5.1 La ricerca del limite
Come abbiamo già detto, l’adolescenza porta con sé novità, cambiamenti fisici e mentali, prime esperienze, nuove chiavi di lettura su di sé e sul mondo. L’adolescente è chiamato a ripensarsi e riappropriarsi delle proprie caratteristiche in modo soggettivo. A questa età si apprende che il corpo non è più quello del bambino, curato e gestito dai genitori, ma appartiene a se stessi, ha potenzialità di sviluppo ma anche una data di scadenza: è a tutti gli effetti mortale. Si scopre così che il corpo, caratterizzato in questa fase di crescita dall’investimento sulle proprie nuove potenzialità e capacità, in realtà ha dei limiti, che, per essere ben compresi e accettati, vanno sperimentati.In adolescenza si parla di ▶ condotte a rischio riferendosi a quei comportamenti che, spingendosi al limite, potrebbero concludersi in tragedia. Selfie estremi sui tetti di palazzi altissimi, corse spericolate in motorino, sfide pericolose: eccone alcuni esempi.
Dovendo fare i conti con la mortalità del proprio corpo e dovendo quindi ammettere che non può compiere qualsiasi azione senza conseguenze, sensazione esperita invece dai bambini, l’adolescente mette in atto comportamenti estremamente rischiosi con l’obiettivo di misurare fin dove può spingersi. Tali condotte sembrano voler sfidare la morte: per sentirsi pieni padroni del proprio corpo e avere conferma della propria forza vitale i ragazzi lo portano vicinissimo al limite fermandosi subito prima dell’irreparabile e di fatto sconfiggendo così la morte.