Analisi e interpretazione

Analisi e interpretazione L argomento della seconda Cantica Dante ha appena lasciato le oscure rive infernali e si appresta a navigare in nuove acque: l alzarsi e il risorgere della poesia comportano il tono più solenne e lo stile adatto alla materia narrata: infatti le anime, purificandosi, ascendono al Paradiso. L espressione alza le vele indica l inizio di un viaggio verso uno spazio aperto, affrontato dal poeta con la consapevolezza di avere gli strumenti espressivi per farlo (la navicella del mio ingegno). Segue l invocazione a Calliope, Musa per eccellenza in quanto protettrice della poesia epica (nell Inferno c è una generica invocazione di aiuto alle Muse), affinché anche la poesia si innalzi e Dante-autore possa esprimerla adeguatamente. L alba e la rinascita della speranza Alla purezza del cielo (Dolce color d or ental zaffiro, v. 13) e all atmosfera serena e luminosa (sereno aspetto / del mezzo, puro, vv. 1415) corrisponde il sollievo psicologico di Dante (a li occhi miei ricominciò diletto, v. 16): infatti la stella di Venere fa risplendere la parte orientale del cielo insieme alle altre quattro stelle che illuminano la volta celeste. L atmosfera di attesa e di malinconia del secondo regno, dove l umano spirito si purga / e di salire al ciel diventa degno, introdotta nei versi iniziali, si ripropone con circolare armonia in chiusura, quando i due poeti si dirigono verso la spiaggia. La disposizione al sacro L ultima ora della notte si al- lontana e il chiarore dell alba permette a Dante di vedere il tremolar della superficie del mare, il baluginìo e la sensazione del movimento della luce sull acqua. La terzina sintetizza il paesaggio tipico di tutta la Cantica: le stelle scintillanti, l azzurro, il mare che, nella sua vastità, sembra tremare per effetto della luce (L alba vinceva l ora mattutina / che fuggia innanzi, sì che di lontano / conobbi il tremolar de la marina, vv. 115-117). La natura delicata e palpitante partecipa al rito di purificazione del pellegrino in cerca di salvezza, infondendogli serenità e fiducia: il chiarore che mette in fuga il buio della notte è la luce della Grazia che rischiara l animo dalle incertezze e dal peccato. Il motivo tematico dell umiltà Il motivo dominante del canto I è quello dell umiltà, virtù fondamentale per la purificazione. Umile è l atteggiamento di Dante (reverenti mi fé le gambe e l ciglio, v. 51) e di Virgilio nei confronti di Catone (Da me non venni, v. 52); umile è il giunco che cresce nel fango e cede al soffio del vento, eppure se strappato immediatamente rinasce, allegoria dell umiltà che si rinnova e dei beni spirituali come ricchezza inesauribile cui attingere (vv. 133-136). E Dante-personaggio resta in silenzio, cinto in vita con il giunco di purificazione e umilmente pronto al lavaggio del volto a opera del maestro, per cancellare l ultima traccia della caligine (sucidume) infernale. Per approfondire Il destino imperiale della libertà Catone martire della libertà cristiana Catone, con il suo distacco da ogni ricordo terreno, anticipa l atteggiamento costante di altre anime che Dante incontrerà nel Purgatorio. Il personaggio è presentato come un anziano dai capelli e dalla barba brizzolati, degno di solenne e reverenziale rispetto (vv. 31-36). Nel dialogo con Virgilio esprime la sua incorruttibilità morale unitamente al suo amore per la libertà (vv. 71-75). La mentalità provvidenzialistica del Medioevo vedeva nel mondo antico una prefigurazione di quello cristiano e anche il paganesimo rientrava in un disegno divino. Il Catone storico che si tolse la vita per non cadere nelle mani di Cesare afferma la propria libertà dalla schiavitù politica e, in senso cristiano, la liberazione morale dalla tentazione delle cose terrene.Questa suprema affermazione della virtù è anche la finalità del cammino di Dante, che libertà va cercando dal peccato (v. 71). Lo stile del canto L inizio della Cantica trasmette la tensione dell animo verso un mondo trepidante di purificazione e di salvezza, come segnalano i verbi correr, alza, lascia, salire, resurga. La dieresi sui termini che descrivono il colore del cielo (Dolce color d or ental zaffiro, v. 13; faceva tutto rider l or ente, v. 20) e l emisfero settentrionale (oh settentr onal vedovo sito, v. 26) rallenta la pronuncia nella lettura, amplia il numero delle sillabe (o-r -en-tal, o-r -en-te, set-ten-tr -o-nal) e accentua l effetto della dilatazione del paesaggio. La splendida immagine del tremolar della marina nel paesaggio affascinante dell alba deriva dall Eneide di Virgilio: splendet tremulo sub lumine pontus (la marina brilla sotto il raggio tremolante, VII, v. 9). Dante sostituisce alla allitterazione della -l una più intensa musicalità mediante la posizione degli accenti sulla seconda, la sesta e la decima sillaba del verso: conòbbi il tremolàr della marìna. Purgatorio Catone 311

La Divina Commedia
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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato