DA ORA IN POI - Gli ambienti educativi di nuova generazione

DA ORAIN POI

Gli ambienti educativi di nuova generazione

Già Juan Luis Vives aveva dato grande importanza alla disposizione degli edifici scolastici e al loro allestimento interno. Più di recente personalità del calibro di John Deway, Maria Montessori, Célestin Freinet hanno parlato dell’ambiente scolastico come di un fattore educativo decisivo nella progettazione e attuazione di un percorso formativo. Basti ricordare, a questo riguardo, come sia Montessori che Freinet avessero sottolineato la necessità di attivare una collaborazione stretta tra architetti e pedagogisti per realizzare spazi e arredi scolastici funzionali ai nuovi indirizzi pedagogici. Si tratta di una prospettiva molto moderna, che anticipa quella attuale della “pedarchitettura” (“architettura educativa”), ossia di un’architettura attenta alla persona e alle sue peculiarità, che si mostra recettiva nei riguardi delle acquisizioni maturate in ambito pedagogico e didattico.

Tuttavia, nella realtà concreta l’edilizia scolastica è stata ed è spesso trascurata e si modula ancora secondo una concezione degli spazi obsoleta. Non è raro, infatti, trovare scuole strutturate secondo una logica di stampo ottocentesco, con corridoi lunghi e stretti su cui si affacciano aule statiche con setting frontali, caratterizzate da una cattedra sopraelevata e da banchi disposti in file parallele. Si tratta di una disposizione spaziale funzionale a un modello di apprendimento trasmissivo e al mantenimento della disciplina, poco adatta a rispondere in modo adeguato alle esigenze della scuola odierna.

I contributi della ricerca

Negli ultimi anni il tema degli spazi scolastici ha interessato vari ambiti della ricerca internazionale ed è stato oggetto di numerosi progetti, come quelli promossi dall’Oecd (Organisation for Economic Cooperation and Development) e dal consorzio European Schoolnet (network costituito da 31 ministeri dell’educazione europei), che – da un lato – hanno dimostrato come il rendimento scolastico degli alunni migliori in modo considerevole se l’aula in cui si studia è bella, colorata e accogliente, e – dall’altro – hanno portato alla luce la necessità di progettare nuovi ambienti di apprendimento, in cui non solo si acquisiscono conoscenze, ma si sviluppano competenze e si condividono saperi attraverso modalità educative che si giovano sempre più del supporto delle tecnologie e del confronto continuo con il mondo esterno.

La scuola di oggi ha bisogno di spazi aperti e polifunzionali, con arredi rimodulabili e supportati da valide strutture tecnologiche. Sul fronte della nuova edilizia scolastica si iniziano a registrare numerosi esempi di edifici di “nuova generazione”, concepiti secondo questi criteri e, in alcuni casi, progettati anche con il contributo attivo di studenti, insegnanti, pedagogisti ed esperti di didattica. In Italia, alcuni degli esempi più interessanti li troviamo tra le strutture che aderiscono alla rete “Reggio Children”, costituita dai nidi e dalle scuole dell’infanzia del comune di Reggio Emilia, che si ispirano alla filosofia educativa di Loris Malaguzzi (1920-94), che rientra negli orientamenti più accreditati di pedagogia sociale secondo cui l’ambiente è una componente del processo di apprendimento.

I colori della Pedagogia - volume 2
I colori della Pedagogia - volume 2
L’educazione dal basso Medioevo al positivismo - Secondo biennio del liceo delle Scienze umane