I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

La poesia del Settecento 15 20 25 30 ritiri il guardo e tanti soli estingua? E tu pur anche coll infranto carro rovesciato cadrai, tardo Boote, tu degli artici lumi il più gentile? Deh, perché mai la fronte or mi discopri, e la beata notte mi rimembri che al casto fianco dell amica assiso a suoi begli occhi t insegnai col dito! Al chiaror di tue rote ella ridenti volgea le luci; ed io per gioia intanto a suoi ginocchi mi tenea prostrato, più vago oggetto a contemplar rivolto, che d un tenero cor meglio i sospiri, meglio i trasporti meritar sapea. Oh rimembranze! oh dolci istanti! io dunque, dunque io per sempre v ho perduti, e vivo? E questa è calma di pensier? son questi gli addormentati affetti? Ahi, mi deluse della notte il silenzio, e della muta mesta natura il tenebroso aspetto! Già di nuovo a suonar l aura comincia de miei sospiri, ed in più larga vena già mi ritorna su le ciglia il pianto. 12 tu pur anche: persino tu. carro: quello formato dalle stelle dell Orsa Maggiore, di cui si parla al verso successivo. 13 tardo Boote: lenta Orsa Maggiore (indicata con il suo nome greco). Lo spostamento apparente dell Orsa Maggiore è lento a causa della sua posizione rispetto all osservatore. 14 degli artici gentile: la più nobile tra le costellazioni (lumi) settentrionali (artici). 15 Deh: interiezione tipica della tradizione lirica italiana. la fronte or mi discopri: ora illumini il mio volto; se invece la fronte, come intendono alcuni commentatori, è quella della costellazione, e non del poeta, la frase significa ora mi mostri il tuo volto , mi appari . 16 rimembri: ricordi (così al v. 25 rimembranze è sinonimo del sostantivo ricordi ). 17 che: quando, in cui. amica: donna amata. assiso: seduto. 18 insegnai: indicai. 19 rote: le ruote del carro, vale a dire le stelle dell Orsa Maggiore, oppure, secondo altri commentatori, gli apparenti movimenti circolari della costellazione; si tratta comunque di un vocabolo di ascendenza dantesca. 20 luci: occhi. 21 mi tenea prostrato: stavo chinato. 22 più vago rivolto: teso a contemplare un oggetto più bello di quello ammirato dalla donna (le stelle), cioè teso a contem- plare la donna stessa. 23-24 che d un tenero cor meritar sapea: che era più degno di ricevere i sospiri e gli slanci (trasporti) di un cuore sensibile (tenero). 26 e vivo?: e tuttavia continuo a vivere? 27 calma di pensier: pace, assenza di turbamento interiore. 28 gli addormentati affetti: i sentimenti che credevo sopiti. deluse: ingannò. 31-32 Già di nuovo sospiri: l aria comincia ormai a risuonare nuovamente dei miei sospiri. 32 in più larga vena: con maggiore abbondanza. Dentro il testo La suggestione del Werther I contenuti tematici In questo componimento il poeta rielabora, in modi elegiaci e malinconici, un passo dei Dolori del giovane Werther di Goethe: «Tutto è silenzio intorno a me e la mia anima è tran quilla [ ] io mi affaccio alla finestra e vedo ancora alcune rare stelle in mezzo a nuvole tempestose, che si accavallano e fuggono nei cieli. No, voi non cadrete, o stelle! l Eterno vigila su di voi. Vedo l Orsa, che mi è la più cara delle costellazioni. Di notte, quand io mi partivo da te, la vedevo sempre accennarmi dal cielo . Combinando questa suggestione da Goethe con la propria esperienza biografica, Monti inventa un tipo di poesia sentimentale che rappresenta «un varco tra illuminismo e protoromanticismo (Contini). 239

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento