2 - La cultura

L epoca e le idee la parola travolta dalle inchieste della magistratura milanese sulla cosiddetta tangentopoli . La vita della prima Repubblica , nata all indomani della guerra, termina tra gli scandali e il discredito che si abbatte sui partiti tradizionali, beneficiari di un sistema di finanziamenti illeciti e protagonisti di illegalità diffuse. Un paese segnato dalle contraddizioni Tangentopoli Nel linguaggio giornalistico, sistema basato sul malcostume di pretendere e incassare tangenti, cioè somme di denaro richieste in cambio di favori, concessioni o altre forme d intermediazione illecite da parte di chi è in grado d influenzare la buona riuscita di tali affari o pratiche. L uso del termine si afferma a partire dal 1992 in seguito alle inchieste giudiziarie (Mani pulite) svolte dalla magistratura di Milano e successivamente condotte anche in altre città d Italia, che portano alla dissoluzione di alcuni partiti (tra i quali Dc e Psi) e al coinvolgimento di altri (tra cui il il Pci-Pds e la Lega Nord). La cosiddetta seconda Repubblica , ossia il nuovo sistema politico che scaturisce dalla crisi di tangentopoli, si basa sul bipolarismo, cioè sull alternanza al governo di due coalizioni di partiti. A fronteggiarsi sono lo schieramento di centro-sinistra, compattatosi intorno al principale erede del Pci, il Pds (Partito dei democratici di sinistra, poi trasformatosi in Democratici di sinistra e infine evolutosi nel Partito democratico), e quello di centro-destra, guidato dal 1994 dall imprenditore Silvio Berlusconi. Tale configurazione, nonostante la precarietà dei due fronti e la loro conflittualità interna, è intesa anche quale strumento per favorire la governabilità e rendere più competitivo un paese ricco di capacità e di eccellenze ma al tempo stesso largamente corroso dalla corruzione e dalla criminalità organizzata, incapace di uscire da una persistente condizione di conflittualità politica e in difficoltà nell aprirsi a una nuova fase di sviluppo. 2 La cultura Organizzazione della cultura e impegno politico Nell immediato dopoguerra, accanto alla contrapposizione tra le due superpotenze, esiste, almeno fino agli inizi degli anni Sessanta, anche una guerra fredda degli intellettuali . Intellettuali e ideologia Il dovere intellettuale della militanza: il caso di Sartre Nell ottobre 1945, sul primo numero della sua rivista Les temps modernes , il letterato francese Jean-Paul Sartre (1905-1980) ammonisce gli uomini di cultura a rifiutare la «tentazione dell irresponsabilità : l impegno politico (engagement) non deve più essere considerato un diritto, ma un dovere; prendere posizione significa assolvere a una funzione civile, in un epoca storica di emancipazione, di lotta per la libertà e di progresso. Le parole o i silenzi degli scrittori, secondo Sartre, possono determinare il corso degli eventi: «Ritengo Flaubert e Goncourt responsabili della repressione che seguì alla Comune, perché essi non hanno scritto una riga per impedirla . Il dogmatismo ideologico degli intellettuali Un approccio di questo tipo conduce anche a semplificazioni e a settarismi: lo stesso Sartre, in un dramma del 1956 dal titolo Nekrassov, definisce «mascalzoni l insieme dei militanti del fronte opposto, senza distinguere le diverse posizioni intellettuali che pure sono presenti nell ambito della cultura e della politica liberali. Un analoga mentalità pervade anche ampi settori dell opinione pubblica occidentale: negli Stati Uniti degli anni Cinquanta il cosiddetto maccartismo (dal nome del senatore repubblicano Joseph Raymond McCarthy, 1909-1957) porta a identificare come pericolosi sovversivi molti funzionari pubblici, scien- 913

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi