I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO -

Miguel de Cervantes Don Chisciotte 65 70 75 80 85 90 95 100 105 pertanto gli dava il consiglio, e avrebbe potuto anche ordinarglielo come a suo figlioccio, poiché presto lo sarebbe stato, che, da quel momento in poi, non si mettesse in viaggio senza denaro e senza provvedersi di quanto gli aveva detto; avrebbe visto come se ne sarebbe trovato bene, quando meno se l aspettava. Don Chisciotte gli promise di attenersi scrupolosamente al suo consiglio, e così fu subito disposto9 come dovesse fare la veglia d armi in un grande cortile che stava a fianco della locanda: don Chisciotte, dopo aver riunito tutte le armi, le mise su una pila accanto a un pozzo; poi, imbracciato lo scudo, impugnò la sua lancia e con nobile atteggiamento cominciò a passeggiare davanti alla pila; quando ebbe inizio il suo passeggio incominciava a far notte. L oste raccontò a tutti coloro che stavano nella locanda la follia del suo ospite, la veglia d armi e la investitura di cavaliere che aspettava. Stupiti di un così strano genere di pazzia, andarono a guardarselo da lontano e videro che in alcuni momenti passeggiava con atteggiamento tranquillo, in altri, appoggiato alla lancia, posava gli occhi sulle armi e non li distoglieva da esse per un buon tratto. La notte era ormai alta, ma con tanto chiarore di luna che poteva competere con quello dell astro che le prestava la luce10 di modo che tutto ciò che il cavaliere novello faceva era visto benissimo da tutti. In quel momento a uno dei mulattieri che stava nella locanda venne l idea di andare a dar da bere alle sue bestie, ed era necessario per questo toglier le armi di don Chisciotte dalla pila su cui stavano, ma egli, vedendolo avvicinarsi, gli gridò: «O chiunque tu sia, temerario cavaliere, che osi toccare le armi del più valoroso cavaliere errante che mai cinse la spada, bada a quel che fai e non toccarle, se non vuoi perdere la vita come prezzo della tua temerarietà! .11 Il mulattiere non si curò di queste parole (e sarebbe stato meglio che se ne fosse curato, perché equivaleva a curarsi la salute); anzi, afferratele per le cinghie, le scaraventò lontano. Don Chisciotte, visto ciò, alzò gli occhi al cielo, e rivolto il pensiero (a quanto parve) alla sua dama Dulcinea, disse: «Assistetemi, mia signora, in questo primo affronto che si fa a questo petto vostro schiavo;12 non mi vengano meno in questo primo cimento13 il vostro favore e la vostra protezione . E mentre pronunziava queste e altre frasi del genere, lasciato andare lo scudo, alzò con tutte e due le mani la lancia e diede con essa un colpo così forte in testa al mulattiere da stenderlo a terra tanto malconcio che se gliene avesse dato un altro, non avrebbe avuto bisogno di un medico che lo curasse.14 Fatto ciò, raccolse le sue armi e tornò a passeggiare con la stessa calma di prima. Di lì a poco, senza sapere quello che era successo (perché il mulattiere era ancora privo di sensi), ne giunse un altro con l intenzione, anche lui, di dar da bere ai suoi muli e, quando fu a levare le armi per sgomberare la pila, don Chisciotte, senza pronunziar verbo e senza chiedere l aiuto di nessuno, lasciò andare di nuovo lo scudo, di nuovo alzò la lancia e, senza ridurla in pezzi, della testa del secondo mulattiere ne fece più di tre, perché gliela spaccò in quattro parti. Al rumore accorse tutta la gente che era nella locanda, compreso l oste. Vedendo ciò don Chisciotte imbracciò il suo scudo e posta mano alla spada, disse: 9 disposto: stabilito. 10 quello dell astro la luce: il chiaro- 11 temerarietà: imprudenza, arroganza. 12 vostro schiavo: ogni cavaliere è devo- 13 cimento: prova, sfida. 14 non avrebbe lo curasse: cioè sa- re del sole. to alla sua dama. rebbe morto. 117

I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
I colori della letteratura ed. NUOVO ESAME DI STATO - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento