La straordinaria longevità di Michelangelo fa sì che egli si trovi a vivere in epoche molto diverse tra loro, in un momento storico segnato da grandi cambiamenti. Inizialmente lavora come scultore e come pittore, e solo dopo i quarant’anni approda anche all’architettura, a cui si dedica con grande intensità nell’ultima parte della vita.
Michelangelo trascorre la propria esistenza tra Firenze e Roma. In quest’ultima città decide di vivere dal 1534, rifiutando i numerosissimi inviti a tornare a Firenze da parte del duca Cosimo I de’ Medici.
Una caratteristica che accomuna le sue opere di pittura, scultura e architettura è la continua ricerca di rinnovamento, con l’obiettivo di raggiungere una forma espressiva originale, che superi le regole della prospettiva in pittura, i rigidi canoni estetici in scultura e lo stile classico in architettura.
Michelangelo è celebrato dai suoi contemporanei come modello da imitare quando è ancora in vita: lo storico dell’arte Giorgio Vasari lo considera il punto di arrivo assoluto dell’arte italiana di oltre tre secoli di storia.