La vicenda editoriale

Alessandro Manzoni I promessi sposi Un impegno morale e civile Il romanzo consente all autore di porre in primo piano gli umili, che nell Adelchi erano rimasti sullo sfondo, delineando in chiave drammatica le ingiustizie subite da due popolani onesti e animati da una profonda fede religiosa. Non si tratta semplicemente di divertire i lettori, ma di usare il flessibile strumento della narrazione a fini pedagogici. L «interessante deve aprire la via all «utile , come è chiaramente affermato nella prima introduzione alla stesura originale, a cui Manzoni non aveva dato un titolo ma che è comunemente nota come Fermo e Lucia: «Lettori miei, se dopo aver letto questo libro voi non trovate di avere acquistata alcuna idea sulla storia dell epoca che vi è descritta, e sui mali dell umanità, e sui mezzi ai quali ognuno può facilmente arrivare per diminuirli e in sé e negli altri, se leggendo voi non avete in molte occasioni provato un sentimento di avversione al male di ogni genere, di simpatia e di rispetto per tutto ciò che è pio, nobile, umano, giusto, allora la pubblicazione di questo scritto sarà veramente inutile . L opzione per il romanzo storico: tra documentazione e prudenza In questo contesto resta fondamentale l aggancio al «vero , garantito dalla decisione di calare la vicenda nel Seicento, al tempo della dominazione spagnola sulla Lombardia, di proiettarla cioè in un passato distante, scrupolosamente ricostruito con l aiuto di sterminate letture, di ambito soprattutto saggistico. Fonti principali sono gli elenchi di gride pubbliche, ovvero i provvedimenti legislativi emanati dai governatori di Milano, le opere sulla peste di Giuseppe Ripamonti e Alessandro Tadino, due storici vissuti nel XVII secolo, gli scritti giuridici degli Illuministi lombardi, i saggi sull economia pubblicati da Melchiorre Gioia (1767-1829). Sulla scelta di evitare ambientazioni contemporanee ha certo influito la repressione austriaca, che negli anni della composizione del romanzo si abbatte con violenza sulla nobiltà milanese: Manzoni ha davanti agli occhi l esempio del coetaneo Federico Confalonieri, arrestato per cospirazione nel 1821 e condannato a morte (pena poi commutata nella reclusione in un carcere durissimo, lo Spielberg). Sceglie allora un periodo in cui la realtà dell oppressione asburgica possa comunque essere riconosciuta in controluce: gli pare perfetto il Seicento, secolo della peste, epoca di estrema decadenza per la Lombardia, in balia dei governanti spagnoli incapaci e corrotti. Un romanticismo moderato ma non troppo Se è vero che il primo impulso a comporre un romanzo storico viene a Manzoni dalla lettura di Ivanhoe, è altrettanto vero che, a differenza dello scrittore scozzese Walter Scott (17711832), egli non indulge al pittoresco, alle avventure rocambolesche, agli eroi eccezionali. Ciò non significa che nelle sue pagine manchino influenze del primo Romanticismo (come il castello sinistro, tipico dei romanzi gotici) o della narrativa nera settecentesca. A questa, d altronde, si possono ricondurre il nucleo centrale dell intreccio, che verte sul tentato rapimento di una fanciulla innocente da parte di un nobile corrotto, e la più celebre digressione, che rievoca gli oscuri maneggi di una monaca assassina e del suo amante: tutti ingredienti già reperibili nelle opere di uno scrittore agli antipodi di Manzoni come il dissoluto marchese De Sade (1740-1814). Non a caso nelle successive stesure l autore cercherà di attenuare queste suggestioni più visibili nella prima redazione. La vicenda editoriale Il Fermo e Lucia Manzoni pone mano al romanzo il 24 aprile 1821. Il lavoro prosegue sino al 17 settembre 1823 con alcune pause, nel corso delle quali l autore completa Il cinque maggio, l Adelchi e La Pentecoste. Al termine di questo periodo egli ha scritto 37 capitoli, divisi in quattro tomi, nei quali si narra intervallata da lunghe digressioni la storia di un matrimonio ostacolato dal capriccio di un signorotto locale in un borgo del lecchese. 719

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento