La Divina Commedia

Il canto XVIII affronta il problema etico della natura dell a more, ma questa volta in rapporto alla determinazione delle azioni umane. Dante-autore va al cuore del problema, enunciando per bocca di Virgilio la dottrina del libero arbitrio: l amore sorge per necessità, ma sta all uomo riconoscerne l inclinazione giusta o peccaminosa. Il poeta respinge dunque la concezione stilnovista dell amore come forza indomabile sostenendo invece che esso deve essere controllato dalla ragione e dalla volontà; in tal modo, restituisce alla responsabilità umana il merito o la colpa delle azioni compiute in vita. Posto avea fine al suo ragionamento l alto dottore, e attento guardava 3 ne la mia vista s io parea contento; e io, cui nova sete ancor frugava, di fuor tacea, e dentro dicea: Forse 6 lo troppo dimandar ch io fo li grava . Ma quel padre verace, che s accorse del timido voler che non s apriva, 9 parlando, di parlare ardir mi porse. Ond io: «Maestro, il mio veder s avviva sì nel tuo lume, ch io discerno chiaro 12 quanto la tua ragion parta o descriva. Però ti prego, dolce padre caro, che mi dimostri amore, a cui reduci 15 ogne buono operare e l suo contraro . «Drizza , disse, «ver me l agute luci de lo ntelletto, e fieti manifesto 18 l error de ciechi che si fanno duci. L animo, ch è creato ad amar presto, ad ogne cosa è mobile che piace, 21 tosto che dal piacere in atto è desto. Vostra apprensiva da esser verace tragge intenzione, e dentro a voi la spiega, 24 sì che l animo ad essa volger face; e se, rivolto, inver di lei si piega, quel piegare è amor, quell è natura 27 che per piacer di novo in voi si lega. Poi, come l foco movesi in altura per la sua forma ch è nata a salire 30 là dove più in sua matera dura, così l animo preso entra in disire, ch è moto spiritale, e mai non posa 33 fin che la cosa amata il fa gioire. Or ti puote apparer quant è nascosa la veritate a la gente ch avvera 36 ciascun amore in sé laudabil cosa; però che forse appar la sua matera sempre esser buona, ma non ciascun segno 39 è buono, ancor che buona sia la cera . «Le tue parole e l mio seguace ingegno , rispuos io lui, «m hanno amor discoverto, 42 ma ciò m ha fatto di dubbiar più pregno; Nella seconda parte del canto Dante-pellegrino incontra la schiera degli accidiosi, impegnati in una corsa frenetica lungo la cornice. Tra essi vi è l abate di San Zeno: la sua denuncia dell abuso di potere temporale compiuto da Alberto della Scala (padre del generoso ospite dell esule Dante, Cangrande) riprende il tema del rapporto tra i due poteri, spirituale e temporale, già oggetto del discorso di Marco Lombardo ( Purgatorio XVI), e testimonia la libertà e indipendenza di giudizio dell autore. (vv. 1-39) La natura dell amore 1-18 L insigne dottore aveva appena posto fine al suo ragionamento, e mi guardava attentamente negli occhi per vedere se ero soddisfatto; e io, che ero ancora animato da desiderio di sapere (nova sete), tacevo, e dentro di me dicevo: Forse le mie tante domande gli sono di peso (li grava) . Ma quel maestro di verità, accorgendosi del timido desiderio che non osava rivelarsi, mi diede il coraggio di parlare (di parlare ardir mi porse) con parole d incoraggiamento (parlando). Per cui, io: «Maestro, la mia vista intellettuale si fa così viva alla luce delle tue parole, che io distinguo chiaramente ciò che il tuo ragionamento divide e definisce (parta e descriva). Perciò ti prego, caro e dolce padre, che tu mi illustri il concetto di amore, a cui riconduci (reduci) ogni buona azione e ogni azione opposta . «Rivolgi a me , disse, «gli occhi acuti della mente, e ti apparirà chiaro (fieti manifesto) l errore di quei ciechi che pretendono di diventare guide . 19-39 «L animo, che è creato con una naturale attitudine all amore (ad amar presto), si dirige (è mobile) verso ogni cosa che piace, non appena è ridestato (desto) a quell attitudine (atto) dalla cosa piacente (dal piacere). La vostra facoltà conoscitiva (apprensiva) trae (tragge) dalle cose reali (esser verace) l immagine (dell oggetto piacente) e la elabora (dispiega) interiormente, così da orientare l animo verso di lei; e se, così orientato, l animo si piega, si inclina verso tale immagine, quell inclinazione è amore, quella è la disposizione naturale che, sollecitata dalla cosa piacente, si instaura nella vostra anima. Poi, come il fuoco si dirige verso l alto per via della sua essenza (forma), che è programmata per salire al luogo dove può durare più a lungo, trovandosi nel suo elemento (dove più in sua matera dura), così l animo conquistato dall amore entra in desiderio, che è moto consapevole (spiritale), e non si ferma (non posa) mai finché raggiungendo l oggetto amato trova quiete e gioia. Ora vedi quanto è nascosta la verità a chi assicura (avvera) che ogni amore sia di per se stesso (in sé) una cosa buona; sbagliano forse perché l attitudine innata all amore (matera) appare sempre buona, ma non ogni sigillo (segno) è buono, anche se la cera lo è. (vv. 40-75) Amore e libero arbitrio 40-48 «Le tue parole e il mio ingegno, che le ha seguite , io gli risposi, «mi hanno svelato la natura dell amore, ma ciò mi ha reso più colmo (pregno) di dubbi; Purgatorio Amore e libero arbitrio 443

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato