8 La crisi nel ruolo genitoriale

8. La crisi nel ruolo genitoriale

8.1 UNA GENITORIALITÀ NUOVA

L’esercizio della genitorialità è un compito fondamentale per gli adulti, forse il più importante di tutti, perché permette ai figli di sperimentare un ambiente protetto e sicuro nel quale crescere e prepararsi a succedere alle generazioni precedenti, avendo fatto proprio ed elaborato un insieme di cultura e di valori.

Essere genitori oggi è però molto più complesso di quanto non lo fosse in passato; come afferma lo psicoanalista francese Philippe Jeammet ▶ L’AUTORE |: «Non c’è quasi più consenso sociale sul modo di educare i figli, sul concetto di disciplina, sul funzionamento della vita familiare, sulle regole».

Mentre in passato un intero sistema sociale definiva regole e sosteneva in modo convinto l’operato dei genitori, oggi ogni genitore deve trovare da sé la modalità migliore con la quale relazionarsi con i propri figli e questo comporta la comparsa di genitori molto competenti e di famiglie molto solide e creative, ma anche la presenza di tutte le difficoltà e le insicurezze che un individuo può avere nel relazionarsi con i suoi figli quando il contesto familiare e sociale è più fragile e meno preparato ad affrontare i cambiamenti. Inoltre, come abbiamo già visto, le coppie sono molto meno stabili e ciò significa che è esperienza sempre più comune per i figli vivere in ambienti familiari diversi, dividendo la propria vita fra i periodi passati con il padre e quelli con la madre.

8.2 LE DIFFICOLTÀ DELL’ESSERE GENITORI

Le trasformazioni sociali e culturali però non sono gli unici fattori che possono rendere più complessa e più critica l’esperienza della genitorialità: intervengono infatti anche elementi derivati dal carattere e dalle aspettative che ogni uomo e ogni donna mettono in campo quando divengono padre e madre.

Già Sigmund Freud nel 1914 aveva descritto un modello educativo narcisistico, nel quale il desiderio dei genitori è quello di fare in modo che al figlio vengano risparmiati gli insuccessi, i fallimenti e le delusioni che invece essi hanno dovuto affrontare nel corso dell’esistenza.

In questo modo, però, un’esigenza protettiva si trasforma in una barriera nei confronti della vita che impedisce ai figli di sperimentare le difficoltà e crea in loro l’illusione di veder realizzati tutti i loro desideri. I figli, poco abituati a tollerare i divieti, diventano i padroni dei genitori e si aspettano di ottenere tutto ciò che chiedono.

In altri casi, l’aspettativa dei genitori si concretizza nella speranza che i figli possano divenire, nel corso della vita, ciò che essi non sono riusciti ad essere, dando vita all’immagine di un figlio ideale che poi sarà molto difficile da confermare; i figli reali saranno allora la delusione delle aspettative dei genitori.

In altri casi ancora, i genitori scaricano sui figli le frustrazioni e gli eventi traumatici che hanno dovuto subire durante la loro esistenza: i figli allora diventano i colpevoli immaginari, ovvero i tiranni che impediscono la libertà dei genitori, le cause prime del loro fallimento come uomini o come donne.

l’autore Philippe Jeammet

Philippe Jeammet, dopo essersi laureato in Medicina nel 1969, è diventato professore di Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza presso l’università Pierre e Marie Curie di Parigi. È stato membro della Società psicoanalitica di Parigi e della Società francese di psichiatria, nonché presidente della scuola per genitori ed educatori dell’Île-de-France e della Società europea di psichiatria del bambino e dell’adolescente. Ha studiato a lungo i disturbi dell’adolescenza, occupandosi di problemi legati al comportamento alimentare e alle crisi autolesive e suicidali e approfondendo il ruolo dei genitori nel favorire lo sviluppo psicologico dei figli. Tra i suoi saggi più importanti figurano Psicopatologia dell’adolescenza e Crescere in un tempo di crisi. Come aiutare i nostri figli a credere nel futuro.

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8.3 MALTRATTAMENTI E INCURIA

L’inadeguatezza nella funzione genitoriale si manifesta con la massima evidenza nei casi gravi di maltrattamenti e di abusi. I comportamenti lesivi nei confronti dei figli possono essere di vario genere e vanno dall’uso diretto della violenza (abuso o maltrattamenti), all’alcolismo o alle malattie psichiatriche dei genitori.

Una forma più sottile, ma non meno grave, è quella della violenza assistita, cioè il coinvolgimento del minore nelle scene violente che si verificano in famiglia.

L’incuria riguarda invece la mancanza di attenzione nei confronti del figlio, che viene abbandonato a se stesso senza che gli venga dato il sostegno necessario per la sua età.

I genitori che si comportano in modo violento o inadeguato testimoniano a loro volta gravi carenze sul piano psichico individuale, relazionale e socioambientale. Non solo, i figli di genitori abusanti o maltrattanti finiscono quasi sempre, purtroppo, per contrarre disturbi derivati dalle loro esperienze traumatiche.

per lo studio

1. Quali sono i fattori sociali che hanno determinato la crisi del ruolo genitoriale tradizionale?

2. Quali sono gli effetti prodotti dalle aspettative dei genitori sui figli?

3. In che cosa consistono maltrattamento e incuria?


  Per discutere INSIEME 

Le cronache riportano spesso terribili episodi di maltrattamento, di abuso o di grave incuria nei confronti dei bambini. Dividendovi in gruppi cercate notizie riguardanti episodi di questo tipo. Che cosa si può fare per aiutare questi bambini, a chi ci si può rivolgere? Come intervengono le strutture istituzionali? Discutetene in classe.

Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Dialoghi nelle Scienze umane - volume 2
Antropologia, Sociologia, Psicologia – Secondo biennio del liceo delle Scienze umane