L’industria

L’industria

Il settore secondario è costituito dall’industria, che si occupa di trasformare le materie prime per produrre altri beni. È stata la straordinaria espansione del settore industriale a determinare l’ascesa delle maggiori potenze economiche e politiche, sia quelle “storiche”, come i Paesi europei e nordamericani, sia quelle “emergenti”, prima fra tutte la Cina.

I comparti dell’industria

In base alle tipologie di lavorazione e ai prodotti ottenuti, l’industria si suddivide in comparti: industria di base, di trasformazione e avanzata.

  • L’industria di base comprende le attività di lavorazione delle materie prime e produce semilavorati (cioè prodotti da lavorare ulteriormente) o macchine utili per altre industrie. Sono industrie di base quelle metallurgica e siderurgica, che trasformano i minerali estratti dalle miniere; l’industria meccanica, che produce macchine industriali 10; l’industria chimica e petrolchimica, che realizza materiali e sostanze di ogni genere attraverso la lavorazione del petrolio. Per il peso fisico dei prodotti e delle materie prime utilizzate, e per le dimensioni degli impianti, queste industrie sono dette “pesanti”.
  • L’industria di trasformazione, detta anche “leggera”, è quella delle imprese che producono beni di consumo, cioè direttamente utilizzabili dalle persone. Fanno parte di questo comparto l’industria agroalimentare, che trasforma i prodotti dell’agricoltura; l’industria tessile e delle calzature; del legno, delle costruzioni, degli elettrodomestici, delle automobili ecc.
  • L’industria avanzata comprende settori a forte tasso tecnologico: elettronica e informatica, telecomunicazioni, settore aerospaziale, bioingegneria (che applica l’ingegneria a problemi medici), farmaceutica 11 ecc.
STUDIO CON METODO

Leggo il testo e completo la mappa sui comparti dell’industria.


Rispondo, per focalizzare.
  • Perché l’industria è stata determinante per le maggiori potenze economiche del mondo?
Osservo le immagini e descrivo il tipo di industria che rappresentano indicando:
  • comparto;
  • caratteristiche;
  • tipo di prodotto.

Potenze industriali “vecchie”

L’insieme di tutti i beni e i servizi prodotti in un anno da individui, aziende e strutture pubbliche all’interno di un Paese genera una ricchezza complessiva che viene espressa da un indicatore chiamato Prodotto Interno Lordo o PIL. Oggi il settore secondario genera il 30% del PIL mondiale e occupa il 24% della popolazione attiva, ma ci sono differenze enormi nel grado di sviluppo industriale dei vari Paesi. Per quasi due secoli, le principali potenze industriali sono state quelle dove aveva avuto inizio la Rivoluzione Industriale. I maggiori tra questi “vecchi” Paesi industriali costituirono nel 1975 il Gruppo dei Sette, o G7, che controlla tuttora una parte consistente dell’economia mondiale, e che è formato da Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti.

Negli ultimi decenni, tuttavia, l’economia di questi e altri Paesi avanzati è molto cambiata: l’industria ha perso importanza, mentre il comparto dominante è diventato quello dei servizi. In queste nuove economie, dette postindustriali, le industrie “sopravvissute” continuano a operare e mantengono il loro primato mondiale grazie all’elevato livello tecnologico.

Potenze industriali “nuove”

Allo stesso tempo, il mondo ha visto la rapida ascesa economica dei cosiddetti “Paesi emergenti”, basata soprattutto sulla forte crescita delle loro industrie. Paesi come la Cina, l’India e il Brasile possono contare su una straordinaria ricchezza di materie prime e soprattutto su una grande disponibilità di manodopera 12.

Le industrie dei Paesi più avanzati hanno cominciato a subire la concorrenza di quelle dei Paesi emergenti. È una concorrenza basata sul prezzo dei prodotti, che le industrie dei Paesi emergenti possono tenere più basso poiché sostengono costi di produzione inferiori: gli stipendi sono più bassi e le leggi sono più permissive in merito alla salvaguardia dell’ambiente.

Geo2030 - volume 3
Geo2030 - volume 3
Il Mondo