I tre settori dell’economia

I tre settori dell’economia

L’economia, al contrario di quello che potresti pensare, è qualcosa di molto concreto, con cui hai a che fare tutti i giorni... Per esempio, stamattina a colazione hai mangiato pane e marmellata e bevuto una tazza di latte: ti sei chiesto come sono arrivati sulla tua tavola?

1 La coltivazione. Un agricoltore ha coltivato gli alberi di pesche, ha raccolto i frutti quando erano maturi e li ha venduti a un’azienda che produce marmellate.

2 La trasformazione. Gli operai dell’industria hanno lavorato le pesche e aggiunto gli ingredienti per trasformarle in marmellata, che è stata poi confezionata in vasetti.

3 Il trasporto. Un autotrasportatore, cioè una persona che di lavoro guida un camion, ha portato le marmellate fino a un negozio.

4 La vendita. Il negoziante ha disposto i vasetti sugli scaffali e ha deciso il prezzo a cui venderli. Tu o qualcuno della tua famiglia avete comprato la marmellata.

Tutte queste persone – l’agricoltore, l’operaio, l’autotrasportatore, il negoziante e i tuoi genitori che comprano la marmellata – “fanno economia”, ognuno con una funzione e un ruolo diversi. Tu stesso, che hai voluto la marmellata, sei parte di questo processo.

LE ATTIVITÀ ECONOMICHE

L’economia è l’insieme delle attività che riguardano la produzione, lo scambio, la distribuzione e il consumo di beni e servizi. Le attività economiche a cui le persone si dedicano sono divise convenzionalmente in tre categorie, o settori:
  • settore primario;
  • settore secondario;
  • settore terziario.
Settore primario. Comprende le attività immediatamente legate allo sfruttamento delle risorse naturali e delle materie prime: l’agricoltura (inclusa la silvicoltura, ossia la cura dei boschi), l’allevamento, la pesca, l’estrazione dal sottosuolo di risorse minerarie. Le risorse minerarie possono essere minerali (come ferro, rame, oro), materiali impiegati nelle attività industriali e nell’edilizia (sabbia, calcari, marmi e così via) e fonti energetiche, cioè risorse utilizzate per produrre energia: i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) e l’uranio.

Settore secondario. Include le attività che trasformano le materie prime in prodotti finiti o ulteriormente lavorabili: l’artigianato e l’industria in tutte le sue forme (manifatturiera, energetica, edilizia e così via).

Settore terziario. È il più vario tra i settori. Comprende i servizi per la collettività, come scuole, ospedali e uffici pubblici, i servizi rivolti alle imprese o ai privati, come il commercio, l’attività bancaria e le assicurazioni, il turismo e la cultura, i servizi informatici e le comunicazioni, i trasporti interni e internazionali.

Come abbiamo detto, l’identificazione dei tre settori è una convenzione, e nella realtà possiamo trovare numerosi casi in cui le questioni si complicano e i confini si sfumano (pensa, per esempio, a un contadino che vende direttamente i propri prodotti, magari dopo averli trasformati in marmellate e conserve). Questa convenzione è però importante per analizzare e confrontare i sistemi economici di diversi Paesi e continenti, e osservare come cambiano nel tempo.
Gli studiosi, per esempio, hanno notato che con l’evoluzione dell’economia il settore primario ha perso importanza dapprima a favore del settore secondario, e poi del terziario, nelle economie cosiddette avanzate o “postindustriali”.

LE CARATTERISTICHE DELL’ECONOMIA EUROPEA

L’economia europea, e quella italiana all’interno di essa, ha le caratteristiche di un sistema economico avanzato. Il nostro infatti è un continente complessivamente ricco, anche se, come vedremo, non privo di contraddizioni e squilibri. Le sue dimensioni e la sua portanza in termini economici, commerciali e finanziari lo rendono una rilevante potenza internazionale, nonostante la profonda crisi economica, che dal 2008 ha colpito molti dei Paesi più avanzati del mondo.

Geo2030 - volume 1
Geo2030 - volume 1
L’Italia e l’Europa