Il superomismo

Gabriele d Annunzio Il verbo della bontà Le scelte stilistiche L estenuazione del poeta è resa anche a livello ritmico dall andamento cantilenante, ottenuto mediante la sintassi frammentata e la ripetizione delle immagini e delle espressioni (assai, v. 8; altro, v. 12; odo, vv. 12 e 14; fraterni, vv. 13 e 14; l apostrofe* o Giovinezza, vv. 1 e 10; l epanalessi* di vedo, vv. 12 e 13). Il sonetto è giocato sul registro più adatto all espressione di una dimessa senilità: all esteta paganeggiante della giovinezza subentra qui l umile filantropo che adotta il linguaggio semplice della quiete spirituale (da qui gli aggettivi e i verbi di ascendenza quasi francescana quali buona, umile, perdona, fraterni). Verso le competenze COMPRENDERE 1 Fai la parafrasi del sonetto. 2 In che modo d Annunzio accoglie la fine della giovinezza? INTERPRETARE 4 Perché il poeta chiama metaforicamente gli ardori delle passioni brevi ultime aurore (v. 9)? ANALIZZARE 3 Il sonetto ha un andamento paratattico e presenta pochissime subordinate. Riconoscile e indicane il tipo. Il superomismo Un individuo al di sopra della morale comune L approdo superomistico di d Annunzio è visibile compiutamente a partire dalla stesura dei romanzi pubblicati dopo Il piacere, negli anni Novanta. Tuttavia estetismo e superomismo sono, tanto nella sua poetica quanto nella sua ideologia, strettamente connessi tra loro: facce della stessa medaglia, aspetti complementari dell ispirazione sensuale e dell affermazione della vitalità pura come norma suprema che non deve obbedire a niente e a nessuno. Per d Annunzio il superuomo è infatti un individuo eccezionale al quale spettano il diritto e il dovere di opporsi all insulsa realtà borghese, per realizzare il proprio dominio sulla realtà. «Il mondo , scrive nelle Vergini delle rocce, «è un dono magnifico largito dai pochi ai molti, dai liberi agli schiavi, da coloro che pensano e sentono a coloro che debbono lavorare : i pochi, i liberi, coloro che pensano e sentono rappresentano una nuova aristocrazia dello spirito che, attraverso il culto del bello e un anima risoluta, potrà (e dovrà) imporsi sulla massa, in spregio alle comuni leggi del bene e del male. L incontro con la filosofia di Nietzsche Questa concezione antidemocratica è abbozzata già nelle sue prime opere, ma viene richiamata come una precisa visione dell uomo e del mondo dopo la lettura delle opere del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche ( p. 36), a partire dal 1892. La manipolazione dannunziana L assimilazione dannunziana del pensiero di Nietzsche è del tutto parziale e personale: il poeta accoglie l esaltazione della volontà di potenza, il disprezzo per le masse, il culto della civiltà classica e la rivendicazione della componente dionisiaca e irrazionale dell uomo (quella libera) a scapito di quella apollinea e ordinata (cioè razionale), mentre ignora la critica radicale delle ideologie e del progresso, che pure ne costituisce un aspetto centrale. L interpretazione di d Annunzio si appunta sugli elementi più aggressivi e vitalistici, insiste sulla polemica contro l uguaglianza e sottolinea la concezione dell uomo e dell artista posti al di sopra delle norme morali. 377

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi