Il settore primario

Il settore primario

Il settore primario, come abbiamo visto, comprende le attività che hanno a che fare con lo sfruttamento delle materie prime:
  • agricoltura;
  • allevamento;
  • pesca;
  • estrazione di materie prime.

STUDIO CON METODO

Osservo le immagini e indico una materia prima per ciascuna attività del settore primario.

Seleziono le informazioni essenziali, completo le parti mancanti e ripeto.


Settore primario

  • Definizione:                                                                                                                                                  
  • Attività:                                                                                                                                                          

L’AGRICOLTURA MODERNA

La nascita dell’agricoltura, diversi millenni fa, è stata una delle grandi tappe che hanno segnato la storia dell’umanità. Per lunghissimo tempo, da quando l’uomo imparò le prime rudimentali tecniche per coltivare i vegetali di cui poteva nutrirsi, le società umane sono state prevalentemente agricole.
Oggi in molti Paesi del mondo non è più così: di pari passo con i progressi della tecnica che hanno permesso di aumentare enormemente la produzione agricola, i mezzi meccanici hanno via via sostituito i lavoratori e oggi l’agricoltura non è più la principale fonte di occupazione né di ricchezza, superata dall’industria e dai servizi.

Un’agricoltura sempre più industrializzata

In passato l’agricoltura era perlopiù estensiva: la produzione era basata sulla disponibilità di ampie estensioni di terreno che venivano coltivate con pochi macchinari e investimenti minimi, quindi la resa era bassa. L’agricoltura moderna invece è soprattutto intensiva, cioè mira a ottenere il massimo rendimento su superfici minori, grazie all’impiego di macchine e di impianti di irrigazione, alle tecniche di selezione delle sementi, all’uso di prodotti chimici (concimi, antiparassitari, diserbanti) 1. L’agricoltura si è insomma “industrializzata”: dà lavoro a sempre meno addetti, che vengono sostituiti dai mezzi meccanici. Tra settore primario, che fornisce all’industria i prodotti da trasformare, e industria, che fornisce all’agricoltura macchine e prodotti chimici, la relazione è sempre più stretta.
L’ultima “frontiera” nel campo della produzione agricola è rappresentata dagli OGM, cioè gli Organismi Geneticamente Modificati, organismi viventi il cui patrimonio genetico (le “informazioni” contenute nelle nostre cellule) viene mutato con apposite tecniche per migliorarne le caratteristiche. Per esempio, introducendo in una pianta il gene di un’altra specie è possibile renderla più resistente a certi climi o a certi parassiti, e aumentarne così la resa produttiva.

Ritorno a un’agricoltura “naturale”?

L’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici ha suscitato negli ultimi decenni reazioni negative: a preoccupare sono sia l’inquinamento ambientale sia l’impatto che i prodotti chimici potrebbero avere sulla nostra salute. Come alternativa a questo sistema, un numero crescente di agricoltori, soprattutto nei Paesi industrializzati, ha deciso di percorrere una strada diversa: l’agricoltura biologica 2, in cui si applicano metodi di coltivazione che escludono il ricorso alla chimica e agli OGM, e si privilegia invece la qualità del prodotto e il rispetto per il territorio. Negli anni questa scelta è stata sempre più apprezzata anche dai consumatori e oggi i prodotti “biologici” in Italia si trovano anche sugli scaffali dei supermercati.
Si sono inoltre diffuse nuove modalità di acquisto: presso i punti vendita nelle aziende agricole, nei mercati in cui chi coltiva vende direttamente i suoi prodotti, e tramite i GAS, i Gruppi di Acquisto Solidale, persone che si uniscono per acquistare insieme da piccoli produttori locali, con la garanzia di metodi di coltivazione biologici.

Geo2030 - volume 1
Geo2030 - volume 1
L’Italia e l’Europa