La Divina Commedia

210 Canto XXIV 31-33 Non era una strada percorribile con una cappa ampia e lunga, poiché noi a malapena potevamo arrampicarci di sporgenza in sporgenza (di chiappa in chiappa), lui ombra lieve e io sollevato da lui. 34-36 E se non fosse che da quella parte (più interna) dell argine il pendio era più corto che dall altra, non so che cosa sarebbe successo a lui, ma io sarei stato vinto dalla fatica. 37-42 Ma dal momento che le Malebolge sono tutte in pendenza verso l apertura del pozzo posto in fondo (all Inferno), la posizione di ciascuna bolgia comporta che un argine (esterno) sia più alto (surge) e un altro (interno) sia più basso (scende); noi finalmente giungemmo sulla sommità dell argine da dove si distacca l ultima pietra. 43-45 Il fiato (lena) era stato così spremuto dai polmoni, da non potere andare oltre quando fui arrivato in cima; anzi mi sedetti nel primo punto in cui giunsi. 46-51 «Ora è necessario che tu ti spoltrisca , disse il maestro; «perché, sedendo sui cuscini di piume o rimanendo sotto le coperte, non si può raggiungere la fama; e chi consuma la sua vita senza di essa, lascia sulla Terra un segno di sé uguale a quello che lascia il fumo nell aria e la schiuma nell acqua. 52-57 Perciò alzati; vinci la stanchezza con la forza d animo che vince ogni battaglia, se non si lascia abbattere dal peso del corpo. Dobbiamo percorrere una salita ben più lunga; non basta essersi allontanati dai dannati (costoro); se hai capito bene il significato delle mie parole, fa in modo che ti sia d aiuto 58-60 Allora mi alzai, mostrando più energie di quante non mi sentissi in realtà, e dissi: «Vai pure avanti, che io sono forte e coraggioso . 31. da vestito di cappa: qui Dante si riferi- sce agli ipocriti della sesta bolgia che con le loro cappe di piombo non potrebbero percorrere quella strada. 32. ei lieve: Virgilio è leggero, perché è un anima, puro spirito. 34-42. da quel precinto scoscende: da quel limite interno della bolgia (precinto, dal latino praecinctus, letteralmente cintura, quindi limite circolare della bolgia), che è il lato più breve dell altro (ossia dell argine esterno, lungo il quale erano discesi). Dante e Virgilio sono scesi dall argine che separa la quinta dalla sesta bolgia, ora escono risalendo l argine tra la sesta e la settima che è più basso. Infatti il piano di Malebolge è inclinato (pende) verso il centro e quindi i versanti degli argini di una stessa bolgia sono disuguali: l una costa il margine esterno a monte è più alta (surge) e l altra argine interno a valle è più bassa (scende). Il fondo del pozzo che si apre al suo centro è bassissimo perché coincide con il punto più basso dell Inferno. Non era via da vestito di cappa, ché noi a pena, ei lieve e io sospinto, 33 potavam sù montar di chiappa in chiappa. E se non fosse che da quel precinto più che da l altro era la costa corta, 36 non so di lui, ma io sarei ben vinto. Ma perché Malebolge inver la porta del bassissimo pozzo tutta pende, 39 lo sito di ciascuna valle porta che l una costa surge e l altra scende; noi pur venimmo al fine in su la punta 42 onde l ultima pietra si scoscende. La lena m era del polmon sì munta quand io fui sù, ch i non potea più oltre, 45 anzi m assisi ne la prima giunta. «Omai convien che tu così ti spoltre , disse l maestro; «ché, seggendo in piuma, 48 in fama non si vien, né sotto coltre; sanza la qual chi sua vita consuma, cotal vestigio in terra di sé lascia, 51 qual fummo in aere e in acqua la schiuma. E però leva sù; vinci l ambascia con l animo che vince ogne battaglia, 54 se col suo grave corpo non s accascia. Più lunga scala convien che si saglia; non basta da costoro esser partito. 57 Se tu mi ntendi, or fa sì che ti vaglia . Leva mi allor, mostrandomi fornito meglio di lena ch i non mi sentia, 60 e dissi: «Va, ch i son forte e ardito . 45. ne la prima giunta: nel primo punto in cui giunsi; giunta è participio femminile sostantivato del verbo giungere di uso frequente (come venuta, dipartita). 46. convien ti spoltre: ti spoltrisca, ti scuota dalla pigrizia. La costruzione con convien assume valore di imperativo. L uscita in -e del congiuntivo presente alla 2ª persona al posto del suffisso -isco dei verbi in -ire, preferita da Dante, crea rima con oltre (v. 44) e coltre (v. 48). 47-51. seggendo in piuma la schiuma: sedendo su cuscini di piume. L espressione proverbiale si basa sulla metonimia (piuma per cuscini di piuma) e sulla metafora dello star comodi, per alludere alla mollezza, allo stare comodamente in ozio rafforzato dall espressione dello star sotto le coperte (sotto coltre). Al centro della frase al v. 48 c è l affermazione principale in fama non si vien. La fama terrena cui accenna Virgilio è uno dei più alti valori del mondo antico, cui Dante riconosce valore etico, ma nella prospettiva limitata dell umano: la fama è di questo mondo ed è un legame con gli uomini; quindi vana ed effimera (come segnalano le immagini bibliche del fumo nell aria e della schiuma nell acqua; Sap. 5, 14-15) se non viene ricondotta sul piano dell eterno e della suprema realtà divina. 52. ambascia: affanno del respiro, dovuto alla stanchezza in senso fisico e anche morale. 53-54. con l animo non s accascia: la forza di volontà vince ogni battaglia a patto che non si abbandoni a causa del peso corporeo, che lo trascina a terra. L aggettivo grave indica un fatto fisico ma ha evidente valore etico, come tutto il discorso di Virgilio. 55. Più lunga scala: una salita più lunga e faticosa di questa. Virgilio allude al monte del Purgatorio. 58-59. mostrandomi fornito ... lena: mostrandomi meglio provvisto di fiato e di forze (cfr. v. 43). 60. ch i son forte e ardito: l endiadi di queste parole sottolinea che Dante è moralmente forte e pieno di coraggio.

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato