La basilica cristiana nasce come tipologia di edificio nel IV secolo. Non si ispira ai templi classici ma piuttosto alle basiliche dell’antica Roma, edifici pubblici che sorgevano in prossimità del foro in cui si teneva il mercato, si organizzavano riunioni aperte a tutti e si amministrava la giustizia. Mentre nel tempio classico l’accesso era consentito solo ai sacerdoti e tutti i riti si svolgevano all’esterno, al contrario i riti cristiani si svolgono all’interno dell’edificio: la basilica deve dunque avere una struttura adatta ad accogliere un grande numero di fedeli.
La forma è quella di un grande parallelepipedo a pianta rettangolare , con l’ingresso su uno dei lati corti; da qui, lo sguardo del fedele procede senza ostacoli fino all’altare, sul fondo, dove si celebrano i riti sacri. Lo spazio interno è diviso da colonne, che delimitano le navate. Con il passare degli anni si arriva gradualmente a una pianta a croce, con il braccio più lungo occupato dalla navata, dove stanno i fedeli, e quello più corto riservato all’altare e alle autorità religiose. Lo schema della basilica cristiana ebbe uno straordinario successo, perché perfettamente funzionale alle esigenze del nuovo culto, tanto che è rimasto quasi immutato per secoli.
A differenza della basilica, altri edifici paleocristiani sono a pianta centrale, hanno cioè come base un cerchio o un ottagono. Questa pianta è particolarmente adatta ai battisteri, dove l’elemento chiave è la grande vasca centrale contenente l’acqua, in cui in passato, durante il rito del battesimo, il fedele si immergeva completamente.