Gli ultimi anni

Ugo Foscolo no (Bologna) e trasferito ad Arezzo, rischia la fucilazione, ma riesce a raggiungere Genova con le truppe del generale Massena, venendo di nuovo ferito. Al ritorno di Napoleone in Italia, Foscolo rimane nell esercito e si sposta, per esigenze di servizio, fra Lombardia, Emilia e Toscana. Intreccia nuovi amori e scrive alcune poesie, fra cui le odi A Luigia Pallavicini caduta da cavallo e All amica risanata. In questo periodo si conferma intanto l idea che, nel sistema napoleonico, l Italia non avrebbe avuto che un ruolo subalterno. Per Foscolo si sgretolano definitivamente le speranze rivoluzionarie: la scrittura diventa un antidoto alle delusioni. Conclude l Ortis (1802) e pubblica la traduzione della Chioma di Berenice, dai versi latini di Catullo. Anche per ovviare alle difficoltà economiche in cui si dibatte, cerca di impiegarsi nella spedizione napoleonica contro gli inglesi (1804), ma rimane a vagabondare sulle coste della Manica in attesa di un ingaggio fino al 1806. Il periodo inquieto è però proficuo almeno sul piano letterario: traduce infatti dal greco i canti dell Iliade e dall inglese il Viaggio sentimentale attraverso la Francia e l Italia (1768) di Laurence Sterne (1713-1768). Tra la Francia e l Italia A Valenciennes (in Francia) ha una relazione con una ragazza inglese, Fanny Hamilton, che gli dà una figlia, Mary, da lui chiamata sempre Floriana. A Parigi conosce il giovane Alessandro Manzoni, poi riprende la via dell Italia, rientrando a Milano e a Venezia, liberata dal dominio austriaco. Qui ritrova figure per lui importanti: la madre; un antico amore Isabella Teotochi Albrizzi e vecchi amici come Cesarotti e Pindemonte. Nel 1807 pubblica le traduzioni da Omero e i Sepolcri, ispirati dai colloqui con gli amici intorno a un editto napoleonico sulle sepolture. L anno dopo, Monti riesce a procurargli la cattedra di Eloquenza a Pavia: esperto del compromesso, Monti invita il focoso amico a «conservare la grazia del principe facendo pubblico omaggio a Napoleone. Ma nella prolusione, intitolata Dell origine e dell ufficio della letteratura, Foscolo si guarda bene dall accogliere il consiglio del vecchio poeta. Nel 1811, alla prima rappresentazione della tragedia Aiace, si ravvisano nel testo allusioni antinapoleoniche: ciò costringe il poeta a lasciare Milano, per tornare a Venezia e infine, nel 1812, trasferirsi a Firenze. Gli ultimi anni Tra Firenze e Milano Il soggiorno fiorentino è di grande intensità creativa per Foscolo: compone la tragedia Ricciarda, prosegue nella traduzione dell Iliade, conclude quella del Viaggio sentimentale di Sterne e gli aggiunge la Notizia intorno a Didimo Chierico, ma soprattutto inizia a scrivere il poemetto Le Grazie, ideato nella serena atmosfera della villa di Bellosguardo. Dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia (1813), Foscolo torna a Milano, per mettersi a disposizione del viceré Eugenio Beauharnais, intenzionato a difendere il Regno d Italia dall offensiva austriaca. Ma la classe politica lo ha ormai troppo deluso: il poeta arriva a pensare, contro tutte le sue passate convinzioni, che un ritorno degli austriaci non sarebbe dannoso. Quando le loro truppe giungono effettivamente a Milano, nel 1815, il governatore, maresciallo Bellegarde, gli propone di dirigere la Biblioteca italiana , un giornale culturale che di lì a poco si sarebbe realizzato, ma con un altro direttore. Foscolo infatti rifiuta sia l incarico sia la firma su un giuramento di fedeltà al nuovo regime e decide per l ennesima volta di fuggire, verso quell esilio più volte profeticamente pronosticato. Dalla Svizzera all Inghilterra Dopo aver scritto una lettera d addio alla madre e alla sorella, che non rivedrà più, braccato dalla polizia, si reca in Svizzera, dove vive un periodo molto difficile. A Zurigo pubblica l Ipercalisse e nel 1816 una seconda versione dello Jacopo Ortis. Nello stesso anno si 463

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento