La Divina Commedia

centrale del canto è la storia della dinastia realeArgomento di Francia, le cui vicende politiche vengono rievocate da Dante-autore per bocca del capostipite Ugo Capeto (940 ca996). Il racconto di tali vicende, dettate dall avidità e condotte con forza e con menzogna, culmina nella descrizione dei peccati di Filippo IV il Bello, enumerati con voce profetica (in quanto avvenuti dopo il 1300): egli, non pago di aver offeso Cristo nella persona del suo vicario Bonifacio VIII allusione al celebre «schiaffo di Anagni del 1303 diede fondo al- Contra miglior voler voler mal pugna; onde contra l piacer mio, per piacerli, 3 trassi de l acqua non sazia la spugna. Mossimi; e l duca mio si mosse per li luoghi spediti pur lungo la roccia, 6 come si va per muro stretto a merli; ché la gente che fonde a goccia a goccia per li occhi il mal che tutto l mondo occupa, 9 da l altra parte in fuor troppo s approccia. Maladetta sie tu, antica lupa, che più che tutte l altre bestie hai preda 12 per la tua fame sanza fine cupa! O ciel, nel cui girar par che si creda le condizion di qua giù trasmutarsi, 15 quando verrà per cui questa disceda? Noi andavam con passi lenti e scarsi, e io attento a l ombre, ch i sentia 18 pietosamente piangere e lagnarsi; e per ventura udi «Dolce Maria! dinanzi a noi chiamar così nel pianto 21 come fa donna che in parturir sia; e seguitar: «Povera fosti tanto, quanto veder si può per quello ospizio 24 dove sponesti il tuo portato santo . Seguentemente intesi: «O buon Fabrizio, con povertà volesti anzi virtute 27 che gran ricchezza posseder con vizio . Queste parole m eran sì piaciute, ch io mi trassi oltre per aver contezza 30 di quello spirto onde parean venute. Esso parlava ancor de la larghezza che fece Niccolò a le pulcelle, 33 per condurre ad onor lor giovinezza. «O anima che tanto ben favelle, dimmi chi fosti , dissi, «e perché sola 36 tu queste degne lode rinovelle. Non fia sanza mercé la tua parola, s io ritorno a compiér lo cammin corto 39 di quella vita ch al termine vola . Ed elli: «Io ti dirò, non per conforto ch io attenda di là, ma perché tanta 42 grazia in te luce prima che sie morto. le sue nefandezze sterminando l Ordine dei Templari al solo scopo di incamerarne le ricchezze (1307). Si noti che i duri giudizi su papa Bonifacio VIII, altrove espressi energicamente ( Inferno XIX), vengono qui taciuti per evidenziare l empietà del sovrano francese e le pesanti responsabilità della dinastia capetingia nella grave crisi del mondo cristiano. Il canto si conclude, dopo un pauroso terremoto che scuote il monte, con una sospensione narrativa che prelude all incontro con il poeta latino Stazio. (vv. 1-33) Invettiva contro la cupidigia 1-9 Contro una volontà migliore, un altra volontà non può opporsi (mal pugna); per cui, per compiacerlo, andando contro il mio desiderio, estrassi dall acqua la spugna non ancora del tutto imbevuta. Mi incamminai; e il mio duca si avviò attraverso il poco spazio sgombro (per li luoghi spediti), a ridosso (pur lungo) la roccia, così come si cammina rasente i merli (stretto a merli) durante le ronde; perché la gente che scioglie con le lacrime il male diffuso in tutto il mondo (la cupidigia), si avvicina troppo verso l orlo esterno della cornice. 10-33 Che tu sia maledetta, antica lupa, che catturi più vittime di tutte le altre fiere per soddisfare la tua eterna e profonda (cupa) fame! O sfere celesti, dal cui moto, secondo ciò che si crede, dipende il mutare della situazione terrena, quando verrà colui grazie al quale essa fuggirà dal mondo? I nostri passi erano lenti e corti (scarsi), e io facevo attenzione alle ombre, che sentivo piangere e lamentarsi pietosamente; per caso (per ventura), davanti a noi, udii invocare «Dolce Maria! tra le lacrime, così come fanno le donne durante il parto, e continuare: «Fosti tanto povera quanto si può vedere da quella stalla (ospizio) dove deponesti il tuo santo fardello (portato santo, cioè il Bambino Gesù) . Subito dopo sentii: «O buon Fabrizio, volesti possedere virtù con povertà piuttosto (anzi) che grandi ricchezze con vizio (console Caio Fabrizio Luscinio, del III secolo a.C). Queste parole mi erano così piaciute che io avanzai un poco per conoscere (aver contezza) lo spirito dal quale sembravano essere state pronunciate. Esso parlava ancora della generosità (larghezza) di Nicola verso le fanciulle, affinché potessero vivere onestamente la propria giovinezza (condurre ad onor lor giovinezza). (vv. 34-123) La storia dei Capetingi 34-42 «O anima che parli così bene, rivelami chi fosti , dissi, «e perché tu sola commemori questi lodevoli ed esemplari episodi. La tua risposta non resterà senza ricompensa (mercé), se è vero che io ritornerò a concludere il breve cammino (cammin corto) di quella vita terrena che corre verso la sua fine (ch al termine vola) . E lui: «Ti risponderò, non perché mi aspetto conforto dalle preghiere dei vivi, ma perché tanta grazia risplende (luce) in te mentre sei ancora vivo . Purgatorio Ugo Capeto 451

La Divina Commedia
La Divina Commedia
Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato