T1 - Giacomo Stella, I bambini con disturbi specifici

PAROLA D AUTORE | T1 Giacomo Stella Lo sviluppo cognitivo, Bruno Mondadori, Milano 2000 (in: http:// www.ifra.it/idee. php?id=22) I bambini con disturbi specifici d apprendimento A volte la difficoltà maggiore per quanto riguarda i disturbi specifici dell apprendimento è riuscire a diagnosticarli tempestivamente. Quando questo non accade c è il rischio che un bambino affronti situazioni di grande difficoltà scolastica senza che il contesto ne colga le cause reali e quindi riesca ad aiutarlo correttamente. Nel brano che segue vengono descritte le conseguenze che ne possono derivare. Un bambino che, dopo un congruo tempo di istruzione continua non apprende, o apprende in maniera incompleta la capacità di scrivere correttamente in modo automatico è da considerarsi disortografico. Ciò significa che un bambino che, al termine della prima elementare frequentata con continuità, presenta ancora grandi difficoltà nella lettura e nella scrittura potrebbe essere dislessico o disortografico. I successivi accertamenti condotti in ambito specialistico potranno definitivamente chiarire se si tratta di un semplice ritardo di acquisizione o invece di un disturbo specifico di apprendimento che, in quanto tale, farà sentire i suoi effetti per buona parte o per tutto l arco della scolarizzazione. Questi disturbi sono spesso preceduti da un ritardo nell acquisizione del linguaggio verbale, ma si presentano anche in soggetti che fino al momento dell ingresso a scuola possono non aver manifestato problemi di alcun genere. La comparsa di una difficoltà inattesa, in quanto non preannunciata da alcun segnale premonitore, genera sconcerto negli adulti e frustrazione e disorientamento nel bambino che fino a quel momento non aveva mai ricevuto messaggi di inadeguatezza o di preoccupazione per le sue prestazioni. Comincia allora una storia che, per chi incontra come noi molti di questi bam- 174 | SEZIONE 2 | Psicopatologia del ciclo di vita bini, è purtroppo molto frequente. L insegnante si interroga sull impegno del bambino, sulle sue condizioni familiari, fa spesso congetture astruse o comunque non pertinenti sulle dinamiche familiari, lamenta scarso impegno, disinteresse, rifiuto, a volte problemi di comportamento in classe. In genere non è in grado di spiegarsi perché il bambino, che in mezzo ai compagni sembra non avere particolari difficoltà, mostra poi rifiuto o grande difficoltà quando gli si chiede di leggere e di scrivere. L insegnante ritiene che il bambino si eserciti poco e lo invita a moltiplicare gli sforzi, ottenendo, nella maggior parte dei casi, un definitivo consolidamento del rifiuto. I genitori sono perplessi e spesso oscillano fra comportamenti severi e punitivi con inviti all impegno e lunghi periodi di attesa impotente sperando che il tempo aggiusti ogni cosa. All inizio in genere tendono a dare ragione all insegnante e si associano all idea che la difficoltà del loro bambino dipenda dallo scarso impegno o da un insufficiente dose di esercizio. In questa fase il bambino è intrappolato in una morsa di incomprensione sia in famiglia che a scuola e lui stesso comincia a dubitare delle proprie capacità. In seguito il genitore attento, magari dopo lunghi tentativi di surrogare a casa il lavoro dell insegnante con estenuanti e sofferte

I colori della Psicologia - volume 2
I colori della Psicologia - volume 2
Secondo biennio del liceo delle Scienze umane