Dal miracolo economico al Sessantotto

Il secondo Novecento e gli anni Duemila Dal miracolo economico al Sessantotto Lo sviluppo industriale e la trasformazione dell Italia Il boom economico che coinvolge il mondo industrializzato negli anni Cinquanta e Sessanta ha effetti anche in Italia: nel giro di qualche anno, da paese tradizionalmente agricolo la penisola si ritrova a essere una delle grandi potenze industrializzate del pianeta. Gli italiani sperimentano per la prima volta gli effetti di un benessere diffuso, che porta, tra l altro, i nuovi elettrodomestici (frigoriferi, televisori, lavatrici) nelle case e milioni di motociclette e automobili nelle strade. Ciò non implica, però, la scomparsa di squilibri e disuguaglianze. Il declino dell agricoltura e la richiesta di manodopera operaia rinnovano la piaga dell emigrazione (soprattutto interna, dal Meridione al Settentrione), e il divario tra il Nord e il Sud del paese non si attenua. Elementi di crisi e di disagio A fronte della crescita di produttività e profitti, i salari rimangono bassi e le condizioni di lavoro difficili. Cominciano dunque a covare elementi di inquietudine: il malcontento aumenta, mentre i nuovi fermenti culturali si traducono nell aspirazione a una trasformazione radicale della società. Nel 1968 si sviluppa anche in Italia come in altri paesi occidentali, in particolare Stati Uniti e Francia un esteso movimento giovanile che rivendica maggiore giustizia sociale, diritti e libertà individuali, nonché un sostanziale rinnovamento nei rapporti tra le persone e tra le generazioni. Dalla contestazione al terrorismo Il Sessantotto, come è chiamata la vasta contestazione studentesca, si salda con l inasprimento dei conflitti sociali che, negli ultimi mesi del 1969, danno vita a un clima di forte agitazione operaia e sindacale, il cosiddetto autunno caldo . La crisi è destinata ad acuirsi drammaticamente con la stagione del terrorismo, che si apre con l esplosione di una bomba collocata da un gruppo neofascista in piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969) e prosegue in un crescendo di violenza tra opposti estremismi, di destra e di sinistra. Sono gli anni di piombo, per alcuni versi quasi una guerra civile che vede gruppi di diversa estrazione politica dichiarare guerra allo Stato e alle sue strutture: da una parte vi sono coloro che cercano di alimentare un clima di paura e di sgomento con il fine di preparare un involuzione autoritaria (è questa la cosiddetta strategia della tensione ); dall altra parte vi sono gruppi di estrema sinistra che praticano la lotta armata e colpiscono giornalisti, industriali e politici considerati nemici delle masse popolari. L azione più eclatante è quella portata a termine nel 1978, a Roma, dalle Brigate rosse, con il rapimento (16 marzo) e l uccisione (9 maggio) del presidente della Dc Aldo Moro (1916-1978), ispiratore di una politica di compromesso tra i partiti di governo e l opposizione comunista. Due anni dopo, il 2 agosto 1980, una strage compiuta da alcuni militanti neofascisti alla stazione ferroviaria di Bologna uccide 85 persone e ne ferisce oltre 200. Il sistema democratico riesce comunque a contrastare e a vincere il terrorismo perché i governi di solidarietà nazionale che si succedono in questo periodo riescono a isolare le formazioni sovversive, trovando una coesione istituzionale che non si era mai realizzata prima. Aldo Moro prigioniero delle Brigate Rosse (1978). Dagli anni Ottanta al Duemila La fine della prima Repubblica 912 Negli anni Ottanta si registra una nuova ripresa economica e un venir meno delle ideologie che avevano condizionato la vita degli italiani. Questa stagione edonistica incarnata dal principale uomo politico del periodo, il segretario del Partito socialista Bettino Craxi (1934-2000), presidente del Consiglio dal 1983 al 1987, ha però vita breve, essendo

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi