FINESTRE INTERDISCIPLINARI - Darsi un bacio

FINESTRE INTERDISCIPLINARI – Psicologia & Storia dell'arte

DARSI UN BACIO

Il bacio appartiene al linguaggio universale dell’amore, comune a tutte le epoche e le culture. Numerosi artisti hanno voluto immortalare questo gesto d’amore nelle loro opere, offrendone un’interpretazione ogni volta diversa e originale.

Il celebre scultore Antonio Canova (1757-1822) realizzò Amore e Psiche fra il 1787 e il 1793. Il dio Amore, figlio di Venere, deve soccorrere Psiche, la fanciulla di cui si era innamorato, costretta dalla dea Proserpina a un sonno infernale. Il suo bacio la farà risvegliare, ma Canova scolpisce il momento immediatamente precedente, quando le labbra non sono ancora unite e il desiderio è nella sua massima purezza prima di ogni appagamento.
Tra il 1888 e il 1889 Auguste Rodin (1840-1917) realizza Il bacio, gruppo scultoreo che rappresenta l’unione tra Paolo e Francesca, i due amanti protagonisti del V canto dell’Inferno di Dante Alighieri. A differenza di Canova, Rodin non raffigura più il desiderio e l’attesa, bensì l’unione fra i corpi degli amanti, tanto che il blocco di marmo sembra fondersi in una figura unica.
Il 14 agosto 1945, data che segna la fine della Seconda guerra mondiale, alle ore 17.51, durante i festeggiamenti nella giornata della vittoria sul Giappone, il fotografo Alfred Eisenstaedt (1898-1955) scattò a Times Square (New York) quella che diverrà la sua più celebre fotografia. Un marinaio incontra una ragazza e i due si baciano in modo spontaneo e liberatorio. In questa foto il bacio rappresenta anche la pace e la fine della violenza.

I colori della Psicologia - volume 1
I colori della Psicologia - volume 1
Primo biennio del liceo delle Scienze umane