deriva da ciò che il cielo riceve da sé e produce in sé, non da altro. Per cui né pioggia, né grandine, né neve, né rugiada, né brina cade al di sopra della breve scaletta di tre gradini (che conduce alla porta del Purgatorio); non vi compaiono nuvole né dense, né tenui, né lampi, né l arcobaleno Iride (figlia di Taumante), che sulla Terra (di là) spesso appare in luoghi diversi del cielo; il vapore secco non si alza oltre la sommità dei tre gradini di cui prima ho parlato, dove poggia i piedi il vicario di Pietro (l angelo portiere del Purgatorio). Forse più in basso (questo conduce il lettore dai grandiosi fenomeni del Purgatorio alla quotidianità della Terra: Virgilio ha indovinato cosa Dante desiderasse sapere e ha introdotto l argomento con Stazio con la stessa rapidità e precisione con cui il filo penetra nella cruna dell ago. L altra metafora riprende quella di apertura del canto: la sete di conoscenza di Dante si placa anche solamente con la speranza della risposta, poiché quella che riceve, nel Purgatorio, è la verità della Rivelazione. 40-42. Cosa non è ... usanza: la montagna del Purgatorio è un luogo sacro e ha un assetto di norme prestabilite da Dio, che possono apparire misteriose a chi le osserva con l occhio umano. 43-48. Libero ... tre gradi breve: il Purgatorio dalla porta in su è soggetto all influsso dei cieli e non subisce perturbazioni atmosferiche; l Antipurgatorio, invece (la scaletta di tre gradi breve), è soggetto alle forze perturbanti della natura. Stazio spiegherà più avanti (vv. 58-60) che quel terremoto avvertito dai due pellegrini è generato dalla liberazione di un anima, che torna in Paradiso dopo l espiazione dei suoi peccati, ed è avvertito solo nelle sette cornici, come annuncio alle altre anime dell avvenuta liberazione di una di esse. 50. figlia di Taumante: è Iride, figlia di Taumante e di Elettra, personificazione nella mitologia dell arcobaleno e, insieme a Mercurio, messaggera degli dèi. 51. che di là ... contrade: l arcobaleno appare sempre nella zona opposta a quella in cui si trova il sole, perciò cambia continuamente posizione. 52-53. secco vapor ... parlai: il terremoto che si verifica sulla Terra, come Stazio ha già detto al v. 48, non si avverte oltre i tre gradini di accesso alla porta del Purgatorio. Della sua origine e degli altri fenomeni atmosferici Dante fornisce spiegazione secondo la fisica aristotelica: il vapore secco che si forma all interno della Terra genera il vento e, quando esso è violento, causa il terremoto; il vapore umido sorto dalla terra produce pioggia, grandine, neve, rugiada e brina. Poiché i vapori non possono salire oltre la regione fredda dell aria, non possono interessare il Purgatorio, la cui porta è collocata al di sopra di quella zona. 54. vicario di Pietro: è l angelo guardiano. 55-60. Trema ... seconda: la cultura reli giosa medievale fa coincidere un evento geologico con un fenomeno metafisico. Stazio ha già detto che il Purgatorio fa parte dell ordine celeste delle cose e, quindi, non sa fornire la Purgatorio Stazio 457

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato