NORVEGIA
NORVEGIA
IL TERRITORIO E IL CLIMA
A eccezione di alcuni tratti pianeggianti nella parte meridionale del Paese, il territorio norvegese è interamente montuoso, con le Alpi Scandinave che segnano a est il confine con la Svezia. A causa di questa conformazione i fiumi sono generalmente brevi e a carattere torrentizio, mentre abbondano i laghi di origine glaciale.
Il territorio è dominato dalle lunghe coste (quasi 22.000 chilometri di sviluppo costiero), caratterizzate da numerose isole e insenature. Durante le ultime glaciazioni, i ghiacciai hanno scavato sul fianco delle montagne valli lunghe e strette che, al ritiro dei ghiacci, sono state invase dal mare, trasformandosi nelle caratteristiche insenature profonde e accidentate: i fiordi.
In mezzo al Mar Glaciale Artico, a metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord, si trova lo sperduto arcipelago delle Svalbard, il territorio europeo situato alla latitudine più vicina al Polo.
All’estremo Nord del territorio norvegese, il promontorio settentrionale dell’Isola di Magerøy è conosciuto come Capo Nord, ed è famoso per essere il punto più a nord dell’Europa continentale.
Il clima è atlantico sulle coste ed è più caldo di quanto si potrebbe credere, data la latitudine, grazie all’azione di correnti calde, come la Corrente del Golfo. Il clima si fa più continentale nell’entroterra, mentre diventa subartico oltre il Circolo Polare.
LA STORIA e L’ORDINAMENTO POLITICO
La Norvegia fu abitata dai Vichinghi, che unificarono la nazione fin dal IX secolo durante il regno di Harald I, e che in seguito conquistarono numerosi territori, tra cui l’Islanda e la Groenlandia.
Unita alla Svezia e alla Danimarca in un unico regno fino al 1523, la Norvegia alternò periodi di indipendenza a fasi di assoggettamento agli altri due regni della regione.
Rimasta neutrale durante la Prima Guerra Mondiale, nel secondo conflitto fu invasa dalla Germania, che usò le strategiche basi norvegesi per lanciare attacchi aerei e navali.
La Norvegia è una monarchia costituzionale. Nel 1972 e nel 1994 i cittadini hanno espresso attraverso due referendum la decisione di non entrare nell’Unione Europea.
LA POPOLAZIONE
La lingua ufficiale è il norvegese, che presenta due differenti forme scritte, risultato di diversi sviluppi storici: il bokmål, basato sul danese scritto e usato dall’85% della popolazione, e il nynorsk, più recente. La religione più diffusa è il Protestantesimo luterano.
A nord, nella regione della Lapponia norvegese, vive ancora una minoranza di sami (circa 60.000), che conduce una vita seminomade. Gli immigrati costituiscono circa il 17% della popolazione. La comunità straniera più numerosa è quella polacca (circa 100.000 persone), seguita da quella lituana, da quella svedese e da quella proveniente dalla Somalia, in Africa.
Le città
La popolazione norvegese si concentra prevalentemente sulle coste meridionali e intorno alla capitale, Oslo (673.000 abitanti), che sorge nella parte più interna di un profondo fiordo, nel Sud del Paese, posizione che la rende un ideale porto naturale.
Sulla costa occidentale, affacciata sul Mare del Nord, si trova invece Bergen (280.000 abitanti), importante centro commerciale e industriale.
La densità media della popolazione, pari a 16 abitanti per chilometro quadrato, è tra le più basse di tutto il continente europeo.
OSLO
CAPITALE della NORVEGIA
AREA METROPOLITANA: 1 MILIONI di abitanti
CAPITALE VERDE D’EUROPA 2019
L’ECONOMIa
Il settore primario contribuisce per il 2% al PIL nazionale. L’agricoltura, che può sfruttare solo una porzione ridotta del territorio, è altamente meccanizzata; i prodotti principali sono i cereali e le patate. Importante l’allevamento di bovini, di suini e delle renne in Lapponia. Fondamentale la pesca: la Norvegia è la prima in Europa per quantità di pescato (aringhe, acciughe e merluzzi) ed è tra le poche nazioni al mondo, insieme al Giappone, che ancora praticano la caccia alla balena. Diffusa è anche l’acquacoltura, in particolare del salmone.
Una risorsa fondamentale della regione è costituita dai giacimenti di petrolio e gas naturale del Mare del Nord, sfruttati grazie alle piattaforme costruite in mare aperto e adibite all’esplorazione del fondale marino e all’estrazione di idrocarburi.
L’industria è impegnata principalmente nella raffinazione del petrolio e nella lavorazione del legno e dei prodotti della pesca.
I servizi sono sviluppati nei settori bancario, informatico, della ricerca scientifica e del turismo.
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