Il settore terziario in Italia

Il settore terziario in Italia

Oggi il 70% della popolazione attiva italiana è impiegato nel settore terziario, che fornisce il 74% della ricchezza nazionale: sono dati che contraddistinguono un’economia moderna, in cui la richiesta di servizi è massima.

I poli del terziario in Italia

Nel nostro Paese le attività del terziario sono più o meno sviluppate a seconda delle regioni, con differenze sensibili tra Nord e Sud.
Nella conurbazione padana, e in particolare a Milano – la più estesa metropoli d’Italia e uno dei vertici del triangolo industriale del Nord-Ovest – il terziario è estremamente vario: a Milano ha sede la Borsa, ci sono strutture sanitarie di livello internazionale, università rinomate in tutto il Paese e si registra la massima concentrazione di servizi alle imprese (informatici, pubblicitari, finanziari). Molto sviluppata è anche l’industria culturale, in particolare quella editoriale e televisiva 22.
In altre regioni, soprattutto nell’Italia Meridionale, il settore terziario appare invece decisamente meno articolato e si identifica in larga parte con la pubblica amministrazione.
Nel settore dei servizi alla collettività la “metropoli burocratica” d’Italia è Roma: le sue funzioni politiche di sede del Parlamento, del Governo e di altre istituzioni nazionali ne fanno un centro fondamentale nel campo delle attività di organizzazione, decisione e controllo, talvolta chiamate anche quaternarie.

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IL TURISMO

L’Italia è il terzo Paese più visitato d’Europa e il quinto del mondo, con poco meno di 50 milioni di turisti internazionali all’anno. Le città d’arte e i borghi storici, le attrattive naturali delle coste 23 e delle montagne della nostra penisola, gli agriturismi delle campagne, i prodotti tipici delle varie regioni costituiscono una risorsa privilegiata che l’Italia ha in più rispetto a molti altri Paesi. Città come Venezia, Firenze, Roma, distretti come quello della Riviera Romagnola, dei parchi di divertimento sul Garda o delle montagne dolomitiche, solo per fare alcuni esempi, sono vere capitali del turismo nazionale e internazionale.

I TRASPORTI

L’Italia non è un Paese “facile” per quanto riguarda le comunicazioni e i trasporti a causa della sua morfologia: è percorsa dalle catene montuose delle Alpi e degli Appennini, ha pianure relativamente modeste, un esteso perimetro costiero e grandi regioni isolane. Ecco perché ponti, viadotti, gallerie e trafori caratterizzano la rete viaria e ferroviaria italiana.
  • La rete stradale italiana 24 è tra le più sviluppate d’Europa con 487.000 chilometri di strade, 6700 dei quali di autostrade. Su strada viaggia circa l’80% del totale delle merci trasportate.
  • Solo il 6% delle merci viaggia invece su rotaia. Questo perché la rete ferroviaria del nostro Paese, pur molto estesa, è condizionata dalla complessa morfologia del territorio. Inoltre, molte tratte locali e regionali ancora oggi non raggiungono livelli di efficienza adeguati. Nel campo del trasporto passeggeri, negli ultimi anni le ferrovie italiane si sono dotate di linee ad alta velocità che hanno cominciato a fare concorrenza al trasporto aereo nel campo delle tratte interne, come l’Asse AV Torino-Milano-Roma-Napoli.
  • Il trasporto marittimo copre il 15% dei movimenti di merci in Italia e mantiene una certa importanza negli scambi con l’estero; le rotte utilizzate dai passeggeri riguardano quasi esclusivamente le isole.
  • Il trasporto aereo è il settore che ha registrato i maggiori progressi, soprattutto in seguito all’introduzione dei voli low cost, con un’intensificazione dei collegamenti nazionali e internazionali che ha coinvolto anche molti scali minori. I poli aeroportuali principali sono quelli di Roma (Fiumicino e Ciampino) e Milano (Linate, Malpensa, Orio al Serio); seguono per movimento turistico Venezia, Napoli, Firenze e, con funzione di nodi di collegamento, Bologna e Verona.

Geo2030 - volume 1
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L’Italia e l’Europa