I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Alessandro Manzoni 15 20 Trionfi e sconfitte di Napoleone 25 30 35 40 Lui folgorante in solio vide il mio genio, e tacque; quando, con vece assidua, cadde, risorse e giacque, di mille voci al sonito mista la sua non ha: 13-18 La mia ispirazione (genio) lo vide trionfante sul trono imperiale (folgorante in solio), ma non si espresse (e tacque); e quando con alterne vicende (vece assidua) cadde, si riprese e di nuovo cadde definitivamente, non ha mescolato la sua voce al suono (sonito) di mille altre: vergin di servo encomio e di codardo oltraggio, sorge or commosso al subito sparir di tanto raggio: e scioglie all urna un cantico che forse non morrà. 19-24 immune (vergin) da elogi servili e insulti vi gliacchi, all improvvisa sparizione di una luce così gloriosa (subito sparir di tanto raggio) si leva com mossa: e sulla sua tomba innalza (scioglie all urna) un canto solenne che forse resterà nel tempo. Dall alpe alle piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall uno all altro mar. 25-30 Dalle Alpi alle piramidi, dal Manzanares al Reno, le azioni fulminee di quell uomo deciso (quel securo) seguivano immediatamente i suoi piani (tenea); imperversò dallo stretto di Messina (Scilla) al Don (Tanai), da un mare all altro. Fu vera gloria? Ai posteri l ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar. 31-36 Fu gloria autentica? Ai posteri il difficile giu dizio (ardua sentenza): noi pieghiamo il capo (nui chiniam la fronte) dinanzi a Dio (Massimo fattor) che ha voluto imprimere (stampar) in quell uomo un segno così grande del suo potere (più vasta orma). La procellosa e trepida gioia d un gran disegno, l ansia d un cor che indocile serve, pensando al regno, e il giunge, e tiene un premio ch era follia sperar; 37-42 La gioia tempestosa (procellosa) e trepi dante di un grande progetto, l ansia di un cuore che, sia pure controvoglia (indocile), deve obbedire (serve), pensando alla conquista del potere, e lo raggiunge, e anzi ottiene un premio che sarebbe stato folle sperare; 13 Lui: complemento oggetto di vide (v. 14), con una forte inversione sintattica. Evidente è il richiamo, anche per l antono masia, dell Ei iniziale. 15 vece assidua: richiama l espressio ne foscoliana «con veci eterne (Dei Sepolcri, v. 96). 16 cadde, risorse e giacque: il verso rias sume le vicende che nel giro di due anni (18131815) decretarono il tramonto di Napo leone, passato dalla sconfitta di Lipsia all esi lio all Elba, dai Cento giorni all esilio definitivo a Sant Elena, dopo la battaglia di Waterloo. 23 scioglie all urna un cantico: è il mo tivo già foscoliano della poesia che si eleva sulla tomba dei forti. 25-26 Dall alpe Reno: l autore allude, nell ordine, alle campagne napoleoniche in Italia, Egitto, Spagna, Germania. Il fiu me Manzanares scorre nei pressi di Madrid. 29 da Scilla al Tanai: il toponimo calabre se Scilla rimanda agli scontri nell Italia me ridionale; Tanai, ovvero il Don, alla campa gna in Russia. 30 dall uno all altro mar: riecheggia il v. 8 della Pentecoste, allora incompiuta. 32 nui: arcaismo ( noi ), dovuto a esigen ze di rima. Anche qui, come negli Inni sacri, Manzoni ricorre al plurale. 39-40 cor regno: Manzoni si riferisce al periodo in cui Napoleone serviva nelle armate della Repubblica francese, prima del colpo di Stato del 18 brumaio (novem bre 1799). Vincenzo Vela, Gli ultimi giorni di Napoleone, 1860 ca.

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento