La Divina Commedia

In quella parte del giovanetto anno che l sole i crin sotto l Aquario tempra 3 e già le notti al mezzo dì sen vanno, quando la brina in su la terra assempra l imagine di sua sorella bianca, 6 ma poco dura a la sua penna tempra, lo villanello a cui la roba manca, si leva, e guarda, e vede la campagna 9 biancheggiar tutta; ond ei si batte l anca, ritorna in casa, e qua e là si lagna, come l tapin che non sa che si faccia; 12 poi riede, e la speranza ringavagna, veggendo l mondo aver cangiata faccia in poco d ora, e prende suo vincastro 15 e fuor le pecorelle a pascer caccia. Così mi fece sbigottir lo mastro quand io li vidi sì turbar la fronte, 18 e così tosto al mal giunse lo mpiastro; ché, come noi venimmo al guasto ponte, lo duca a me si volse con quel piglio 21 dolce ch io vidi prima a piè del monte. Le braccia aperse, dopo alcun consiglio eletto seco riguardando prima 24 ben la ruina, e diedemi di piglio. E come quei ch adopera ed estima, che sempre par che nnanzi si proveggia, 27 così, levando me sù ver la cima d un ronchione, avvisava un altra scheggia dicendo: «Sovra quella poi t aggrappa; 30 ma tenta pria s è tal ch ella ti reggia . 1-3. In quella parte vanno: il sole (giova- netto, da poco iniziato) si trova nella costellazione dell Acquario (tra il 2l gennaio e il 21 febbraio circa), quando all allungamento delle giornate corrisponde l accorciamento delle notti finché, con l equinozio di primavera (21 marzo), dureranno dodici ore come la giornata di luce. Nel v. 2 l immagine dei raggi dorati del sole come capelli è tratta dall Eneide virgiliana: crinitus Apollo, Apollo [dio del Sole] dai lunghi capelli (IX, 638]); il verbo tempra, nel significato di «mitiga , evoca le Silvae di Stazio (crinem vultusque genasque temperat I, II, 14). Il verbo assempra, nel significato di «imita , «riproduce , deriva dal latino exemplare riferito alla trasmissione dei testi. Con questo significato compare nella Vita Nuova (Sotto la quale rubrica io trovo scritte le parole le quali è mio intendimento d assemplare in questo libello; «Sotto questo titolo trovo scritte parole che intendo trascrivere in questo libro ; I 1). 4-6. quando la brina tempra: la metafora dello scrivere contraddistingue l immagine di questi versi tratta dal poeta latino Lucano: (vv. 1-60) Conforto di Virgilio e difficoltà della salita sull argine 1-15 In quella stagione all inizio dell anno, quando il sole rende più tiepidi (tempra) i suoi raggi (crin) nella costellazione dell Acquario e ormai le notti si avviano a durare la metà della giornata, quando la brina riproduce sulla terra l immagine della neve (sua sorella bianca), ma la temperatura della sua penna dura poco, il contadinello al quale manca il foraggio (la roba) per il gregge si alza, osserva il tempo, e vede la campagna biancheggiare tutta (di brina); per cui si rammarica (si batte l anca: si dà colpi sulle cosce); ritorna in casa e si lamenta, girando di qua e di là, come il mendicante che non sa come arrangiarsi (per trovare di che nutrirsi); poi ritorna indietro all aperto, e riprende le speranze (la speranza ringavagna), vedendo che la terra ha cambiato aspetto in breve tempo, e allora prende il suo bastone e spinge fuori le pecore al pascolo. 16-21 Così il maestro mi fece prima preoccupare (sbigottir), quando io lo vidi corrugare la fronte per l ira, e altrettanto velocemente giunse il rimedio ( mpiastro) al male; perché appena arrivammo al ponte rotto, il maestro mi si rivolse con quell espressione dolce che avevo visto la prima volta ai piedi del colle. 22-24 Allargò le braccia e, dopo aver scelto fra sé la decisione migliore, avendo prima accuratamente osservato la frana, mi afferrò risolutamente (per aiutarmi nella salita). 25-30 E come colui che agisce e insieme riflette sul da farsi, in modo che pare sempre prevedere in anticipo, così, sollevandomi verso la cima di una sporgenza, adocchiava un altro spuntone (ronchione) della roccia, dicendomi: «Poi aggrappati a quello; ma prima prova con la mano se è in grado di reggere il tuo peso . «quanto è di breve durata la temperatura di una penna, così in poco tempo si dissolve la brina di primo mattino evoca «le brine, destinate a sciogliersi al primo sorgere del sole (Pharsalia IV, 53). Nel Medioevo le penne erano di piuma d oca e dovevano essere appuntite spesso con coltellini oppure venivano temprate cioè riscaldate e poi immerse nell inchiostro freddo. 11. come l tapin ... faccia: come il povero che non sa come trovare di che nutrirsi. 12. riede: torna fuori; ringavagna: letteralmente «rimette nel cesto , da gavagno, termine del dialetto romagnolo. 14. vincastro: il bastone del pastore. 19. al guasto ponte: al ponte franato. 20-21. con quel piglio a piè del monte: con quell atteggiamento che io vidi per la prima volta alle pendici del colle, al limite della selva oscura dove a Dante è apparso Virgilio per soccorrerlo (Inferno I, 13-18; 77-78). In quei versi non si parla come qui di piglio dolce (si noti l enjambement), ma l aspetto affettuoso è deducibile dalle parole pronunciate dal maestro in quella occasione. 22-24. dopo alcun consiglio eletto seco di piglio: dopo aver scelto fra sé la decisione migliore tra le varie possibili per salire (dopo alcun consiglio eletto seco) e dopo aver attentamente osservato la frana del ponte (riguardando prima ben la ruina). La costruzione del participio congiunto e l uso del gerundio modale innalzano il tono e lo rendono aulico per sottolineare le decisioni e le azioni di Virgilio, riflessivo ma pronto alla decisione (abbraccia Dante e lo solleva per aiutarlo). 25-26. E come quei ... si proveggia: come colui che insieme agisce e riflette sul da farsi, così che sembra sempre programmare in anticipo. una similitudine apparente, che paragona un modo generale di comportarsi (come fanno coloro che...) a uno specifico atteggiamento. 27-30. così levando me reggia: prova se la sporgenza del masso è abbastanza salda da reggere il peso (regga, cong. presente). Probabilmente qui Dante intende usare un espressione che ricorda quando si saggia, salendo nelle scalate rocciose la resistenza dell appiglio (un altra scheggia). Inferno Vanni Fucci 209

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato