La Divina Commedia

Per le nove radici d esto legno vi giuro che già mai non ruppi fede 75 al mio segnor, che fu d onor sì degno. E se di voi alcun nel mondo riede, conforti la memoria mia, che giace 78 ancor del colpo che nvidia le diede . Un poco attese, e poi «Da ch el si tace , disse l poeta a me, «non perder l ora; 81 ma parla, e chiedi a lui, se più ti piace . Ond o a lui: «Domandal tu ancora di quel che credi ch a me satisfaccia; 84 ch i non potrei, tanta pietà m accora . Perciò ricominciò: «Se l om ti faccia liberamente ciò che l tuo dir priega, 87 spirito incarcerato, ancor ti piaccia di dirne come l anima si lega in questi nocchi; e dinne, se tu puoi, 90 s alcuna mai di tai membra si spiega . Allor soffiò il tronco forte, e poi si convertì quel vento in cotal voce: 93 «Brievemente sarà risposto a voi. Quando si parte l anima feroce dal corpo ond ella stessa s è disvelta, 96 Minòs la manda a la settima foce. Cade in la selva, e non l è parte scelta; ma là dove fortuna la balestra, 99 quivi germoglia come gran di spelta. Surge in vermena e in pianta silvestra: l Arpie, pascendo poi de le sue foglie, 102 fanno dolore, e al dolor fenestra. Come l altre verrem per nostre spoglie, ma non però ch alcuna sen rivesta, 105 ché non è giusto aver ciò ch om si toglie. Qui le strascineremo, e per la mesta selva saranno i nostri corpi appesi, 108 ciascuno al prun de l ombra sua molesta . Noi eravamo ancora al tronco attesi, credendo ch altro ne volesse dire, 111 quando noi fummo d un romor sorpresi, similemente a colui che venire sente l porco e la caccia a la sua posta, 114 ch ode le bestie, e le frasche stormire. la difficoltà dello stile: figura etimologica che accosta due parole simili con una radice co mune disdegnoso-disdegno, antitesi e incrocio a chiasmo ingiusto-giusto, anafora me me. 73-75. Per le nove ... legno: gli uomini giu rano sulla propria testa ma il dannato presta un giuramento paradossale sulle proprie radi ci, che sono il centro vitale della sua condizio ne arborea; legno, metonimia, sta per albero. 73-75 Sulle recenti radici di questa pianta io vi giuro che non ho mai tradito la fedeltà al mio signore, che fu così degno di rispetto. 76-78 E se qualcuno di voi torna nel mondo, riscatti la mia memoria, che giace ancora sotto il colpo inferto dall invidia . (vv. 79-108) La pena dei suicidi 79-81 Virgilio esitò un momento e poi mi disse: «Dal momento che egli tace, non perdere tempo, parla e interrogalo, se ti fa piacere . 82-84 Ma io gli risposi: «Domandagli ancora tu ciò che credi che mi possa far piacere; io non potrei, tanta è l angoscia che mi stringe il cuore . 85-90 Perciò ricominciò: «Possa realizzarsi ciò che le tue parole hanno richiesto, grazie all azione spontanea di Dante, o anima incarcerata; spiegaci, per favore, come l anima si unisca a questi tronchi nodosi; e dicci, se puoi, se qualcuna mai si libera da tali membra . 91-93 Allora quel tronco soffiò forte e quel soffio si trasformò in queste parole: «Vi risponderò brevemente. 94-99 Quando l anima crudele si stacca dal corpo da cui lei stessa si è strappata, Minosse la manda nel settimo cerchio. Cade nella selva, non in un luogo prestabilito per lei; dove il caso la scaglia, lì germoglia come un seme di farro. 100-102 Germoglia in un getto e poi (cresce) come pianta selvatica; le Arpie, nutrendosi delle sue foglie, le procurano sofferenza ma anche sfogo (attraverso le ferite) per il dolore. 103-108 Come le altre anime verremo a riprendere il nostro corpo, ma non perché qualcuna di noi se ne possa rivestire; non è giusto riavere quello di cui ci si priva. Trascineremo qui i nostri corpi, saranno appesi nella triste selva, ciascuno al pruno nato dalla sua anima nemica . (vv. 109-129) Gli scialacquatori 109-114 Noi eravamo ancora tutti rivolti al tronco, pensando che volesse aggiungere altro, quando fummo colti di sorpresa da un rumore simile a colui che sente venire al suo appostamento un cinghiale e la caccia (cani e battitori), e che sente le bestie e lo stormire dei rami. 83. satisfaccia: lat. satisfacere = soddisfare. 84. pietà: angoscioso turbamento. 94-99. Quando si parte ... spelta: Pier del la Vigna spiega come l anima arrivi al luogo assegnatogli, dopo essere stata giudicata da Minosse ( Inferno V); gran di spelta: seme di farro, pianta graminacea che attecchisce facilmente. 103-108. Come l altre ... molesta: giusto è il castigo di Dio, perché con il suicidio si è spezzata l unità di corpo e anima che mai più si ricomporrà, diversamente dagli altri dannati: ciascun suicida trascinerà le proprie spoglie e le appenderà al proprio albero nella allucinante selva di impiccati. 112-114. similemente stormire: similitu dine venatoria. Porco è quello selvatico, cioè il cinghiale; qui il cacciato è l uomo. Inferno Pier della Vigna 135

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Edizione integrale aggiornata al nuovo Esame di Stato